Saper ascoltare è una virtù indispensabile nell’addestramento del cavallo: è empatia, pazienza e connessione profonda in un dialogo silenzioso.
Nel cuore dell’addestramento si trova un dialogo silenzioso, uno scambio di messaggi non verbali che richiede un’attenzione e una sensibilità acute. Massimo Pierini, nel suo libro “Un dono da ogni cavallo”, ci insegna che è attraverso questo dialogo che si costruisce la vera connessione con il cavallo. Non si tratta solo di inviare comandi, ma di ascoltare, interpretare e rispondere ai messaggi che il cavallo invia.
I cavalli, nelle storie di Pierini, non parlano ma comunicano in modo chiaro e potente attraverso il loro comportamento. In ogni movimento descritto si percepisce il carico di emozioni del cavallo e del cavaliere, espressioni di un dialogo interiore che l’uomo deve essere in grado di comprendere. Linguaggi fatti di tensione e rilassamento, di paura e curiosità, di sfida e accettazione.
In questo dialogo, ogni dettaglio conta. La posizione delle orecchie, il movimento degli occhi, la tensione nei muscoli sono tutti pezzi di un puzzle che l’addestratore deve saper comporre. Saper ascoltare oltre le parole significa essere completamente presenti, con una sensibilità che va oltre il visibile, entrando in un territorio di empatia e intuizione.
La pazienza come virtù nell’addestramento
Attendere. Attendere è il segreto.
Queste parole di Pierini si ripetono come un ritornello lungo tutto il racconto, sottolineando la virtù indispensabile della pazienza nell’addestramento dei cavalli. La pazienza non è solo un’attesa passiva; è un’azione attiva e consapevole, un aspetto cruciale del dialogo silenzioso tra uomo e cavallo.
Nel racconto, la pazienza si manifesta nel dare tempo ai cavalli di esplorare, di comprendere e di reagire. Non è una pazienza rassegnata, ma una pazienza dinamica, che ascolta e risponde, che modula l’approccio in base alle loro reazioni. L’atto di attendere, di osservare senza precipitare gli eventi, è la vera essenza di un addestramento rispettoso e consapevole.
La pazienza, in questo contesto, diventa un ponte che collega le intenzioni dell’uomo con le percezioni del cavallo. Permette all’addestratore di sincronizzarsi con il ritmo del cavallo, di rispettare i suoi tempi e di guidarlo con gentilezza verso nuove comprensioni e apprendimenti. È una qualità che trasforma l’addestramento in un percorso di crescita condivisa, dove ogni passo è misurato, ogni pausa è ponderata, e ogni progresso è celebrato.
Applicazione pratica: dall’osservazione all’azione
Nel racconto di Pierini, ogni gesto, ogni scelta è il risultato di un’attenta osservazione e interpretazione delle reazioni dei cavalli. Dal lanciare un pugno di terra per testare la reazione, al modulare la voce per calmare e rassicurare, ogni azione è intrisa di significato e intenzione.
L’addestramento diventa così un dialogo continuo, un flusso di dare e ricevere. Quando i cavalli esprimono nervosismo o paura, l’addestratore risponde con calma e rassicurazione. Quando mostrano curiosità o fiducia, l’addestratore incoraggia e sostiene. È un equilibrio delicato, un tango in cui entrambi i partner si muovono in armonia, attenti ai segnali dell’altro.
Nel contesto pratico, ogni decisione, dalla scelta di quando avvicinarsi o allontanarsi, a come introdurre nuovi elementi è ponderato, ogni reazione è valutata, assicurando che l’addestramento proceda in un clima di rispetto reciproco e comprensione.
Conclusioni: un dialogo di crescita e comprensione
Le lezioni tratte dal racconto di Massimo Pierini ci offrono una visione profonda dell’arte dell’addestramento del cavallo. Non offre delle “semplici” tecniche; ma gli strumenti attraverso cui tessere storie di rispetto, comprensione e connessione tra uomo e cavallo. Questo dialogo silenzioso, arricchito dalla pazienza e dalla sensibilità, apre la porta a un addestramento che supera la semplice obbedienza, trasformandosi in un percorso condiviso di crescita e scoperta.
L’addestramento diventa così un’arte, un equilibrio delicato tra ascolto e azione, dove ogni gesto, ogni sguardo, ogni pausa ha il suo peso e il suo significato. È un viaggio che richiede non solo abilità e conoscenza, ma anche empatia e intuizione, qualità che trasformano l’interazione con il cavallo in un’esperienza profondamente trasformativa.
In questo viaggio, ricordiamo le parole di Pierini: “Attendere. Attendere è il segreto”. Sono parole che risuonano come un invito a rallentare, a osservare, e soprattutto, a comprendere. In questo dialogo silenzioso, in questo ascolto attento, troviamo la vera essenza dell’addestramento: un incontro di anime, un dialogo di cuori.
Massimo Pierini, Un dono da ogni cavallo, zoraide editore, pp. 24-30
Libri di cavalli: Leggi la recensione di Maria Cristina Magri su Cavallo Magazine
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Un dono da ogni cavallo di Massimo Pierini
Per Maria Cristina Magri di #cavallomagazine, Massimo con il suo libro ha messo in luce «l’aspetto poco illuminato» del lavoro e dei sentimenti dell’addestratore che per mesi e mesi lavora con un cavallo per risolvere problemi difficili, instaura con lui un legame stretto come un nodo «e poi arriva qualcuno che prende il cavallo, lo carica su un van», se lo porta via e con molta probabilità non lo incontrerà mai più.
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