La teoria del leader è un concetto radicato in equitazione. Cosa scopriamo se lo rivisitiamo in modo scientifico? Lo spiega Eleonora Dordoni.
Il concetto di leader è fortemente radicato nella nostra società, che si parli di business, di relazioni o di famiglia. Quindi rappresenta una posizione a cui ambire e che può garantire il successo.
Il desiderio di “essere leader” è stato traslato anche nell’ambito dell’equitazione. Si ricollega alla tendenza delle persone ad attribuire al cavallo, e dunque alla nostra relazione con lui, caratteristiche umane.
Molti metodi di addestramento moderno si basano su principi come sottomissione, leadership e dominanza ma non prendono in considerazione i processi di apprendimento degli equidi.
I cavalli infatti sono in grado di distinguere l’essere umano (predatore) da un conspecifico. Quindi è improbabile che si stabilisca un rapporto di leadership simile a quello che si stabilisce tra i membri del branco e il capobranco, proprio perché l’animale dovrebbe essere in grado di generalizzare il concetto a tal punto da includere anche l’uomo.
Un esempio del concetto di leadership lo troviamo nella gestione quotidiana degli animali. Alcuni cavalli, quando vengono condotti a mano da un operatore tramite una lunghina, tendono a trascinare la persona, a spostarsi di lato, a scartare o a farsi tirare.
L’interpretazione del ruolo di leader
La maggior parte degli esperti sintetizza e minimizza questi comportamenti come una generale mancanza di “rispetto” del cavallo nei confronti del conduttore. Quest’ultimo, ritengono, non è riuscito a imporsi come leader dell’animale (in realtà le risposte sono da cercare nella teoria dell’apprendimento).
Come l’antropomorfizzazione del rapporto uomo-cavallo, anche il desiderio di interpretare il ruolo di leader può avere delle conseguenze molto negative sul benessere dei cavalli. Infatti incoraggia l’uso della forza e della coercizione per sottomettere l’animale a qualsiasi costo. Per questo motivo scoraggia dall’utilizzo di metodi alternativi, che non implicano appunto la forza e che per questo sono considerati inefficaci nell’ottenere “la leadership”.
L’utilizzo del concetto di dominanza è molto frequente anche in ambito educativo, senza le implicazioni violente, come tentativo da parte dell’istruttore di spiegare i concetti e gli automatismi che per lui sono istintivi, perché non basati sulla conoscenza scientifica di “cosa faccia funzionare il cavallo”, concludendosi con una comunicazione pressoché inefficace.
Tornando all’esempio precedente, chi si trova ad avere un cavallo che manifesta un comportamento indesiderato durante la condotta a mano e gli viene detto che è carente nella capacità di farsi rispettare avrà, nella migliore delle ipotesi, solo una grande confusione in testa. Nella peggiore concluderà che la coercizione è l’unico modo possibile per non subire tale affronto.
Non è, in realtà, il tentativo di dominare l’animale che rende efficace il nostro rapporto con lui, bensì il tempismo, la costanza e la chiarezza delle nostre azioni nel rinforzare il comportamento desiderato, insieme alla consapevolezza di ciò che si sta facendo (McCreevy & McLean, 2010).
Eleonora Dordoni, Principi di aprrendimento, Zoraide editore, 2019, pp. 20-21
Per capire come apprende il cavallo
Principi di apprendimento – il ruolo del rinforzo positivo
di Eleonora Dordoni
Principale obiettivo di questo lavoro è quello di mettere in evidenza il valore delle teorie dell’apprendimento nell’addestramento del cavallo. Al giorno d’oggi la scienza, grazie ai suoi importanti progressi, può aiutare a capire il modo in cui i cavalli pensano e reagiscono ai diversi stimoli. Il saggio analizza dettagliatamente le tecniche del rinforzo positivo e illustra i vantaggi dell’utilizzo del clicker training nel lavoro con i cavalli.
La prefazione del prof. Antonio Lucio Catalano (già Presidente del Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Equine della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma) apre il volume. Nell’introduzione il dr. Angelo Telatin sottolinea che «questo libro contribuisce, grazie a molti esempi e a una filosofia di base, a ridurre il gap tra psicologia dell’apprendimento e addestramento […] Eleonora Dordoni è stata in grado, grazie alla sua abilità di tradurre in un linguaggio accessibile concetti complessi, di fare una sintesi accurata e intuitiva di cosa sia la psicologia dell’apprendimento».
Le splendide foto scattate da Giulia Basaglia impreziosiscono il volume e contribuiscono a rendere ancora più piacevole la sua lettura. Fotografa, grafica pubblicitaria e web designer, Giulia Basaglia è specializzata in fotografia equestre. Per lei riuscire a catturare il fascino dei cavalli ed esaltarne la bellezza è una vera e propria sfida con me stessa.
Questo libro permetterà al lettore di approfondire i concetti della psicologia dell’apprendimento e di acquisire nuove capacità per interagire in modo corretto con il proprio cavallo.
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