Nel tessuto intricato dell’equitazione si nasconde una verità fondamentale, spesso trascurata: ogni cavaliere, indipendentemente dal grado di esperienza, incide profondamente sull’educazione del cavallo che monta.
Il cavaliere comincerà ora l’educazione del cavallo, seguendo la progressione che ho indicato e che troverà più avanti. L’allievo dovrà comprendere tutto ciò che c’è di razionale in esso, e quale intima connessione esiste tra l’educazione dell’uomo e quella del cavallo.
Le parole di François Baucher risuonano con forza nella comunità equestre, proponendo una riflessione sulla responsabilità educativa di ogni cavaliere.
Baucher, con le sue innovazioni metodologiche, ha rivoluzionato il modo di intendere l’addestramento del cavallo. Non solo ha fornito una sequenza progressiva di istruzioni, ma ha anche enfatizzato l’importanza della comprensione razionale di questo processo da parte del cavaliere. Il cavallo, secondo Baucher, non è semplicemente una creatura da addestrare, ma un essere con cui stabilire una connessione, un dialogo basato sulla comprensione reciproca.
Massimo Basili ci spiega che seguendo il metodo di Baucher nel cavaliere avviene una trasformazione: smette di essere poco più di un “passeggero” e diventa un educatore consapevole. Basili sottolinea che ogni interazione con il cavallo ha un impatto formativo: ogni gesto, ogni comando, ogni postura del cavaliere è un messaggio che il cavallo assimila, per il bene o per il male.
Questa visione pone il cavaliere principiante in una posizione di grande responsabilità. Anche senza volerlo, con le proprie azioni, il neofita sta addestrando il suo cavallo. Questa dinamica non è limitata al tempo trascorso in sella; è un processo continuo che si svolge ogni volta che uomo e cavallo interagiscono. La consapevolezza di questo potere educativo dovrebbe ispirare il cavaliere a perseguire non solo la propria perfezione tecnica, ma anche a sviluppare un senso etico e responsabile dell’equitazione.
Baucher proponeva che, dopo soli quattro mesi del suo Metodo, un cavaliere poteva essere pronto per la “scuola di plotone”, una fase in cui i comandi diventano una questione di memoria e l’esecuzione una naturale conseguenza dell’armonia raggiunta con il cavallo. Questo periodo di tempo, sebbene breve, è sufficiente per stabilire un rapporto solido e rispettoso con il proprio compagno equino.
Il generale d’Esperey, nel suo lavoro “La Main du maître”, riconosce l’importanza della metodologia di Baucher. Prima dell’avvento di Baucher, era compito del maestro selezionare i cavalli giusti per i suoi allievi. Baucher, tuttavia, ha democratizzato questo processo, affermando che ogni cavallo, indipendentemente dalla conformazione, poteva essere addestrato, e che ogni uomo poteva migliorare il proprio rapporto con i cavalli.
In contrasto con le teorie di d’Auvergne, che ritenevano che un soldato dovesse apprendere solo le tecniche di equitazione di base, Baucher vedeva ogni cavaliere come un potenziale maestro, in grado di elevare il proprio cavallo al di là delle limitazioni innate o acquisite.
La lezione che emerge da “La seconda maniera” è tanto semplice quanto profonda: l’equitazione è un’arte in cui ogni cavaliere, attraverso la conoscenza, la sensibilità e la pratica, ha il potere di plasmare e migliorare non solo la propria abilità ma anche il carattere e le prestazioni del cavallo che monta. In questo senso, ogni cavaliere è veramente un addestratore.
François Baucher, La Seconda Maniera, a cura di Massimo Basili, Zoraide editore, pp. 40-41
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“La Seconda Maniera” di François Baucher è, in Italia, un’assoluta novità. Il volume contiene la traduzione del manuale, che rappresenta l’evoluzione del Maestro francese finora conosciuta solo per mano di altri autori come Faverot de Kerbrech o Étienne Beudant, e delle note a fronte, curate da Massimo Basili che ne spiegano il significato e mettono in evidenza come si è evoluto il Metodo.
Basili ha lavorato sul testo con millimetrica precisione identificando le principali differenze tra la Prima Maniera (Metodo di equitazione) e la Seconda Maniera. I suoi approfondimenti, spiegazioni e curiosità ne rendono agevole e gradevole la lettura e chiariscono tutti quei punti che hanno reso spesso Baucher un autore controverso.
«Parlare della Seconda Maniera di Baucher – spiega Basili – equivale a descrivere quelle che sono le origini di un’equitazione colta, raffinata, gentile, dove il Cavallo, qualsiasi Cavallo, anche non di buona conformazione o di pessimo carattere, può esprimere al massimo le sue qualità, e dove un’intelligente impiego degli aiuti rende estremamente comprensibile all’animale ogni richiesta, da quelle più semplici a quelle più complesse. Un’equitazione che trova la sua sintesi nella parola Leggerezza».
Leggi la recensione di Maria Cristina Magri per Cavallo Magazine completa: Libri di cavalli: Baucher, ‘La Seconda Maniera’
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Il testo è ordinabile (fornendo il codice ISBN: 9788890950452) presso tutte le librerie in territorio nazionale.
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