Inclusione sociale e disabilità: “Tutti a Cavallo” mostra come lo sport e la natura promuovano integrazione, autonomia e crescita personale.
L’importanza di programmi dedicati all’inclusione sociale emerge con forza nel contesto di iniziative di successo come “Tutti a cavallo”, portato avanti con dedizione dall’associazione Cavalli delle Fonti. Questo progetto non solo illumina il percorso verso l’autonomia e l’integrazione di bambini e ragazzi con disabilità ma funge anche da modello esemplare di come lo sport e le attività all’aperto possano essere strumenti potenti di inclusione e crescita personale.
Un modello di inclusione e autonomia
Vincitore del premio Inclusione 3.0 dell’Università di Macerata, “Tutti a cavallo” si distingue per il suo approccio innovativo nella riabilitazione equestre e inclusione sociale, con il supporto del Comune. L’associazione Cavalli delle Fonti, fondata nel 2006 e riconosciuta dal Ministero della Salute, utilizza l’equitazione come mezzo per facilitare l’inclusione sociale e promuovere l’autonomia dei partecipanti.
Il ruolo chiave dell’equitazione
Immerso nelle verdi campagne di contrada Asola, il progetto offre un’ampia gamma di percorsi riabilitativi, terapeutici ed educativi. L’equitazione si rivela non solo come sport o passatempo ma come una vera e propria via per l’emancipazione sociale e personale. Attraverso l’obiettivo di raggiungere autonomia in sella, il programma si propone di inserire i giovani in sessioni di allenamento con i pari, enfatizzando la piena inclusione sportiva.
Celebrare l’inclusione: “EquitàZione”
Il culmine di questo impegno si celebra con l’evento annuale “EquitàZione”, dove circa 100 cavalieri, inclusi i bambini e ragazzi con disabilità, si esibiscono dimostrando i progressi ottenuti. Questo saggio non solo celebra i traguardi raggiunti ma evidenzia l’importanza della comunità e dell’inclusione.
Protagonisti dell’inclusione
L’impegno di figure professionali come l’assessore al welfare Barbara Capponi e i membri di Cavalli delle Fonti – tra cui Silvia Strologo, Rebecca Villotti, Veronica Tanoni, e Rachele Villotti – riflette la passione e la dedizione verso l’inclusione sociale. Essi incarnano la convinzione che ogni individuo, a prescindere dalle sue abilità, debba avere il diritto di integrarsi attivamente nella società.
Un faro di speranza
In un’epoca che valorizza sempre più l’inclusione sociale, “Tutti a cavallo” rappresenta un esempio tangibile di come l’interazione con la natura e lo sport possano offrire straordinarie opportunità di integrazione. Questa iniziativa non solo arricchisce la vita dei diretti interessati ma promuove un senso di comunità, solidarietà ed empatia, trasformando le vite e tessendo il tessuto di una società più inclusiva.
Fonte: Il Resto del Carlino