Pieter Frederik van Os è un pittore che rappresenta il cavallo in diversi contesti da quello agricolo a quello domestico raffigurando anche le amazzoni.
Nel 1839 il pittore Pieter Frederik van Os (8.10.1808 – 31.03.1892), proveniente dai Paesi Bassi settentrionali, dopo aver viaggiato per il Belgio e la Germania, si stabilì ad Haarlem, nei Paesi Bassi. Fu una figura destinata a dare un taglio alla tradizione imposta fino a quel periodo storico. Inconsapevolmente, rappresentando la realtà che lo circondava, ha lasciato delle tracce storiche del cambiamento dell’uso e del costume da parte della Donna.
Pieter Frederik van Os, nacque dalla nota famiglia di artisti Van Os. I nonni olandesi erano Jan van Os (23.02.1744 – 07.02.1808) pittore, poeta, e Susanna de la Croix (1755 – 1789) ritrattista sordomuta. Essi stessi erano figli d’arte. Una dimostrazione reale di coesione generazionale tra poesia e pittura.
Figlio e allievo di Pieter Gerardurs van Os (8.10.1776 – 28.03.1839), incisore e pittore della corrente del Realismo olandese.
Frederik Van Os studiò all’Accademia Reale di Amsterdam, specializzandosi nella pittura di animali, con particolare attenzione ai cavalli.
Solitamente nei quadri olandesi i soggetti principali erano i tori e il gregge. Ma, man mano prese parte della scena paesaggistica anche il cavallo. Animale più comunemente mostrato nella pittura olandese del Golden Age, periodo storico di massimo splendore (commerciale, economico e artistico) dei Paesi Bassi, che si estendeva all’incirca dal 1581 anno di nascita della repubblica olandese fino al 1672.
Nel 1846 Pieter Frederik van Os divenne membro del consiglio del club di pittura di Haarlem “Kunst zij ons Doel” e fu l’insegnante di Johannes Hubertus Leonardus de Haas (1832-1908), pittore di mucche e Anton Mauve (1838-1888).
Mauve, era cugino di Vincent Van Gogh e studiò per tre anni come apprendista nello studio del pittore di Haarlem. Imparò tecniche e trucchi della pittura nello stile classico. Successivamente, divenne fra gli esponenti più rilevanti della scuola dell’Aia, con cui sarebbe diventato noto.
Il cavallo rappresentato in diversi contesti
Frederik van Os fu uno dei più menzionati pittori riguardo lo studio del cavallo rappresentato in diversi contesti. Considerato a quei tempi l’animale-simbolo di prestigio sociale. Raffigurò con dedizione gli equidi:
- Nel contesto lavorativo, in cui veniva utilizzato come animali da soma, per trainare carri e diligenze, per far girare le macine e arare i campi.
- Nel contesto domestico in cui veniva addestrato e allenato per la corsa e come animale di trasporto durante la caccia e le passeggiate.
Al 1861 risale un dipinto con i soggetti riproposti più volte. Una dama a cavallo e un cacciatore con il suo cane.
I soggetti vennero disposti anche in maniera differente in ogni suo dipinto ma lasciando una connessione determinata dallo scambio direzionale di sguardi tra la signora e il cacciatore sbalordito.
Nell’800, le donne, provenienti da un’epoca in cui tutto era proibito, riuscirono a conquistarsi la possibilità di cavalcare. Il modo di cavalcare posiziona la donna su una sella specifica con le due gambe su di un lato, nello specifico sulla sinistra. Infatti, la monta all’amazzone si identificava obbligatoriamente anche attraverso un tipo di abbigliamento adatto alla pratica. Ma effettivamente era abbastanza scomodo, tanto da divenire pericoloso.
La sella, chiamata “sella all’amazzone”, aveva una seduta più piatta e più ampia a differenza della sella tradizionale.
Frederik va Os rappresenta la sua scena soffermandosi maggiormente sul contesto paesaggistico e sull’abbigliamento usuale della donna: un abito vistoso colorato a tinta unita di azzurro abbinato a dei guanti e a un cappello decorato con delle piume.
Dal proibizionismo della donna si passò a considerare che la conoscenza della monta sull’animale prestigioso era una buona dote in una futura sposa, si diceva che aiutasse a mantener una forma fisica longilinea.
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Cristina De Luca, grande appassionata di cavalli e amazzone. Nel 2009 consegue il Diploma di Maestro D’Arte, nel 2011 la Maturità in Arte di Grafica Pubblicitaria, Fotografia e Cinematografia. Nel 2019 si laurea in Beni Culturali presso l’Università del Salento. Ha unito le sue due grandi passioni (l’arte e la natura).