“Andare a cavallo…è l’ultima cosa!” questa frase il mio istruttore me l’ha ripetuta all’infinito, ora mi ritrovo a dirla io a tutti i futuri cavalieri. Le scuole di equitazione prevedono anche lezioni di teoria che consisterebbero nel saper preparare il cavallo per la lezione. Quindi il cavaliere diligente pulisce il proprio cavallo con striglia, bruscone e relativa dose di olio di gomito, poi passa ai piedi e a dare loro lo “smalto”, infine filetto, sella e protezioni varie. Finita la lezione passeggia il cavallo, qualche volta gli bagna un pò gli arti con l’acqua fredda, lo dissella, lo scuderizza e frettolosamente mette tutto in ordine per poi andaresene a casa. Non importa se soddisfatto oppure no di fatto ha compiuto il suo dovere. Ma avere un cavallo consiste veramente in questo? Il cavaliere diligente ha compiuto pienamente il suo dovere? Io domanderei a questo cavaliere quanti chili di mangime al giorno mangia il suo cavallo, quanto foraggio e paglia, gli chiederei la differenza tra questi due e i relativi tempi di semina e mietitura, gli domanderei se sa come si pulisce il box e che fine fa il letame, se sa impugnare una scopa e guidare una cariola. Forse mi risponderebbe che non è tenuto a saperlo perchè paga fior di quattrini affinchè qualcun’altro lo sappia al posto suo. La cura quotidiana del cavallo, la gestione della sua alimentazione, fondamentale soprattutto per un cavallo atleta, è basilare per instaurare un sano rapporto col proprio cavallo e tenerne costantemente sotto occhio lo stato di salute. Aiuta il vero Uomo di Cavalli a capire perchè il suo cavallo fa tutto quello che fa… e anche tutto quello che non dovrebbe fare! Solo dopo aver imparato tutto questo siamo pronti a montare in sella…