La seconda edizione di “Understanding the ancient secrets of the horse’s mind” di Robert M. Miller, a cura di Serena Cappello, riveduta e correttta rispetto alla prima edizione del 2008, costituisce un fondamentale contributo conoscitivo del pianeta cavallo. L’esperienza ippologica e la capacità divulgativa del Miller, fornisce spunti critici per gli appassionati del cavallo, ribadendo il suo rispetto attraverso sempre più precise conoscenze delle sue capacità sensoriali, motorie e cognitive, fugando ogni dubbio su presunte capacità extrasensoriali e smentendo altrettanti luoghi comuni, attraverso precise informazioni e consigli di addestramento di base. (…)
Il Miller nei primi capitoli ribadisce ripetutamente, con semplici ed efficaci esempi pratici, come il rispetto per il cavallo, nasce e si nutre delle conoscenze della “macchina” sensoriale, come sia necessario tenere sempre presente, nonostante l’addomesticamento e le capacità adattative ai molteplici utilizzi equestri, la sua natura di animale predato che ha affermato il suo successo adattativo attraverso la sintesi mirabile della funzione che ha plasmato organi di servizio (cuore e polmoni) e apparati locomotori (scheletro e muscoli). La fuga. (…)
Conoscere il cavallo significa rispettarlo per quel che esso è e non per quello che esso rappresenta nell’immaginario dell’uomo o nei suoi molteplici utilizzi. (…)
Addestrare un cavallo significa, in primis, passione coniugata al rispetto dei suoi tempi, declinare le istruzioni secondo la scala di valori del cavallo e per attenersi ai suoi tempi l’uomo può e deve usare come unico strumento per dialogare, la pazienza.
Addestrare un cavallo significa avere passione, rispetto e pazienza. (…)
Michele Panzera.
Dipartimento di Scienze Sperimentali e Biotecnologie Applicate – Facoltà di Medicina Veterinaria – Polo universitario dell’Annunziata, Messina.