Le superstizioni riguardanti i cavalli hanno attraversato culture ed epoche. Quali sono le più diffuse nella cultura equestre?
I cavalli, da sempre compagni dell’uomo in molteplici sfaccettature della vita, hanno ispirato un intricato intreccio di superstizioni e credenze che attraversano culture e epoche. Queste convinzioni, spesso radicate nelle tradizioni popolari, riflettono una mistica legata alla relazione tra l’uomo e questo nobile animale. In questo articolo, esploreremo alcune credenze insolite e superstizioni riguardanti i cavalli più affascinanti.
Il mistero dei ferri di cavallo
Uno degli amuleti più diffusi è rappresentato dal ferro di cavallo, considerato da molte culture come portatore di buona fortuna, ma nessuno sembra sapere perché.
Forse perché erano fatti di ferro, che si diceva allontanasse le fate e gli spiriti maligni.
L’usanza di appendere ferri di cavallo sopra le porte risale a tempi antichi e si crede che protegga la casa da forze maligne. Forse il responsabile di questa credenza potrebbe essere San Dustano che, secondo la leggenda, avrebbe sconfitto il Diavolo inchiodandogli un ferro di cavallo al piede e ottenendo la promessa che il Diavolo non avrebbe mai attraversato una porta con un ferro di cavallo sopra di essa.
Non tutti i ferri di cavallo, però, portano fortuna: devono provenire effettivamente da un cavallo. Alcuni sostengono che solo il proprietario, non un cercatore, possa beneficiare della fortuna. I ferri ritenuti più fortunati sono quelli ottenuti dalla gamba posteriore di una giumenta grigia. Tuttavia, la superstizione varia in diverse regioni: in alcuni luoghi, si ritiene che il ferro di cavallo debba essere appeso “a U” per trattenere la fortuna, mentre altrove si preferisce appenderlo “in basso” per permettere alla fortuna di riversarsi sul proprietario.
La criniera intrecciata
In certi giorni, il vostro destriero potrebbe presentarsi dal pascolo con un intricato nodo nella criniera. Nel corso del tempo, si è creduto che ciò fosse opera di spiriti, fate o folletti dispettosi, attribuendo a un cavallo così segnato una sorta di benedizione o maledizione. Oggi sappiamo che può dipendere dal vento o dall’atto di grattarsi contro il recinto o un albero.
Colore del mantello e balzane
A lungo, gli europei hanno creduto che attraversare la strada di un cavallo grigio portasse sfortuna, mentre negli Stati Uniti, i cowboy reputano che una giumenta rossa sia propensa a comportarsi in modo irrazionale o malvagio.
Filastrocche sulle balzane e sugli arti hanno accompagnato mercanti di cavalli e cavalieri europei per molti anni. Nonostante l’assenza di connessione logica, la tradizione popolare ha attribuito agli arti del cavallo caratteristiche legate alla sua bontà e alle sue qualità, con variazioni significative in Italia.
Balzano da uno, non lo vendo a nessuno
Balzano da due, non cavallo ma bue
Balzano da tre, cavallo da Re
Balzano da quattro, o lo vendo o lo baratto
Balzano da uno, non lo vuole nessuno
Balzano da due, più forte di un bue
Balzano da tre, cavallo da Re
Balzano da quattro, cavallo tutto matto
In altre parti del mondo si pensava che le balze di un cavallo ne predicessero il futuro:
Un piede bianco: compra il cavallo;
due piedi bianchi: prova il cavallo;
tre piedi bianchi: guarda bene intorno a lui;
quattro piedi bianchi: fai a meno di lui.
