Ingrid Klimke illustra i principi alla base dell’utilizzo di cavalletti e barriere a terra per il salto ostacoli.
Il salto ostacoli è una disciplina che richiede precisione, pazienza e una profonda connessione e compressione tra cavallo e cavaliere. Questa disciplina va oltre la semplice abilità tecnica e abbraccia una simbiosi tra l’atleta umano e l’atleta equino. La fiducia reciproca è fondamentale, e un rapporto solido facilita la trasmissione di istruzioni sottili durante l’esercizio. La comunicazione non verbale, come il peso del corpo e il contatto delle gambe, è cruciale per mantenere la sintonia durante il salto.
Ingrid Klimke, nel suo manuale “Cavalletti” spiega i principi che stanno alla base dell’utilizzo barriere a terra, cavalletti, piccoli ostacoli e sequenze di ostacoli come esercizi mirati a migliorare l’elasticità e la concentrazione del cavallo, oltre a sviluppare la sicurezza, l’abilità e l’esperienza sia per il cavallo che per il cavaliere.
Attraverso esercizi specifici, il cavallo impara a coordinare i movimenti del suo corpo in modo efficace durante il superamento degli ostacoli. Questo aiuta a sviluppare la forza muscolare, la flessibilità e la prontezza mentale del cavallo. Allo stesso tempo, il cavaliere acquisisce competenze nella gestione del cavallo durante il salto, migliorando la sua abilità nel guidare l’animale attraverso percorsi complicati.
Gli esercizi con i cavalletti sono un ottimo strumento in quanto insegnano al cavallo a pensare in modo indipendente per affrontare l’ostacolo. Il cavallo impara a valutare la situazione, misurare la distanza e regolare il proprio passo per superare gli ostacoli con sicurezza. Questa capacità di pensare in modo indipendente è cruciale in competizioni equestri dove il cavallo deve essere in grado di affrontare vari percorsi con successo.
Il cavaliere deve intervenire il meno possibile e supportare il suo compagno solo quando necessario
Quindi, il cavaliere, spiega Klimke, deve intervenire solo quando necessario, cercando di disturbare il meno possibile il cavallo durante l’esecuzione degli ostacoli. Ci sono diversi punti chiave in questo approccio:
- Indipendenza del cavallo: Si cerca di sviluppare la capacità del cavallo di affrontare gli ostacoli senza una guida eccessiva da parte del cavaliere. Questo significa che il cavallo dovrebbe essere in grado di seguire la sequenza di movimenti richiesta senza bisogno di correzioni continue da parte del cavaliere.
- Intervento minimo del cavaliere: Il cavaliere dovrebbe intervenire il meno possibile durante gli esercizi. Questo implica che il cavaliere dovrebbe avere una comunicazione chiara con il cavallo attraverso leggeri segnali e comandi, e dovrebbe evitare di disturbare la bocca del cavallo con manovre eccessive.
- Focalizzazione sull’assetto: Il cavaliere deve concentrarsi sull’assetto, ovvero sulla propria posizione e controllo del corpo durante l’esecuzione degli esercizi. Una corretta posizione del cavaliere aiuta a mantenere l’equilibrio e a fornire indicazioni chiare al cavallo.
- Protezioni per le gambe del cavallo: Per la sicurezza del cavallo, durante gli esercizi di salto è consigliabile che indossi protezioni per le gambe come fasce o paratendini. Questo aiuta a prevenire eventuali lesioni causate dagli ostacoli.
- Altezza degli ostacoli: Gli ostacoli dovrebbero essere posti a un’altezza compresa tra 60 e 100 cm. Questo fornisce sfide adeguate al cavallo e al cavaliere, consentendo loro di concentrarsi sulla tecnica e sul superamento degli ostacoli senza esagerare con altezze eccessive.
- Dimensioni dei salti: Anche se i salti possono essere di dimensioni relativamente ridotte, sono comunque considerati molto efficaci. Ciò suggerisce che la qualità del salto è più importante della sua altezza, e che un’esecuzione pulita e precisa è fondamentale per il successo degli esercizi.
Ingrid Klimke pone poi l’accento sull’importanza della disposizione degli ostacoli che deve essere appropriata e valutata con attenzione. Questo significa che dev’essere adatta al livello di preparazione sia del cavallo che del cavaliere. Una scelta inappropriata potrebbe portare a difficoltà e problemi durante l’esecuzione degli esercizi.
La monotonia e la noia possono essere evitate sia per il cavaliere che per il cavallo variando gli ostacoli e le distanze e creando così esercizi diversi.
La monotonia è il nemico dell’allenamento efficace. Variare gli esercizi e gli ostacoli impedisce che il cavallo si stanchi mentalmente e si adatti a una routine fissa. Introdurre nuovi elementi, come ostacoli diversi e sequenze di salto creative, mantiene il cavallo impegnato e stimolato. Tuttavia, va sempre ricordato che ogni cavallo è un individuo con un proprio ritmo di apprendimento. La progressione graduale nell’aumentare l’altezza degli ostacoli e la complessità degli esercizi è essenziale per evitare sovraccarichi fisici ed emotivi. Iniziare con ostacoli bassi e gradualmente aumentare la difficoltà consente al cavallo di sviluppare forza e abilità in modo naturale.
Dopo ogni esercizio ben eseguito, è fondamentale elogiare il cavallo. Il rinforzo positivo costruisce fiducia e associazioni positive con l’allenamento al salto. Le ricompense possono essere sia fisiche che verbali. Queste sono essenziali per rinforzare il comportamento, per motivare il cavallo per gli allenamenti successivi e per creare un ambiente di apprendimento favorevole.
Reiner e Ingrid Klimke, Cavalletti, Zoraide editore, pp. 84-85
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