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Dislivelli: l’efficacia dell’allenamento su percorsi in pendenza

Dislivelli: l’allenamento dei cavalli su percorsi in pendenza è una pratica ampiamente riconosciuta. Scopriamo di più.

L’allenamento dei cavalli su i dislivelli è una pratica ampiamente riconosciuta per il miglioramento della forza e della resistenza. Tuttavia, la sua effettiva efficacia dipende dalla precisione con cui viene strutturato e adattato alle esigenze specifiche di ogni cavallo. Infatti, non tutti i cavalli traggono beneficio dallo stesso tipo di allenamento.

Il valore potenziale di questo tipo di lavoro dipende dalle ripetizioni, dalla durata e dal livello di intensità. Pertanto il cavaliere deve chiedersi quale grado di pendenza è più utile per le esigenze del suo cavallo, quale velocità, quali attività dovrebbero essere svolte sul pendio e quante volte ripeterle.

Percorrere occasionalmente terreni con pendenze non garantisce alcun risultato se alla fine della sessione il cavallo risulta stanco e sudato. Senza un piano chiaro, affrontare terreni scoscesi può migliorare il sistema cardiorespiratorio ma non necessariamente aumentare la forza. Questo avviene perché affrontare un pendio con ripetizioni insufficienti, rapporti di lavoro e riposo non produttivi o lavorare oltre il limite della fatica promuove una forma scorretta e/o uno sforzo eccessivo.

Le salite, a seconda della sfida fisica, spesso portano a schemi di movimento asimmetrici e richiedono al cavallo un metabolismo anaerobico che non favorisce il tipo di reclutamento delle fibre muscolari e lo sviluppo della forza necessari per migliorare la locomozione e l’equilibrio. Inoltre, le contrazioni muscolari eccentriche durante le discese generano più scarti metabolici (come l’accumulo di acidi e la sensazione di “bruciore”) rispetto ad altri tipi di contrazioni, compromettendo così la funzionalità e il recupero.

Benefici dell’allenamento in pendenza

Sviluppo della forza e della resistenza

L’allenamento su un terreno in pendenza è particolarmente utile per sviluppare la forza dei quarti posteriori dei cavalli, migliorare la capacità cardiorespiratoria e aumentare la resistenza. Le salite stimolano la catena muscolare estensoria, mentre le discese attivano la catena flessoria, contribuendo a una migliore locomozione e prevenzione degli infortuni.

Miglioramento della coordinazione e dell’equilibrio

Esercitare i cavalli su lievi pendenze richiede un aumento della flessione delle articolazioni, una migliore stabilizzazione del nucleo e una maggiore capacità propriocettiva. Questo tipo di allenamento è ideale in contesti di riabilitazione, nelle prime fasi di condizionamento e nella correzione di schemi di movimento inadeguati.

Strutturare l’allenamento in pendenza

Terapia del movimento – Parametri chiave

  • Pendenza leggera: un terreno che sale da 1,8 a 2,45 metri su una distanza di 30,5 metri.
  • Durata: esercizi brevi di 10-20 secondi, ripetuti più volte per un numero adeguato di volte in base alla valutazione del veterinario o del terapeuta.
  • Intensità: bassa, per lo più al passo. Le routine possono essere eseguite a mano o a cavallo.
  • Frequenza: due o tre volte alla settimana.
  • Varietà: varie figure e andature, inclusi esercizi come passi laterali e indietro e transizioni passo-alt.

Forza ginnica – Parametri chiave:

  • Pendenza moderata: un terreno che sale da 2,45 a 3 metri su una distanza di 30,5 metri. Il cavallo deve usare falcate più corte e potenti per salire
  • Durata: sforzi da uno a due minuti, ripetuti più volte. Il numero di ripetizioni e i periodi di riposo tra uno sforzo e l’altro sono determinati dalla forma fisica attuale, dall’età e dagli obiettivi.
  • Intensità: andatura aerobicamente efficiente.
  • Frequenza: una sessione ogni cinque-sette giorni.
  • Esercizi: passo per uno o tre minuti in salita, poi discesa a passo riunito per lo stesso tempo. Circoli di 20 metri, per intervalli di tre minuti ripetuti un numero appropriato di volte. Trotto su un pendio e tornare giù al passo; serpentina mentre si sale su un pendio sostenuto per due o tre minuti.

