L’osteopatia equina si occupa del trattamento e della prevenzione dei disturbi muscoloscheletrici dei cavalli tramite tecniche manuali.
L’osteopatia è una terapia alternativa che consiste nella manipolazione di alcune parti del corpo, come la schiena, il collo e la testa. Questa tecnica terapeutica prende il nome dal greco antico, dove “ostéon” significa “osso” e “páthos” significa “sofferenza”. L’OMS inserisce l’osteopatia tra le medicine complementari e alternative. È considerata una pratica antica che ha avuto origine nel 1874 per curare gli esseri umani.
Andrew Taylor Still, medico americano, fondò la prima scuola di formazione in osteopatia nel 1892. Oggi, In Italia e in molti altri paesi, molte persone si rivolgono alle cure dell’osteopata per migliorare la propria salute.
Origine dell’osteopatia animale
Si tratta di un approccio olistico che prevede la comprensione del problema e delle sue cause. Osteopati francesi e inglesi estesero le loro conoscenze anche all’anatomia, alla fisiologia e alla biomeccanica degli animali per ristabilirne il benessere e la salute.
Così, ha avuto origine l’osteopatia animale e da circa vent’anni questa pratica si dedica alla valutazione e al trattamento delle disfunzioni motorie che causano problemi di salute e danneggiano la qualità della vita dei nostri amici a quattro zampe.
Le tecniche utilizzate nell’osteopatia animale (come per gli umani) sono principalmente manuali e non invasive. L’obiettivo principale è stimolare l’autocorrezione dei tessuti del corpo per ripristinare la corretta mobilità. Così sta iniziando ad avere un suo terreno di elezione anche l’osteopatia animale e come molte altre discipline “dolci” sta facendo proseliti e conquistando piccoli grandi risultati in termini sia di prevenzione che di cura.
Poiché anche nel trattare gli animali l’osteopata non ricorre all’uso di farmaci o sostanze chimiche per alleviare i dolori, dobbiamo assicurarsi di rivolgerci solo a osteopati abilitati.
L’osteopatia equina
L’osteopatia animale viene spesso applicata su gatti, cani ma anche sui cavalli. Quest’ultimi sono in genere facili da trattare, poiché sono abituati ad essere manipolati dall’uomo. Tuttavia, a volte, richiedono un approccio più delicato, magari in collaborazione con il proprietario o il veterinario di fiducia.
L’osteopatia equina mira a migliorare la mobilità e la funzionalità del sistema muscolo-scheletrico del cavallo, quindi dello scheletro, dei muscoli, dei legamenti, delle articolazioni e degli organi.
L’osteopata equino manipola le articolazioni, i tessuti molli e il sistema nervoso del cavallo. Il trattamento ripristina l’equilibrio tra le diverse parti del corpo e promuove la salute e il benessere dell’animale.
Tali trattamenti, combinati con una comprensione approfondita della complessità del corpo, permettono all’osteopata equino di diagnosticare squilibri o restrizioni che influenzano il corretto funzionamento di articolazioni, muscoli, legamenti, colonna vertebrale e organi.
L’osteopatia equina può essere utilizzata per una vasta gamma di disturbi, tra cui dolori muscolari, lesioni sportive, problemi di postura, disturbi del sistema nervoso e del sistema circolatorio.
Tuttavia, prima di utilizzare l’osteopatia equina, è necessario consultare il proprio veterinario. È necessario richiedere una diagnosi accurata prima di far trattare il cavallo da qualsiasi altro professionista. I trattamenti dell’osteopata devono essere considerati complementari a quelli del veterinario.
Qualunque tecnica medica alternativa richiede la precedente acquisizione di alcune capacità e l’impiego di una pratica controllata.
In Italia non esiste ancora un albo professionale ufficiale per l’osteopatia equina. Esistono però dei corsi privati di formazione che durano di solito quattro anni. La durata può essere ridotta a tre anni per coloro che hanno già esperienza professionale nella cura di animali e persone, come veterinari, osteopati, fisioterapisti, infermieri veterinari e laureati in tutela e benessere degli animali.