Secondo Alessandro Cozzi, scienziato e veterinario italo-francese, capo del Dipartimento di Scienze Cliniche presso il Research Institute IRSEA a Saint Saturnin les Apt, in Francia, alcuni semiochimici potrebbero essere d’aiuto in particolari situazioni di stress. Quindi, potrebbero facilitare l’apprendimento o migliorare l’esecuzione delle prestazioni in allenamento.
I semiochimici sono sostanze chimiche. Sono prodotte dallo stesso animale e utilizzate nella comunicazione. Ne è un esempio l’EAP, Equine Appeasing Pheromone (apaisina materna equina), il feromone prodotto dalle fattrici in allattamento pochi giorni subito dopo il parto. E’ il feromone coinvolto nel legame che si instaura tra la cavalla e il suo puledro, ha spiegato Cozzi durante la presentazione della sua ricerca presso la International Society for Equitation Science (ISES) tenutasi dal 26 al 29 ottobre 2011 a Hooge Mierde, nei Paesi Bassi.
Lo studio condotto da Cozzi mette in evidenza il fatto che andrebbe approfondito l’approccio semiochimico in modo da facilitare il processo di adattamento durante uno sforzo cognitivo.
Lo scienziato ha testato l’effetto dell’EAP. Ha applicato un gel sintetico analogo al feromone nelle narici dei cavalli 20 minuti prima che venissero caricati in un rimorchio. Poi li ha trasportati per un’ora e quindi, una volta scaricati sottoposti a eseguire degli esercizi.
Nel suo esperimento, Cozzi ha suddiviso 23 cavalli in due gruppi in modo del tutto casuale. Un gruppo è stato trattato con il gel nasale EAP e l’altro è stato trattato con del placebo. Entrambi hanno subito la stessa situazione stressante: un viaggio nel trailer per un’ora. Come indicatore di stress è stato monitorato e misurato il battito cardiaco. Lo scienziato ha sottoposto i cavalli a una delle situazioni più stressanti che subiscono nel corso della loro vita. Una volta scaricati ha proposto ai soggetti un compito cognitivo per valutare la qualità delle prestazioni dopo un evento stressante con e senza la somministrazione del semiochimico.
Prima del viaggio ai cavalli era stato insegnato, con successo, a scegliere una forma geometrica di un particolare colore per ricevere una carota (un triangolo blu invece di un quadrato giallo). Per studiare la loro capacità di adattarsi ai cambiamenti della situazione, dopo il viaggio gli è stato richiesto di scegliere l’altra forma geometrica per ottenere la carota. Cozzi ha progettato il test post-trasporto in modo da far concentrare i cavalli esclusivamente sulle abilità cognitive e non sullo sforzo fisico in modo da valutare l’impatto EAP durante un compito cognitivo.
Secondo Cozzi, la frequenza cardiaca dei cavalli ha messo in evidenza che i soggetti, scesi dal rimorchio e trattati con l’EAP erano meno stressati. Per questo motivo hanno eseguito la sessione cognitiva più concentrati e pertanto in modo migliore rispetto al gruppo trattato con il placebo. “È noto che lo stress influenzi i processi cognitivi nella maggior parte delle specie – riferisce Cozzi. Pertanto è fondamentale prendere in considerazione i cambiamenti fisiologici e gli aspetti comportamentali durante i processi cognitivi al fine di gestire e comprendere meglio lo stato emotivo del cavallo ed il rispetto del benessere di questa specie.”
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