La Disfunzione della Pars Intermedia Ipofisaria è una malattia endocrina che si manifesta solitamente nel cavallo anziano (generalmente sopra i 15 anni).
La Disfunzione della Pars Intermedia Ipofisaria (PPID, Cushing Equino) è una malattia endocrina che si manifesta solitamente nei cavalli di età superiore ai 15 anni. L’ipofisi è una ghiandola endocrina situata alla base del cranio ed è parte di un complesso sistema di ghiandole, organi e loro prodotti, che regolano molte funzioni del nostro organismo. Il malfunzionamento può essere proprio della ghiandola stessa ma può originare anche da una disfunzione a carico di un’altra parte di questo complesso meccanismo. Origina da una progressiva carenza del controllo sul rilascio di dopamina che in condizioni fisiologiche regola la secrezione degli ormoni ipofisari.
La carenza di dopamina permette una liberazione incontrollata di ACTH e altri ormoni dall’ipofisi e si determina una alterazione endocrina che è simile all’iperadrenocorticismo del cane e dell’uomo, pur con rilevanti differenze. In analogia con le altre specie, anche nel cavallo l’eccesso di ACTH induce una secrezione anomala di cortisolo; a determinare però la sintomatologia e a renderla peculiare sono gli effetti, spesso ancora non ben chiariti, degli altri ormoni prodotti dall’ipofisi quali l’alfa-MSH e il CLIP.
Uno dei sintomi più comuni è dato dalla laminite, anche solo in forma cronica e/lieve, per la quale non si deve mai tralasciare comunque anche una diversa origine endocrina (qualora non sia causata da PPID si deve sospettare una sindrome metabolica caratterizzata da iperinsulinismo). Un sintomo ben conosciuto è l’irsutismo (ipertricosi), che può comparire in modo irregolare sul corpo o essere diffusa. Altri sintomi che possono essere presenti sono poliuria, polidipsia, atrofia muscolare, distribuzione anormale del grasso corporeo, infezioni croniche, letargia e cambiamenti del comportamento.
Un corretto approccio diagnostico deve partire da una valutazione clinico-patologica del cavallo, come procedura applicabile in qualsiasi animale anziano, sospetto o meno di PPID (McFarlane, 2011). Un cavallo con PPID può avere valori negli esami di laboratorio simili a soggetti non ammalati e la presenza di rilevanti alterazioni, ad esempio riferite alla funzione epatica o renale, sono spesso legate ad altre malattie
La diagnosi della PPID è complessa per:
- Natura progressiva della sindrome;
- Variazioni stagionali nella produzione di ormoni;
- Variazioni individuali;
- Sovrapposizione tra differenti endocrinopatie
Per una diagnosi specifica esistono due test di prima scelta: la determinazione dell’ACTH endogeno e il test di soppressione con desametasone.
Come esame collaterale è utile valutare anche l’insulinemia. L’iperglicemia è frequente ed una condizione di iperinsulinismo è presente nel 60% dei cavalli con PPID
Dr. Andrea M. Brignolo
Dr. Andrea M. Brignolo, veterinario ippiatra con particolari competenze in medicina interna e sportiva e aspetti peritali medico legali ed assicurativi della medicina veterinaria.
Club Member and past president presso SIVE International, Resident assistant presso UCDavis Veterinary Medical Teaching Hospital e Vicepresidente con delega agli Equini presso ANMVI Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani. Nel 2007 ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze Cliniche Veterinarie alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino.
Ha scritto pubblicazioni sia scientifiche che divulgative pubblicate su riviste di settore e giornali a livello provinciale, nazionale ed internazionale ed effettua dal 1989 seminari, corsi ed incontri presso varie associazioni ed enti legati all’ambiente del cavallo sportivo.
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Dr.Andrea M. Brignolo
Medico Veterinario DVM-PhD
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