Socrate riteneva che "il vero saggio è colui che sa di non sapere". L’antico filosofo spiegava che colui che crede di sapere tutto non avrà mai la necessità di imparare altro, mentre chi invece ammette di non sapere avrà la curiosità di imparare cose nuove e quindi percorrere la via che lo dovrebbe condurre alla saggezza. Spostandoci nel mondo dell’equitazione cosa succede quando un cavaliere crede di sapere tutto? Per fortuna i nostri cavalli ci ricordano che tutto non possiamo sapere e che loro sono possessori di una saggezza che noi non potremmo accumulare neanche in mille vite, la loro saggezza è ben radicata nel dna, basti pensare che nel corso dei millenni, questi paurosi e timidi animali, si sono evoluti e sono sopravvisuti in un mondo ricco di pericoli e di predatori.
Quando crediamo di aver capito tutto del nostro fidato e amato cavallo ecco che questo splendido animale ci rimette al nostro posto dicendoci chiaramente: "tu credi di aver capito tutto di me…ma ora piantala di atteggiarti e torna al tuo posto". Cosa ci resta da fare? Capire cosa sta tentando di comunicarci il cavallo, ammettere i nostri errori, mettere un punto e ricominciare tutto dall’inizio consapevoli del lavoro fatto e di quello che c’è da fare…con l’entusiasmo di chi sa di aver ancora molto da imparare.
I cavalli mi hanno insegnato molto. Io non sono una persona paziente, mi hanno insegnato la pazienza, sono una persona irascibile, mi hanno insegnato la calma, sono istintiva, mi hanno insegnato a pensare prima di agire…ma soprattutto mi stanno insegnando ad avere l’Umiltà di ammettere i miei errori cosciente che ho ancora Tutto da imparare.