Breve storia dell’imprinting

Tommaso Moro fu il primo a notare che i pulcini covati in una sorta di incubatrice rudimentale seguivano i fattori come se fossero le loro mamme dandone testimonianza nel II libro dell’Utopia del 1516: «Allevano un’infinita moltitudine di polli grazie ad un accorgimento sorprendente: le galline infatti non covano le uova, perché queste vengono esposte in gran numero ad una fonte di calore uniforme che le anima e le fa schiudere, e i pulcini poi, non appena usciti dal guscio, riconoscono gli uomini al posto delle chiocce e si mettono a seguirli.». A metà dell’Ottocento diversi studiosi cominciarono ad organizzare in modo sistematico le loro osservazioni e i dati raccolti sul comportamento animale e, intorno al 1870, Spalding si interessò al comportamento dei pulcini notando che essi, appena usciti dal guscio, seguivano e riconoscevano, come madre la prima persona o oggetto che vedevano muoversi. Il fenomeno fu poi riscoperto agli inizi del Novecento: Heinroth fece schiudere in incubatrice delle uova di oca e, una volta nati i pulcini, si rifiutarono di seguire i loro simili e andarono dietro allo sperimentatore che definì il fenomeno Prägung (stampo, impronta). Nel 1925 Lorenz ebbe la prima conferma di questo attaccamento dei giovani volatili.

Bibliografia

Thomas More, Utopia, a cura di Luigi Firpo, Guida, Napoli, 1979.
Marco Poli, Psicologia animale e etologia, Il Mulino, Bologna.
Niko Timbergen, Il comportamento sociale degli animali, Einaudi, Torino, 1969.

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