Stare sul dorso di un cavallo che scappa è come essere su un treno in corsa. Sei in balia di un essere grande e potente di cui non hai il controllo. I cavalli scappano per una serie di motivi. Spesso si spaventano, altre volte rispondono ad azioni sbagliate. Oppure, semplicemente hanno scoperto che è un modo per evitare il lavoro.
Alcuni cavalli hanno “scoperto” che se scappano, i loro cavalieri, in qualche modo, interrompono il lavoro e potranno riposare. I soggetti un po’ pigri capiscono rapidamente cosa li fa tornare a riposare.
Sono tutti eventi altamente possibili. Soprattutto, si verificano all’inizio della formazione quando il cavaliere comincia a fare i primi passi di galoppo. In questa fase, spiega Piero Santini nel suo manuale Principi Fondamentali del sistema Naturale, «dobbiamo considerare la possibilità che il nostro cavallo sfugga al controllo. Quindi dobbiamo pensare a come riportarlo in mano.
Questa parte cruciale dell’istruzione di un cavaliere è, per qualche oscura ragione, spesso trascurata dagli istruttori di equitazione. Costoro pensano che attirare l’attenzione dei loro allievi sulla possibilità che non sempre tutto procede in una pace utopica possa causare una reazione negativa sul loro “nervo”.
Al contrario, ritengo che sia più sensato aprire la mente del cavaliere a tutti i pericoli che può incontrare sul suo cammino. Al contempo, gli si devono dare i migliori consigli possibili su come evitare o superare le situazioni difficili.
Sviluppare nel cavaliere la consapevolezza della forza è uno dei servizi più preziosi che possiamo rendergli. Nove volte su dieci, i cavalli si sbarazzano dei loro cavalieri giocando o scappando. Ciò accade perché le persone sulle loro schiene non sanno come prevenire la ribellione o come contrastarla una volta che inizia.
Sebbene l’adagio “prevenire è meglio che curare” si applichi con molta forza all’equitazione, non è sempre facile, soprattutto per un principiante, intuire l’avvicinarsi di un problema. È pertanto nostro sacrosanto dovere armarlo contro i pericoli che esso può comportare.
La via da seguire nei casi in cui un cavallo più o meno violentemente, più o meno intenzionalmente o più o meno malvagiamente provoca problemi, l’abbiamo indicata altrove. Essa riguarda la gestione della posizione e della necessità di conservare la sua perfezione nelle difficoltà.
Così gran parte dei consigli che vengono offerti consistono nel tenere sotto controllo un cavallo dal punto di vista, e in relazione, alle andature, o recuperarlo se sfugge di mano. Tenendo presente che, come nel caso di un cavallo che da problemi, il primo principio per mantenere o riguadagnare il controllo di un animale eccitato è quello di conservare la posizione corretta e cercare di riconquistarla se, in un momento di eccitazione o nervosismo, l’abbiamo persa.
La cosa successiva da ricordare è che tutta l’azione deve essere deliberata in modo da sembrare quasi lenta. Infatti è importante trasmettere un senso di calma, quasi di indifferenza, al gruppo di nervi e muscoli tra le nostre ginocchia. Successivamente, come al solito nelle difficoltà, si devono usare le mani con estrema precisione, evitando di tenderle in qualsiasi modo, per quanto l’istinto o la paura ci spingano ad abbassarle o ad alzarle».
Piero Santini, Principi Fondamentali del sistema Naturale, Zoraide editore, 2021, pp. 41-43
Principi Fondamentali del Sistema Naturale di Piero Santini, discepolo del capitano Federico Caprilli, maggiore della cavalleria italiana, è un manuale che promuove il rivoluzionario Sistema Naturale di Equitazione di Caprilli. In questo testo, un classico della letteratura equestre, Santini, con un linguaggio semplice e dettagliato, introduce, spiega e promuove il Metodo Italiano e l’assetto in avanti. Si rivolge sia ai cavalieri principianti che ai cavalieri esperti e agli istruttori. I primi saranno aiutati a fissare i principi di base prima di prendere qualsiasi parte attiva in un campo all’aperto o in una competizione. I cavalieri esperti troveranno in queste pagine molti contenuti e spunti di riflessione per migliorare la loro tecnica. Gli istruttori, che, a beneficio dei loro allievi, desiderano condensare e semplificare i concetti di base dell’equitazione all’aperto e del sistema naturale, ne trarranno una risorsa incredibile. Il testo è arricchito da numerose fotografie, disegni e diagrammi.
Piero Santini (1881-1960). Cavaliere di grande esperienza e reputazione internazionale, fu un autore molto rispettato. Espose per la prima volta in lingua inglese, il rivoluzionario “sistema di equitazione naturale”. Ciò gli portò una fama immediata. Di padre italiano e madre americana, Santini parlava e scriveva inglese come seconda lingua. Tra le sue opere si annoverano 5 libri, tra cui “Learning to Ride”, “The Forward Impulse” e “Riding Reflections”. Ha inoltre tradotto e curato gli articoli di Caprilli.
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