È fondamentale che il veterinario verifichi, subito dopo la nascita, lo stato di maturità del puledro per essere sicuri che sia forte e sano.
Il puledro appena nato di solito è molto attivo subito dopo la nascita: in poco tempo è in grado di mettersi in piedi, prendere il latte dalla mamma e seguirla tenendo il passo con lei. Per essere sicuri che il piccolo sia forte e sano è importante far effettuare tra le 12 e le 24 ore una valutazione dello stato di maturità del puledro da parte del veterinario (leggi anche: Lo stato di maturità del puledro neonato).
Il puledro può essere:
maturo: perfettamente sano.
prematuro: con evidenti caratteristiche di immaturità fisica.
immaturo: con evidenti segni di prematurità.
dismaturo: con caratteristiche intermedie tra maturità e immaturità.
non pronto a nascere: mostra segni di immaturità ed incapacità di adattamento dei suoi sistemi omeostatici all’ambiente extrauterino.
Alcuni autori hanno indicato una serie di criteri fisici, comportamentali, ematologici ed ormonali che permettono di distinguere tra un puledro maturo ed uno prematuro.
Criteri fisici
- Uno sviluppo corporeo normale è caratteristico, quasi sempre, del puledro maturo mentre uno sviluppo corporeo scarso è indice di prematurità (Rossdale et al.,1984);
- il puledro maturo presenta un pelo lungo e uniformemente distribuito, mentre quello prematuro un pelo corto rado e a chiazze (Rossdale et al.,1984);
- un’angolazione corretta dei nodelli è tipica di un neonato a termine, mentre una iperestensione è indice di prematurità (Rossdale e Jeffcott, 1975; Leadon et al., 1982). Quest’ultimo parametro va considerato con cautela dato che, a volte, è presente in puledri che per il resto appaiono perfettamente normali e che poi crescono senza problemi raggiungendo entro poche settimane una conformazione corretta.
Criteri comportamentali
- Riflesso di suzione e raddrizzamento: i puledri maturi presentano dopo pochi minuti dalla nascita sia l’istinto della suzione che quello di raddrizzamento; la scarsità di questi riflessi può indicare l’immaturità (Rossdale et al. 1984);
- stazione quadrupedale: il puledro normale assume la stazione quadrupedale entro due ore dalla nascita, oltre questo periodo di tempo il puledro è potenzialmente prematuro (Rossdale et al.,1984);
- prima suzione: un puledro maturo riesce ad assumere il colostro entro tre ore dalla nascita mentre quello prematuro necessita di un tempo maggiore e dell’aiuto dell’uomo (Leadon et al., 1982).
Criteri ematologici
- Il valore globulare medio nel puledro maturo si presenta al di sotto di 39 microcubi mentre risulta maggiore a tale valore nei puledri prematuri (Rossdale et al., 1984); globuli bianchi totali: valori superiori a 8000/ml sono caratteristici di puledri a termine, valori inferiori a 6000/ml di puledri prematuri (Rossdale et al., 1984);
- il rapporto neutrofili/linfociti (N/L) è minore di 1 nei puledri immaturi e superiore a 2 nei puledri a termine; inoltre nei puledri normali i campioni prelevati nei primi 30 minuti e a 120 minuti dal parto mostrano un incremento del rapporto N/L associato ad un aumento del livello di cortisolo (Rossdale et al., 1982).
Criteri ormonali
Nei puledri maturi il livello di ACTH è massimo alla nascita, 300 pg/ml e tende in seguito a diminuire; l’andamento opposto si osserva per il cortisolo che tende a crescere fino a circa 120 – 140 ng/ml dopo 30 – 60 minuti dalla nascita; nei neonati prematuri, a dispetto dell’andamento dell’ ACTH plasmatico che è elevato, pari a circa 650 pg/ml dopo 30 minuti dalla nascita e tende a declinare successivamente, la cortisolemia entro 2 h dal parto risulta essere minore di 30 ng/ml. Questo andamento può essere spiegato da una incapacità relativa della corteccia surrenale del puledro prematuro a secernere cortisolo (Silver et al., 1984). La prematurità appare essere associata a bassi livelli circolanti di adrenalina subito dopo il parto, e ci sarebbe una stretta correlazione tra i livelli di adrenalina e quelli di cortisolo. Il livello di catecolammine totali alla nascita è correlato al grado di acetosi, che prevale nel puledro prematuro; tuttavia la difficoltà nel rilevare le concentrazioni plasmatiche di catecolammine preclude l’applicazione clinica di questo test (Silver et al., 1984). Anche l’azione dell’ormone adrenocorticotropo sintetico sulla corticale del surrene è stata usata per distinguere tra un puledro prematuro e uno a termine; dopo stimolo con ACTH nel primo caso si osserva una risposta scarsa con un incremento del cortisolo plasmatico intorno al 28% e senza cambiamenti nel rapporto N/L; nel caso di un puledro maturo, invece, è visibile un incremento nel cortisolo plasmatico pari al 208% e una fluttuazione del rapporto N/L (Silver et al., 1984).
dott. Orazio Bray
Dott. Orazio Bray, medico veterinario, ippiatra, operante nel campo della riproduzione equina.
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