Comportamento del cavallo: i comandi verbali sono uno strumento potente, ma solo se usati con coerenza e moderazione.
L’udito del cavallo è estremamente sviluppato che permette loro di reagire prontamente ai comandi verbali. Tuttavia, molti cavalieri sottovalutano l’importanza di usare questi comandi in modo coerente e misurato. Un uso improprio o eccessivo delle indicazioni vocali può portare confusione e ridurre l’efficacia della comunicazione tra cavallo e cavaliere, modificando come non si vorrebbe il comportamento del cavallo.
L’udito raffinato del cavallo
Uno degli aspetti chiave che rende i cavalli particolarmente sensibili ai comandi verbali è il loro udito fine, molto più acuto di quello umano. Grazie alla mobilità delle orecchie, un cavallo può orientare un orecchio verso il suono e l’altro in direzione opposta, catturando rumori da più fonti contemporaneamente. Questo significa che sono capaci di sentire e distinguere suoni che noi non percepiamo, come il rumore un piccolo movimento intorno a loro.
La loro capacità di memorizzare e categorizzare suoni specifici li rende particolarmente recettivi ai comandi verbali. Tuttavia, proprio questa sensibilità implica che ogni suono ha un significato per il cavallo, che lo associa a una determinata azione o situazione. Di conseguenza, è fondamentale che il cavaliere usi i comandi in modo chiaro e coerente, per evitare di confondere l’animale.
La coerenza nei comandi verbali
Quando un cavallo impara un comando verbale, associa quel suono a una determinata risposta. Ad esempio, il comando “Whoa!” è tradizionalmente utilizzato per far fermare il cavallo. Tuttavia, se questo comando viene usato in modo incoerente, come per far rallentare l’andatura o durante altre attività, il cavallo potrebbe non capire cosa si sta chiedendo, creando confusione.
Per migliorare l’efficacia dei comandi verbali, e quindi la gestione del cavallo, è cruciale che il cavaliere:
- Mantenga la coerenza: usare sempre lo stesso comando per la stessa azione. Se “Whoa!” significa fermarsi, non dovrebbe essere usato in altre situazioni che potrebbero avere significati diversi.
- Limiti l’uso eccessivo: evitare di ripetere troppo spesso lo stesso comando senza un motivo valido. Ripetere continuamente un suono, come lo schiocco della lingua per far avanzare il cavallo, può portare a una sorta di assuefazione da parte dell’animale, che finirà per ignorare il comando.
L’effetto dell’eccessiva ripetizione dei comandi
Un altro aspetto importante è evitare la ripetizione eccessiva degli stimoli sonori. Se il cavallo sente costantemente un suono, come lo schiocco della lingua o il comando “Whoa!” in contesti sbagliati, rischia di diventare indifferente a quel suono. Quando un cavaliere utilizza un comando in modo incessante, l’efficacia del segnale diminuisce, portando l’animale a non reagire più, e riducendo di fatto il controllo del cavallo.
Questa mancanza di reattività non deriva da una disobbedienza, bensì dal fatto che il cavallo ha imparato che il suono non è significativo in certe situazioni. Di conseguenza, il cavallo diventa “sordo” a questi comandi e risulta meno pronto nell’eseguire ciò che viene richiesto.
Come evitare la confusione nei cavalli
Per garantire che i cavalli rispondano ai comandi verbali in modo rapido ed efficace, è importante seguire alcune buone pratiche:
- Associazione corretta: ogni comando verbale dovrebbe essere strettamente associato a un’azione specifica. Ad esempio, usare sempre “Whoa!” solo per fermarsi e mai per altre azioni.
- Evitare ripetizioni inutili: un singolo comando dovrebbe essere sufficiente per ottenere la risposta desiderata. Se il cavallo non risponde, è meglio fermarsi, riconsiderare la situazione e ripetere il comando con calma piuttosto che ripeterlo insistentemente.
- Addestramento progressivo: introdurre i comandi in modo graduale e dare al cavallo il tempo di associare correttamente ogni suono a una risposta.
Conclusione
La comunicazione verbale tra cavallo e cavaliere è uno strumento potente, ma solo se usata correttamente. L’udito sviluppato dei cavalli richiede che i comandi siano chiari, coerenti e mai eccessivi. Un utilizzo errato o ripetitivo dei suoni può portare a una perdita di efficacia dei comandi, causando confusione nell’animale e riducendo la qualità della relazione tra cavallo e cavaliere.
Seguendo queste semplici regole, è possibile migliorare la reattività del cavallo, rendendo l’interazione più armoniosa e soddisfacente per entrambi.
ibri di cavalli: Robert M. Miller, I misteri del cavallo, pp. 50-51
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Robert M. Miller
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