Gli esercizi devono essere eseguiti all’andatura che consente il massimo rendimento aerobico, poiché l’obiettivo principale è l’aumento della forza muscolare, non il miglioramento del sistema cardiorespiratorio. Se il cavallo è affaticato, la quantità di sangue e ossigeno che raggiungono i suoi muscoli diminuisce, impedendogli di sviluppare forza. In questi casi, è fondamentale ridurre l’andatura per consentire un recupero adeguato e garantire che l’esercizio sia efficace.

Condizionamento specifico per lo sport

Sebbene molti cavalieri credano di dover percorrere chilometri di dislivelli quando il veterinario o l’addestratore consigliano di rinforzare il cavallo, questo tipo di lavoro è adatto all’interno di alcune discipline. Il risultato principale di sforzi ripetuti e prolungati in collina è un notevole miglioramento cardiovascolare. Tuttavia, per la maggior parte delle discipline, la forza rappresenta un’esigenza maggiore. Lunghi e ripetuti tratti in collina, eseguiti a velocità più elevate come trotto veloce o galoppo, sono particolarmente utili per i cavalli da endurance, i saltatori di alto livello, i cavalli da completo e altri sport con elevate richieste cardiovascolari.

Oltre ai benefici cardiovascolari, questo tipo di allenamento migliora la resistenza muscolare e l’efficienza metabolica, grazie al tamponamento delle scorie prodotte durante il carico eccentrico nelle discese. In questi casi, le strategie di allenamento in salita devono basarsi su prescrizioni precise da parte di un allenatore o su un programma di allenamento collaudato. I parametri di questi sforzi variano a seconda degli obiettivi specifici di ogni sport, ma generalmente includono i seguenti parametri chiave.

Parametri chiave:

  • Pendenza ripida: un terreno che sale da 4,5 a 6 metri su una distanza di 30,5 metri.
  • Durata: sforzi superiori a tre minuti, con tempo cumulativo di lavoro in salita spesso superiore ai 20 minuti.
  • Frequenza: un allenamento ogni cinque giorni.
  • Intensità: tutte le andature, inclusi galoppo e trotto in discesa.

Personalizzare l’allenamento

Importanza di un piano di allenamento specifico

Ogni cavallo ha esigenze diverse in base alla propria specializzazione. Ad esempio, un cavallo da endurance si allenerà diversamente rispetto a un cavallo da dressage o a un cavallo da salto. È cruciale adattare l’intensità e la durata dell’allenamento sui dislivelli alle necessità specifiche del cavallo per garantire il massimo beneficio e prevenire infortuni.

Esempi di piani di allenamento personalizzati

  • Cavallo da endurance: allenamento su pendenze ripide con lunghe ripetute per migliorare la resistenza cardiovascolare.
  • Cavallo da dressage: esercizi su pendenze moderate per sviluppare la forza dei quarti posteriori e migliorare l’equilibrio.
  • Cavallo da passeggiata: movimento su pendenze leggere per mantenere la mobilità e la coordinazione.

L’allenamento dei cavalli su percorsi in pendenza può offrire numerosi benefici se strutturato correttamente e adattato alle esigenze specifiche di ogni cavallo. È essenziale stabilire obiettivi chiari, seguire un piano di allenamento preciso e personalizzato e monitorare costantemente i progressi del cavallo per ottenere i migliori risultati.

La frequenza dipende dall’obiettivo dell’allenamento e dalla condizione fisica del cavallo. In generale, gli esercizi di forza ginnica possono essere eseguiti ogni cinque-sette giorni, mentre la terapia del movimento può essere fatta due o tre volte alla settimana.

Attenzione ai segnali di un allenamento eccessivo. Questi includono affaticamento eccessivo, mancanza di respiro, sudorazione eccessiva e rigidità muscolare. È importante monitorare attentamente il cavallo e adeguare l’allenamento in base ai suoi bisogni.

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