Comprendere il riflesso di opposizione è fondamentale per interpretare correttamente il comportamento dei cavalli.
I cavalli possono sembrare testardi o resistenti all’addestramento umano, ma in realtà molte delle loro reazioni, come il mordere, il calciare, l’opporsi al morso e il rifiuto di muoversi, sono istintive e legate al riflesso di opposizione.
È importante comprendere questo concetto se vogliamo interpretare correttamente le reazioni comportamentali degli animali a determinati stimoli. Ad esempio, quando porti per la prima volta un cucciolo al guinzaglio, è comune che il piccolo si opponga al collare e si strangoli. La nostra reazione è pensare: “Sciocco! Smetti di resistere e starai più comodo”.
Ma, la reazione a opporsi alla pressione piuttosto che cedere è una risposta istintiva.
L’opposizione può essere interpretata o confusa come resistenza, conflitto, avversità o disaccordo, ma è importante sapere che il riflesso è un impulso, una reazione o un effetto spontaneo.
La scoperta del riflesso di opposizione la dobbiamo a Ivan P. Pavlov (1849-1936). Il riflesso di opposizione è un istinto di sopravvivenza presente fin dalla nascita. Questo istinto è noto anche come Thigmotaxis. Rappresenta la risposta di un organismo al contatto fisico con una sostanza solida o fluida. Può essere positiva o negativa a seconda del movimento che viene effettuato rispetto al corpo che tocca. In particolare, quando il movimento si allontana dal corpo che tocca, si parla di Thigmotaxis negativa. Mentre, quando si muove verso il corpo che tocca, si parla di Thigmotaxis positiva.
Un esempio di Thigmotaxis positiva può essere osservato nei topi. Se mettiamo dei roditori in un contenitore sconosciuto, vuoto e privo di elementi mostrano tutti un comportamento caratteristico, comune a un gran numero di specie animali: aggrapparsi alla parete. Una volta trovato il bordo del contenitore, la loro irrequietezza si riduce, si calmano e possono anche smettere di muoversi del tutto.
La Thigmotaxis positiva si può vedere anche nei cavalli che corrono in un’area recintata. I cavalli, ad esempio, seguono la linea della recinzione e corrono lungo di essa in un angolo, se presente, o continuano a seguirla se non ci sono angoli.
Ecco perché un cavaliere esperto e competente non starà mai sulla linea di recinzione, soprattutto quando un cavallo corre spaventato. Sa che la Thigmotaxis positiva spinge l’animale verso il contatto, come accade quando un puledro si attacca alla madre per soddisfare i suoi bisogni di sopravvivenza primari.
D’altra parte, la Thigmotaxis negativa spinge il cavallo ad allontanarsi dal contatto. Lo possiamo notare quando un cavallo cerca di sfuggire alla pressione esercitata dallo spruzzo del tubo d’acqua per la prima volta. L’acqua rappresenta per il cavallo un contatto, una pressione e uno stimolo. Finché il cavallo non viene educato ad accettarlo o ignorarlo, cercherà istintivamente di opporsi alla pressione.
Un altro esempio di riflesso di opposizione è quello di insegnare al puledro a seguire la lunghina. Poiché i cavalli nascono con il “riflesso di opposizione”, di solito la prima risposta dei puledri alla pressione è resistere o tirare indietro quando si sentono tirare in avanti. In questi casi, invece di continuare a esercitare la pressione, si può provare a tirare con ritmo da un lato e quindi rilasciare tempestivamente quando il puledro accenna anche solo un piccolo movimento laterale.
Il rilascio della pressione in questo momento è importante, poiché indica al piccolo che muovendosi verso la pressione sarà premiato con il rilascio della stessa. Il buon addestratore consolida poi pazientemente quella risposta ripetendola finché il puledro è condizionato e cede automaticamente.
In seguito, il movimento laterale può essere modificato in un movimento dritto e in avanti. Muoversi verso la pressione, è contraria ai loro istinti innati, quindi bisogna dargli il tempo di assimilarla. Una sequenza di tali cedimenti sviluppa progressivamente un cavallo che segue o si fa imbrigliare volentieri
Comprendere che il riflesso di opposizione è un’azione involontaria aiuterà le persone a capire meglio il cavallo, senza incolparlo o etichettarlo come cattivo, meschino e irrispettoso. La confusione, la frustrazione, la rabbia, la paura, il dolore, la pressione e gli esseri umani possono innescare il riflesso e di conseguenza innescare comportamenti come mordere, tirare indietro, disarcionare, fuggire, ecc.
È importante vedere il mondo attraverso gli occhi del cavallo per comprendere i problemi e le loro reazioni. Se non si comprende questo concetto, non si può capire perché il cavallo fa quello che fa.
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