Addestramento del cavallo: divario tra lavoro a terra e in sella influisce su prestazioni e benessere, esploriamo le cause.
Nel mondo dell’equitazione, l‘addestramento del cavallo è un’arte che richiede pazienza, coerenza e una profonda comprensione delle dinamiche tra cavaliere e cavallo. Spesso, si osserva un divario significativo tra il lavoro a terra e quello in sella, un gap che può influenzare non solo le prestazioni, ma anche il benessere del cavallo. Esploriamo le cause di questa discrepanza e le strategie per creare un percorso di addestramento più armonioso e integrato.
Il gap tra terra e sella
Il lavoro a terra e il lavoro in sella sono due componenti fondamentali dell’addestramento del cavallo, ciascuno con i propri obiettivi specifici e metodologie. Tuttavia, nonostante siano complementari, non è raro che si verifichi un divario tra queste due fasi, principalmente a causa delle diverse modalità di comunicazione e interazione che si stabiliscono con il cavallo in ciascun contesto.
Differenze di comunicazione e motivazione
Da terra, la comunicazione avviene attraverso segnali visivi e fisici diretti, come gesti, posizionamenti del corpo e rinforzi positivi, spesso sotto forma di cibo. Questo tipo di interazione tende a essere immediato e molto chiaro per il cavallo, facilitando l’apprendimento di comportamenti specifici. In sella, invece, la comunicazione si basa maggiormente sul tatto, attraverso l’uso delle redini, delle gambe e del peso del cavaliere, una forma di dialogo che può risultare meno intuitiva per il cavallo, specialmente se non adeguatamente preparato.
La sfida del rinforzo positivo
Una delle principali sfide nel trasferire il successo del lavoro a terra al lavoro in sella è l’uso efficace del rinforzo positivo. Mentre a terra è relativamente semplice premiare immediatamente il cavallo con del cibo, facendo leva sulla sua motivazione alimentare, in sella questo diventa più complesso. Il cambio di contesto può confondere il cavallo, specialmente se non viene mantenuta una coerenza nel tipo di rinforzi utilizzati.
Strategie per Colmare il Gap
- Consistenza dei Rinforzi
L’uso di rinforzi positivi, come il cibo, può essere efficacemente tradotto anche nel lavoro sotto sella. Tecniche innovative, sviluppate da professionisti del settore come Alexandra Kurland, dimostrano come l’uso di ricompense alimentari possa essere integrato anche durante la monta, nonostante le sfide pratiche. Questo approccio non solo mantiene alta la motivazione del cavallo, ma crea anche un ponte comunicativo tra le due fasi dell’addestramento.
- Uniformità di esperienze e comunicazione
Rendere le esperienze di lavoro a terra e sotto sella il più simili possibile è fondamentale per facilitare la generalizzazione delle competenze apprese da parte del cavallo. Ciò include l’uso dello stesso equipaggiamento, la pratica in location simili e l’adozione di esercizi e schemi paralleli in entrambi i contesti. Inoltre, l’integrazione di segnali acustici come comandi verbali può offrire un ulteriore strumento di comunicazione efficace sia a terra che in sella.
- Attenzione ai principi di apprendimento
Una comprensione solida dei principi di apprendimento del cavallo è cruciale. Evitare errori comuni, come la sovrapposizione di segnali o l’applicazione di una pressione eccessiva, e premiare le risposte corrette con una riduzione della pressione, possono fare una grande differenza nell’efficacia dell’addestramento sotto sella.
Conclusione
Colmare il divario tra il lavoro a terra e quello sotto sella richiede un approccio olistico all’addestramento, che consideri le esigenze e i modi di apprendimento del cavallo in ogni contesto. Attraverso la coerenza, la comunicazione chiara e l’uso intelligente di tutte le strategie e mezzi a disposizione.
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Principi di apprendimento – il ruolo del rinforzo positivo
di Eleonora Dordoni
Principale obiettivo di questo lavoro è quello di mettere in evidenza il valore delle teorie dell’apprendimento nell’addestramento del cavallo. Al giorno d’oggi la scienza, grazie ai suoi importanti progressi, può aiutare a capire il modo in cui i cavalli pensano e reagiscono ai diversi stimoli. Il saggio analizza dettagliatamente le tecniche del rinforzo positivo e illustra i vantaggi dell’utilizzo del clicker training nel lavoro con i cavalli.
La prefazione del prof. Antonio Lucio Catalano (già Presidente del Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Equine della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma) apre il volume. Nell’introduzione il dr. Angelo Telatin sottolinea che «questo libro contribuisce, grazie a molti esempi e a una filosofia di base, a ridurre il gap tra psicologia dell’apprendimento e addestramento […] Eleonora Dordoni è stata in grado, grazie alla sua abilità di tradurre in un linguaggio accessibile concetti complessi, di fare una sintesi accurata e intuitiva di cosa sia la psicologia dell’apprendimento».
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