Il Dressage per tutte le discipline

I concetti e gli esercizi del dressage non riguardano solo una disciplina. Coinvolgono, seppur in modo diverso, tutti gli sport equestri.

Pensi che il dressage riguardi solo una serie prestabilita di figure che un cavaliere in cilindro e frac fa eseguire al cavallo? Il salto ostacoli, l’endurance, il cross-country, il reining, il western pleasure hanno qualcosa in comune con il dressage? Pensaci. Potrebbe sorprenderti il fatto che qualunque disciplina abbia alla sua base l’addestramento, i concetti e gli esercizi del lavoro in piano.

Il termine “dressage” deriva dal francese e definisce l’addestramento del cavallo. Cosa significa veramente? Il “dressage” è un allenamento sistematico che rende il cavallo elastico, ginnico, equilibrato, fiducioso nei suoi mezzi e negli aiuti del cavaliere. Quale disciplina non mira a far raggiungere tutte queste qualità al cavallo?

«È un peccato» afferma Anthony Paalman ne “Il nuovo libro dell’equitazione” «che alcuni cavalieri considerino il dressage come un’attività non naturale. Ne parlano come se fosse una disciplina equestre molto particolare e non come un’attività veramente necessaria alla formazione dei cavalli […] Tale convinzione costituisce una grave mancanza perché questi cavalieri lasciano una grossa lacuna nell’addestramento del loro cavallo […]».

Si pensi ai cavalli da salto ostacoli. Un buon cavallo saltatore affronta il percorso con un ritmo regolare. Accorcia e allunga la sua falcata in risposta al più piccolo aiuto del suo cavaliere. Passa «in modo elastico da un alto grado di riunione ad un’andatura estesa», un po’ come una “fisarmonica”. Ma come si può rendere così elastico un cavallo? Con gli esercizi di dressage o “Dressage per il salto”, come ama chiamarlo Anthony Paalman. Ovvero, attraverso gli esercizi di distensione, di riunione a tutte le andature (senza trascurare il passo) e le transizioni. Quest’ultime insegnano al cavallo a regolare le sue falcate e a essere reattivo agli aiuti del cavaliere.

Si pensi ai cavalli da hunter, a quelli da western pleasure o da endurance (per percorrere lunghe distanze, è necessario risparmiare energia. Un ritmo costante impedisce di sprecarle.) Cos’hanno in comune tutte queste discipline così diverse tra loro? Il ritmo. E il ritmo è il primo elemento della scala di allenamento nel dressage. Tutti i movimenti si basano sul ritmo e sul rilassamento.

Se si sta montando in maneggio o in campagna, il cavallo deve essere facilmente manovrabile. Per aprire e chiudere un cancello o per attraversare un ponte stretto è necessario che il cavallo risponda agli aiuti spostando il suo corpo. Ciò, ovviamente, si può verificare solo se ha imparato ad eseguire la cessione della gamba, la spalla in dentro, l’appoggiata, i passi indietro, ecc. Dressage.

E ancora, cosa hanno in comune i cavalli da cross-country, da reining, da western riding, e i cavalli da dressage? Tutti devono avere un treno posteriore forte e attivo. Un cavallo da cross-country, ad esempio, deve essere in grado di usare la sua forza propulsiva per superare grossi ostacoli fissi. Un cavallo da reining deve essere in grado di eseguire rapidi cambiamenti di velocità, di eseguire circoli stretti e rotazioni. Il cavallo da dressage esegue il passage, il piaffe e le piroette. In tutti questi movimenti l’impulso viene dall’impegno dei posteriori. Naturalmente, non tutti i cavalli da dressage, da reining o western riding dimostrano i livelli più alti di questo principio, ma questo resta l’obiettivo.

Indipendentemente dalla disciplina praticata, un buon lavoro in piano è fondamentale per «sviluppare le andature, l’ubbidienza e l’equilibrio del cavallo […]». Questi principi sono comuni a tutti gli sport equestri, e quando il cavallo e il cavaliere sono in sintonia il movimento che ne deriva è pura magia.

 

Il nuovo libro dell’equitazione
di Anthony Paalman

è un manuale dedicato alla formazione del cavallo da salto e affronta importanti tematiche e di grande attualità che ruotano attorno al cavallo e all’equitazione. Si tratta di un vero Best Seller internazionale, tradotto in nove lingue, tra cui il giapponese nel 2010, ha venduto milioni di copie nel mondo. Il successo del libro è dato dal fatto che nelle sue pagine emerge quanto l’autore ami i cavalli e come questi animali siano dei veri e propri atleti e come tali devono essere trattati e curati. Paalman è attento al benessere del cavallo e indica la necessità di svolgere il lavoro di addestramento in modo sano e rispettoso dei suoi tempi fisici e psicologici. Nelle sue pagine traspaiono tutte quelle qualità che sono rare nel mondo delle competizioni di oggi, dove i cavalli sono spesso considerati solo come “attrezzature sportive”.

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