Ricominciare a montare dopo una caduta da cavallo richiede un processo di guarigione che riguarda più l’aspetto psicologico che quello fisico.
La cosa peggiore del cadere da cavallo non è sempre, o necessariamente, il dolore fisico. Il più delle volte acciacchi, lividi o fratture guariscono molto velocemente. L’aspetto peggiore di una caduta da cavallo è l’impatto psicologico, una sensazione di paura che resta bloccata tra cuore e stomaco e che se non viene affrontata in modo efficace potrebbe seriamente compromettere la futura pratica dell’equitazione.
Sarebbe meglio non cadere mai, ma sfortunatamente, più a lungo si va a cavallo, più si progredisce e più aumenta il rischio di disavventure. Dopo un incidente, a volte si sviluppa la paura di farsi male di nuovo. E montare con paura influisce decisamente sull’assetto.
I muscoli e le articolazioni si irrigidiscono; ci si dimentica di respirare correttamente e generalmente si diventa instabili e insicuri. Quando si trattiene il respiro o ci si irrigidisce, i cavalli lo notano. Gli si trasmetterà la nostra paura di cui non capiranno la causa ma riconosceranno la sua presenza e presumeranno che nei dintorni c’è qualcosa da temere. Quindi ci si troverà a montare un cavallo pauroso, che rende il suo cavaliere ancora più ansioso! Le cose possono solo peggiorare almeno finché non si rompe il ciclo.
Innanzitutto bisogna ritornare a sentirsi a proprio agio e non necessariamente in sella altrimenti si troverà ogni sorta di scusa per evitare di affrontare la propria paura. Bisogna ricominciare a passare semplicemente del tempo insieme al cavallo, strigliandolo, spazzolandolo ecc. oppure eseguendo del lavoro a terra. Quando ci si sentirà assolutamente tranquilli si è pronti a fare il passo successivo. Si torna in sella!
Per ottenere un buon risultato è meglio montare nel quadrato piccolo o nel tondino. Non bisogna fare grandi cose, anche solo montare e poi scendere. La volta successiva ci si può muovere solo al passo, l’importante è sentirsi sempre a proprio agio e rilassati. Se tutto procede bene si possono poi aggiungere dei coni intorno all’area di lavoro, e fare dei piccoli cerchi e la figura dell’otto. Procedendo in questo modo alla fine ci si sentirà pronti a ricominciare con il trotto. A questo punto ci si può spostare in un campo più grande e si è pronti per il galoppo (ricordati di respirare!).
Non bisogna farsi influenzare dai compagni di maneggio o chiunque altro ad affrettare il processo di recupero. Ognuno ha i sui tempi ed è necessario porsi degli obiettivi ragionevoli e realistici. Ricominciare con calma migliorerà le abilità sia del cavaliere che del cavallo, inoltre si rinforzerà il reciproco legame di fiducia. Montare a cavallo sarà di nuovo un’attività divertente e la paura tornerà a essere un’emozione gestibile.
Tuttavia non bisogna dimenticare che la prudenza non è mai troppa. Accumulare esperienza con i cavalli farà dare maggior ascolto alla propria “voce interiore”. Se pensi che galoppare su un particolare terreno potrebbe essere pericolo – hai ragione – non farlo!
Aver fiducia in se stessi e nel proprio cavallo e al contempo essere prudenti renderà l’equitazione una pratica ancora più divertente.
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