Il cavallo che strappa di mano la lunghina e corre via quando viene lasciato libero lo fa per gioia o per vizio. Questo è un comportamento pericoloso da correggere.
Molti soggetti, volendo correre liberi nel paddock, diventano difficili da tenere tranquilli a mano e appena si varca il cancello scappano via al galoppo. La loro reazione è così fulminea che spesso non abbiamo nemmeno il tempo di sganciare la lunghina. Il conduttore può solo o lasciare andare la corda, o farsi trascinare.
Tale gestione è più pericolosa di quanto si pensi. Infatti, può sviluppare nel cavallo la terribile abitudine di girarsi e calciare. Ma non solo! Scappare con la lunghina appesa tra gli anteriori rischia di farlo inciampare e cadere.
È una cattiva abitudine che deve essere corretta prima che qualcuno si faccia male. Probabilmente il cavallo è solo contento della libertà che sta per godere insieme (forse) ad altri compagni. Oppure è un comportamento che gli è stato insegnato da un ex proprietario o precedente gestore.
Ad alcuni proprietari piace colpire i loro cavalli sulla groppa con la mano e urlargli contro quando li lasciano liberi, solo per il gusto di guardarli girarsi e correre. Non è una buona abitudine. Ed è possibile che un cavallo sottoposto a questa “educazione” si aspetti sempre tale trattamento.
Se hai a che fare con un cavallo che si comporta in questo modo, nell’immediato puoi “gestire” il problema. Invece di agganciare il moschettone della lunghina alla capezza, puoi far passare la corda direttamente attraverso la cinghia che passa sotto il mento del cavallo e tenere entrambe le estremità della lunghina nella mano. In questo modo avrai sempre una buona presa e non appena arriverai davanti all’ingresso del paddock, se il cavallo scatta in avanti ti basterà lasciare solo un’estremità della lunghina che sfilerà via, liberando il cavallo.
Questa non è la soluzione al problema. Significa semplicemente conviverci. Un cavallo che scappa dal suo proprietario all’ingresso del recinto lo fa perché non gli è stato insegnato che non deve farlo. Qualunque sia la ragione della sua reazione, è necessario insegnargli a seguire educatamente chi lo conduce e a stare fermo quando gli viene richiesto. Urlare contro di lui o usare corde, catene e strattoni non sono le migliori tecniche. Sarà necessario fare del lavoro a terra per migliorare le proprie abilità di gestione e quindi impostare delle regole di comportamento in maniera coerente.
Il dr. Robert Miller, nel suo libro “I misteri del cavallo”, riporta una sorta di “contratto”, perfettamente consono, stipulato tra uomo e cavallo, in cui si definisce cosa può fare il cavallo e cosa può fare la persona.
Insegnagli a prestare attenzione
Dovrai concentrarti sull’attenzione del cavallo e assicurarti che rimanga concentrato su di te. Tieni occupato il cavallo. Chiedigli di camminare, fermarsi, andare indietro e andare avanti. Continua chiedendogli di girare a destra, andare dritto, girare a sinistra, andare dritto e fermarsi. Si ricomincia con l’andare avanti, stare fermo, camminare, fermarsi, andare indietro e stare di nuovo fermi.
Ovviamente le sequenze possono variare. È importante gratificare ogni sforzo. Ogni volta che si distrae, chiedigli di fare qualcosa. Se prende iniziativa, chiedigli di fare qualcos’altro. Ad esempio, se guarda a destra, chiedigli di andare avanti e girare a sinistra. Invece, se rallenta, chiedigli più energia. Se avanza troppo velocemente, chiedigli di fermarsi e di stare fermo.
Inizia in un ambiente tranquillo e privo di distrazioni. Quando il tuo cavallo è diventato più affidabile e attento, ripeti queste lezioni in altri luoghi e con distrazioni (come un campo aperto o un’arena con altri cavalieri presenti). Alla fine, sarai in grado di mantenere la sua attenzione in diverse situazioni e anche di fronte a molteplici distrazioni.
Chiedi sempre con gentilezza. È un addestramento, non una punizione. Una richiesta seguita da una meritata ricompensa insegna al cavallo. Una correzione no. Il tuo atteggiamento positivo si rifletterà nell’atteggiamento del cavallo.