I beduini, guerrieri nomadi a cavallo dei deserti orientali, credevano che una piccola macchia bianca sullo zoccolo anteriore destro di un cavallo fosse un presagio di sfortuna. Questa superstizione era legata al fatto che, durante le battaglie, i beduini portavano il fucile o la spada sulla spalla destra, aumentando così il carico sul piede destro del cavallo. Poiché la macchia bianca si estende anche sull’unghia, ritenendo che rendeva la parte dell’unghia bianca meno resistente rispetto a quella nera, si pensava che i cavalli con questa caratteristica fossero meno robusti in combattimento. Questa fragilità veniva interpretata come un segno di sfortuna.
I remolini e la loro interpretazione
Se un cavallo presenta un remolino, ossia una spirale di pelo che può manifestarsi in varie quantità e posizioni sul suo corpo, e se questo fenomeno è limitato a un solo lato, si ritiene che il cavallo sia sfortunato. Secondo alcune interpretazioni, questa asimmetria potrebbe indicare un cavallo meno atletico e coordinato rispetto a uno con remolini presenti simmetricamente su entrambi i lati del corpo. I beduini, in particolare, consideravano sfortunato il remolino lungo presente sul collo del cavallo, noto come “a spiga di frumento”. Forse questa credenza era motivata dal fatto che molti cavalli con tale caratteristica mostravano comportamenti incontrollati e quasi pazzi.
Occhi azzurri e leggende nascoste
Un’altra credenza coinvolge il colore degli occhi del cavallo. Alcuni sostengono che i cavalli con occhi azzurri siano più propensi a comportamenti imprevedibili o addirittura “pazzi”. Nonostante questa convinzione diffusa, non esistono prove scientifiche a supporto di questa affermazione. Tuttavia, è noto che alcuni cavalli con occhi azzurri siano più suscettibili a problemi oculari, aggiungendo un elemento di verità a questa superstizione.
Quello che è certo è che alcuni cavalli con occhi azzurri mostrano una maggiore propensione a problemi oculari.
I cavalli con pigmentazione ridotta, evidenziata da palpebre rosa o bianche, sono particolarmente sensibili alla luce solare. Curiosamente, spesso i cavalli con queste caratteristiche hanno anche occhi azzurri. Questo aspetto fisico può aumentare la probabilità di cancro, problemi oculari e fotosensibilità, manifestata attraverso arrossamenti e lacrimazione.
Per proteggere un cavallo dalla pelle chiara, è consigliabile utilizzare una maschera protettiva contro i raggi UV al fine di evitare l’esposizione diretta al sole.
Il cambio di nome e la sfortuna associata
Una credenza radicata nella superstizione è legata al cambio di nome di un cavallo. Si crede che ciò porti sfortuna, richiamando forse la tradizione marinara che associa la stessa superstizione al cambio di nome delle navi.
Condurre un cavallo all’acqua
“Si può condurre un cavallo all’acqua, ma non si può forzarlo a bere.” Questa espressione, e le sue varianti, è in circolazione almeno dal 1175. Questa antica massima è una superstizione che persiste, probabilmente perché contiene una verità fondamentale. Gli scienziati che si dedicano allo studio dei cavalli da endurance suggeriscono che un’elevata sudorazione renda il cavallo meno propenso a bere. Ciò accade perché durante una sudorazione leggera il corpo perde acqua e i livelli di sodio aumentano, innescando una risposta alla sete. Tuttavia, durante una sudorazione abbondante, il cavallo perde sia sale che acqua, e di conseguenza non si attiva una risposta alla sete.
Oltre al suo significato fisiologico, la frase ha anche un significato figurato, implicando che qualcuno potrebbe essere troppo testardo o ostinato per accettare ciò che gli viene offerto.
Varie
Una delle mie credenze personali è che sia sconsigliato menzionare la parola “casa” durante una passeggiata, specialmente quando si sta rientrando. La mia superstizione vuole che pronunciare questa parola possa attirare l’attenzione di un cavallo rendendolo irascibile. Preferisco utilizzare alternative come “rientro” o “al maneggio” per evitare qualsiasi possibile alterazione d’umore nel mio compagno.
E voi, avete delle superstizioni personali che seguite durante le vostre attività quotidiane?