Chi si occupa dell’addestramento di un cavallo da corsa? La sua preparazione atletica non riguarda solo la formazione sul campo.
Chi si occupa dell’addestramento di un cavallo da corsa? La preparazione atletica di questo tipo di animale da competizione non riguarda soltanto i momenti legati alla formazione sul campo. Un trainer, infatti, deve preoccuparsi anche delle necessità di base del cavallo da corsa, tra le quali è inclusa perfino la scelta della dieta da fargli seguire, al fine di monitorarne peso e muscolatura. Questa ed altre caratteristiche sono fondamentali, infatti, per preparare un purosangue alla competizione. Ma quanto costa e, soprattutto, quanto compensa diventare un addestratore da competizione? Se ti interessa il mondo del lavoro legato allo sport, non perderti tutti gli approfondimenti dell’Eco della Lombardia.
Di cosa si occupa un trainer di purosangue?
Un professionista del settore dedicato alla preparazione di un cavallo da corsa lo sa benissimo, che il suo lavoro deve iniziare a livello genetico. Questo significa, in pratica, che deve scegliere l’animale in base ai genitori e al loro albero genealogico. A questo aspetto contribuisce non solo una conoscenza approfondita non solo delle razze equine, ma anche dei pedigree, oltre che dei migliori allevamenti specializzati. Può inoltre essere di competenza dell’allenatore la scelta del fantino, o driver, che dovrà occuparsi di condurre l’animale sia durante le esercitazioni che nel bel mezzo delle gare. È da queste ultime, e dalla loro tipologia, che deve dipendere ogni scelta presa dall’allenatore.
Oltre alla preparazione atletica, tra i compiti del trainer rientrano anche la toelettatura del cavallo, così come la sua cura psicofisica. Ciò include i bisogni veterinari, che possono comprendere sia la prevenzione che il trattamento delle lesioni equine. Non va sottovalutata anche la necessità di una buona conoscenza dei farmaci, comprese le tempistiche di smaltimento da parte del metabolismo dell’animale, al fine di non comprometterne la competitività a fronte dei test anti-doping. A tutto questo si somma, ovviamente, il programma di esercizi che andrà seguito durante tutte le fasi dell’addestramento. Risulta quindi evidente che la formazione di un addestratore di cavalli da corsa deve comprendere una buona conoscenza fisiologica e anatomica del cavallo in sé, comprese le peculiarità e le eventuali problematiche tipiche di ogni razza.
In base a tutte le sue conoscenze, specialmente quelle relative in particolare all’esemplare allevato e monitorato costantemente, il preparatore deve essere in grado di determinare le fasi della vita di un purosangue. Questo include sia il momento in cui il cavallo deve essere introdotto all’addestramento, sia a che età può iniziare a competere. Il trainer deve anche valutare a quante e quali gare l’animale può partecipare, durante ogni stagione, oltre a determinare le fasi di riposo necessarie per la ripresa.
Quanto si può guadagnare addestrando cavalli da corsa?
Per poter diventare trainer non esistono né corsi professionali, né università. Si può provare a farsi assumere come apprendista da un allenatore esperto, oppure iniziare dal mondo delle corse. Occorre comunque partecipare a dei test sia pratici che teorici, per ottenere la licenza che permette di operare come addestratore. Il guadagno può arrivare ad essere alto e dipende da diversi fattori, compresi il valore del cavallo e le percentuali sui premi.