Emergenze oculari sono relativamente comuni nel cavallo e vanno da semplici abrasioni, a ferite a tutto spessore delle palpebre o dei tessuti circostanti.
I traumi all’occhio e alle aree della testa ad esso circostanti sono relativamente comuni nel cavallo a causa della sua natura curiosa e delle sue possibili “discussioni” con gli altri soggetti o con strutture presenti nell’ambiente come porte, steccati, alberi ecc.. Corpi estranei come semi, spine, rami, ecc. possono causare abrasioni della cornea (la parte superficiale dell’occhio) o addirittura penetrare all’interno dell’occhio. Un calcio o altri traumi possono causare seri danni sia all’occhio che alle palpebre ed alle ossa sottostanti.
Le lesioni possono spaziare da semplici abrasioni, a ferite a tutto spessore delle palpebre o dei tessuti circostanti. Traumi gravi possono essere associati a fratture delle ossa dell’area. Il veterinario dovrebbe essere chiamato per esaminare qualsiasi lesione che comporti gonfiore dell’area o ferite a carico delle palpebre. L’occhio stesso potrebbe essere lesionato. Se la parte è molto dolente o il cavallo è difficile da visitare, spesso è necessaria una sedazione per effettuare un completo esame della ferita. Di solito lacerazioni delle palpebre richiedono una sutura chirurgica. I danni più gravi possono necessitare di una correzione chirurgica in anestesia generale.
Anche traumi non penetranti, come un colpo a un occhio, possono comunque causare problemi seri come infiammazione e sanguinamento all’interno dell’occhio senza sintomi molto evidenti. In alcuni casi la superficie (cornea) viene danneggiata e può velocemente diventare un’ulcera. Se l’ulcera è solo superficiale, la cornea può rapidamente guarire con effetti negativi minimi, o addirittura nulli, nei confronti dell’occhio o delle sue funzioni. Si possono invece avere danni gravi in caso di ulcera non curata in modo appropriato che può portare a perforazione o lacerazione della cornea, con rottura del bulbo oculare. Tra questi due estremi troviamo una serie di traumi che possono coinvolgere tutte o nessuna delle strutture dell’occhio.
A seguito di un trauma e di una lesione è spesso presente un’intensa lacrimazione. Le congiuntive si infiammano e appaiono più rosse del normale e l’occhio può essere tenuto semichiuso. Se il vostro cavallo mostra questi sintomi è sempre opportuno chiamare il veterinario, che potrà fare una diagnosi precisa, prima di intraprendere qualunque terapia. Durante i primi stadi dell’infiammazione e della guarigione l’occhio può apparire velato o può contenere sangue e frustoli di materiale giallastro (fibrina e detriti infiammatori). In un occhio dolente la pupilla sarà fortemente contratta.
Durante la visita il veterinario applicherà un pigmento verde (fluorescina) per evidenziare eventuali danni alla cornea. L’occhio sarà anche esaminato per danni interni con l’ausilio di un oftalmoscopio. Per poter esaminare a fondo l’occhio, il veterinario necessita di un cavallo cooperativo e di un ambiente scuro.
In molti casi il trattamento prevede l’uso di pomate oftalmiche o gocce in combinazione con antibiotici ed antinfiammatori per via orale o iniettabile. Non usare mai gocce o pomate prescritte per un altro cavallo che ha avuto problemi apparentemente simili perché potrebbero contenere i principi sbagliati o peggiorare l’infezione.
Le pomate e le gocce oftalmiche solitamente devono essere applicate diverse volte al giorno. In alcuni casi il trattamento deve continuare per alcune settimane. È importante che la medicazione sia fatta frequentemente e che vada nell’occhio e non sulle palpebre o sulle ciglia. Chiedere aiuto se necessario. Se ci sono evidenti difficoltà nella somministrazione dei farmaci, chiedete al veterinario metodi alternativi. In alcune forme particolarmente gravi o in cavalli difficili, è possibile posizionare un catetere sottopalpebrale o nasolacrimale che consenta la ripetuta somministrazione a distanza delle terapie intraoculari.
Alcune ferite penetranti richiedono la sutura delle strutture coinvolte in anestesia generale ed anche alcuni traumi corneali necessitano di chirurgie particolari (flap congiuntivale-Cross linking) per ottenere una guarigione definitiva dell’ulcera. Rotture o gravissimi traumi possono richiedere la rimozione dell’occhio.
Una patologia che, pur non essendo una vera e propria emergenza può accompagnare problemi più seri, è la congiuntivite che è un’infiammazione della membrana mucosa (rivestimento rosa) che circonda i bulbi oculari e ricopre le superficie interna delle palpebre. Questa infiammazione può essere dovuta ad irritazione da polvere, insetti, infezione o allergie. La maggior parte dei casi più lievi guarisce velocemente con l’uso di gocce oftalmiche e pomate che possono essere prescritte dal veterinario dopo averne identificato la tipologia .
Una congiuntivite grave, bilaterale (di entrambi gli occhi), “rosso mattone” potrebbe essere un segno di cavalli affetti da Arterite Virale Equina (EVA). Il cavallo può avere febbre e ci può essere anche scolo nasale, gonfiore nella parte bassa degli arti, e depressione simil-influenzale.
Se il vostro cavallo ha un problema oculare sarà meno infastidito se tenuto in un ambiente scuro e, in estate, può essere utile utilizzare un repellente per le mosche che potrà essere applicato intorno all’occhio per ridurre l’irritazione da insetti. Si possono eventualmente utilizzare ”maschere” anti-mosche facendo attenzione a sceglierne una appropriata che non possa andare a contatto con palpebre o occhio.
Occorre sempre gestire questi soggetti con attenzione in quanto un cavallo con un occhio dolente chiuso può essere più nervoso ed imprevedibile quando avvicinato, soprattutto dal lato malato, e può avere difficoltà ad interagire con altri animali nel paddock.
Dr. Andrea M. Brignolo
Dr. Andrea M. Brignolo, veterinario ippiatra con particolari competenze in medicina interna e sportiva e aspetti peritali medico legali ed assicurativi della medicina veterinaria.
Club Member and past president presso SIVE International, Resident assistant presso UCDavis Veterinary Medical Teaching Hospital e Vicepresidente con delega agli Equini presso ANMVI Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani. Nel 2007 ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze Cliniche Veterinarie alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino.
Ha scritto pubblicazioni sia scientifiche che divulgative pubblicate su riviste di settore e giornali a livello provinciale, nazionale ed internazionale ed effettua dal 1989 seminari, corsi ed incontri presso varie associazioni ed enti legati all’ambiente del cavallo sportivo.
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Dr. Andrea M. Brignolo
Medico Veterinario DVM-PhD
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