Bambini e cavalli e le lezioni di equitazione

Bambini e cavalli. Tuo figlio vuole prendere delle lezioni di equitazione? Cosa dovresti fare? Che cosa valutare? Cosa dovresti cercare?

C’è qualcosa di eccezionale nel rapporto tra bambini e cavalli. Cominciare equitazione sin da piccoli è una vera fortuna. Insegna al giovane come prepararsi alla vita ed essere coraggiosi. L’equitazione insegna equilibrio, flessibilità, resistenza e coordinazione. Insegna anche l’interazione con gli altri, il rispetto di un’altra specie e il contatto con la natura.

Non riesco a immaginare un modo migliore per crescere un bambino. Ma, prima di intraprendere questa avventura il genitore dovrebbe valutare quanto è forte il desiderio del bambino di stare con i cavalli. Un modo semplice per stabilirlo è di andare al maneggio più vicino e guardare le sue espressioni e reazioni. Se il bambino non ne ha mai abbastanza e non riesce a smettere di parlarne, probabilmente è il momento di iniziare.

Per qualche strana ragione, i genitori che mettono i propri figli a cavallo e non vedono l’ora che partecipino alla prima gara. Già nella prima metà del secolo scorso Anthony Paalman nel suo manuale “Il libro dell’equitazione” invitava i genitori a non essere ambiziosi e troppo desiderosi di vedere progredire velocemente i figli.

Anche se il bambino dimostra sicurezza e talento per questo sport la sua formazione deve procedere con i giusti tempi. Se governare il pony, lavorare al passo e fare ginnastica lo annoiano evidentemente non ama abbastanza questo sport. I veri amanti dei cavalli adorano prendersene cura e passare del tempo insieme anche senza salire in sella. Se al bambino non importano queste attività non dovrebbe cominciare le lezioni di equitazione a meno che non si riesca a trovare un istruttore che promuova la consapevolezza dell’esperienza mentale ed emotiva dei cavalli. L’istruttore ha una grande influenza sull’allievo. Perciò, il buon esito dell’istruzione dipenderà soprattutto dal suo modo di comportarsi con il bambino.

L’aspetto più importante del lavoro con i bambini consiste nel guadagnarsi la loro fiducia e si riesce solo se il maestro di equitazione ama lavorare con loro. L’istruttore deve avere il temperamento e la personalità adatta per insegnare loro correttamente. I bambini, generalmente, imitano l’esempio che gli viene dato. Un cattivo insegnante rovinerà l’esperienza del bambino e lescerà delle impressioni negative durature per la vita.

L’istruttore non deve far lavorare gli allievi (bambini o adulti che siano) solo in sella. Se manca il lavoro a terra manca una parte importante della formazione equestre. È importante che i bambini imparino a prendersi cura e gestire il loro pony, insegnare a trattarli come degli amici, con gentilezza e simpatia. Devono imparare a conoscere i cavalli in ogni loro aspetto, devono imparare il linguaggio del corpo e la comunicazione anche da terra.

È perfettamente normale che alcuni bambini siano un po’ timorosi durante la loro prima lezione. Per questo motivo, raccomanda Paalman:

i bambini devono montare i pony e non cavalli. L’altezza e la larghezza del cavallo spesso spaventano il piccolo. È impossibile per un bambino sentirsi a suo agio su un cavallo e servirsi correttamente delle sue gambe. Talvolta, le sue gambe sono così corte che non superano nemmeno i quartieri della sella. Così il bambino non ha possibilità di imparare le azioni delle gambe e non ha nessun controllo sul cavallo.

Insomma, il genitore che avvicina il proprio figlio a questo sport deve valutare onestamente la sua predisposizione, non deve avere fretta di vedere il proprio pargolo primeggiare e, possibilmente, deve valutare il maneggio in base al valore dato durante le lezioni all’aspetto emotivo di tutte le attività che coinvolgono i cavalli.

Il nuovo libro dell’Equitazione
Anthony Paalman

“Il nuovo libro dell’Equitazione” di ANTHONY PAALMAN. Il manuale che è da tutti conosciuto come la “bibbia dell’equitazione” per il modo preciso e dettagliato con cui affronta ogni singolo aspetto della preparazione del cavallo da salto. Seconda edizione.