Rinforzi positivi come zollette di zucchero, pezzi di frutta o caramelle possono essere molto utili. È sconsigliato, invece, l’utilizzo del mangime in quanto potrebbe attirare l’attenzione di eventuali altri cavalli presenti nel campo.
Alcuni esperti addestratori consigliano di utilizzare quelle caramelle con gli involucri rumorosi. Se ne scarta una (facendo rumore) prima di arrivare al pascolo, si chiede al cavallo di restare fermo, si premia con la caramella.
La stessa operazione si ripete avvicinandosi sempre più al cancello. Fai rumore con la carta di caramella, fermi il cavallo, lo gratifichi, gli dai il suo premio. Con il tempo il cavallo imparerà ad associare il rumore dell’involucro con il fermarsi. L’obiettivo è quello di entrare nel paddock e fermarsi. Quindi, tenendo il cavallo con la lunghina, ti giri per chiudere il cancello. Con la porta dietro di te e il cavallo di fronte a te, dovresti parlargli con voce rassicurante. Se è rimasto fermo gli dai ancora una volta il suo premio. A questo punto puoi togliere la capezza e fare un passo indietro senza voltargli le spalle e mantenendo l’attenzione su di lui.
Man mano che il cavallo impara a rimanere fermo e tranquillo mentre aspetta il premio, dovresti iniziare a somministrare sempre meno caramelle. Puoi utilizzare un “programma a rapporto variabile” e poi dare il rinforzo dopo un certo numero variabile (3-4) di risposte non rinforzate. Ciò contribuirà a rafforzare adeguatamente il nuovo comportamento, perché se il cavallo si aspetta una ricompensa ogni volta, potrebbe iniziare a tormentarti chiedendo il premio (man mano sempre con più invadenza). Ciò può causare ulteriori problemi. Se, invece, il cavallo non sa quando gli verrà data la ricompensa, sarà più concentrato e molto più interessato a fare ciò che gli viene chiesto.
I misteri del cavallo
Robert M. Miller
È un libro che spiega ogni azione e reazione del cavallo da un punto di vista etologico, psicologico e comportamentale. Un libro di etologia? Non solo! L’originalità del testo sta nel fatto che affronta ogni azione e reazione del cavallo tenendo conto anche del comportamento dell’uomo e della sua psicologia. Chiarisce in modo semplice tutte le nozioni scientifiche dei meccanismi che entrano in gioco quando ci si relaziona con un cavallo aiutando così ad instaurare un canale di comunicazione corretto ed efficace per ambo le parti.
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Principi di apprendimento – il ruolo del rinforzo positivo
di Eleonora Dordoni
Principale obiettivo di questo lavoro è quello di mettere in evidenza il valore delle teorie dell’apprendimento nell’addestramento del cavallo. Al giorno d’oggi la scienza, grazie ai suoi importanti progressi, può aiutare a capire il modo in cui i cavalli pensano e reagiscono ai diversi stimoli. Il saggio analizza dettagliatamente le tecniche del rinforzo positivo e illustra i vantaggi dell’utilizzo del clicker training nel lavoro con i cavalli.
La prefazione del prof. Antonio Lucio Catalano (già Presidente del Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Equine della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma) apre il volume. Nell’introduzione il dr. Angelo Telatin sottolinea che «questo libro contribuisce, grazie a molti esempi e a una filosofia di base, a ridurre il gap tra psicologia dell’apprendimento e addestramento […] Eleonora Dordoni è stata in grado, grazie alla sua abilità di tradurre in un linguaggio accessibile concetti complessi, di fare una sintesi accurata e intuitiva di cosa sia la psicologia dell’apprendimento».
Le splendide foto scattate da Giulia Basaglia impreziosiscono il volume e contribuiscono a rendere ancora più piacevole la sua lettura. Fotografa, grafica pubblicitaria e web designer, Giulia Basaglia è specializzata in fotografia equestre. Per lei riuscire a catturare il fascino dei cavalli ed esaltarne la bellezza è una vera e propria sfida con me stessa.
Questo libro permetterà al lettore di approfondire i concetti della psicologia dell’apprendimento e di acquisire nuove capacità per interagire in modo corretto con il proprio cavallo.
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