“Sati dritto!”. Ammettiamolo: abbiamo perso il conto di quante volte abbiamo ricevuto questo monito sia in sella che a casa (oppure ovunque). Eppure, il più delle volte siamo convinti di avere una postura corretta.
Stare dritti quando si è in sella è un’abilità fondamentale per i cavalieri (e una necessità per il cavallo). Quando il cavaliere siede dritto in sella, distribuisce equamente il suo peso ottenendo la postura fondamentale per instaurare una comunicazione chiara con il cavallo.
Tutti noi abbiamo problemi a star seduti dritti, fondamentalmente perché ognuno ha un lato più debole e un lato più forte e di conseguenza ci si poggia maggiormente sulla gamba più forte.
Per raddrizzarci, quali accomodamenti facciamo? Antonella Lioce, nel suo libro “Il Cavallo ed Io” spiega che in sella i nostri piedi non hanno un contatto diretto con la terra, e quindi giocano un loro ruolo le due ossa ischiatiche. Sono gli ischi, spiega Lioce, che aiutano ad espandersi verso l’alto, verso la propria verticalità.
La maggior parte dei cavalieri, tuttavia, porta con sé le cattive abitudini posturali anche quando montano. Assumono la classica “postura da computer” con il mento sporgente in avanti, le spalle che si accartocciano e la parte bassa della schiena arrotondata. Questa posizione rimuove il peso dalle ossa ischiatiche.
Alcuni cavalieri si spostano a sinistra o a destra posizionando i fianchi, le spalle e la testa fuori allineamento portando più peso su uno o sull’altro osso ischiatico. Di conseguenza si aumenta il peso sull’una o sull’altra staffa, spostando o creando una qualsiasi situazione di squilibrio. A seconda della loro personalità, alcuni cavalli tollerano il loro cavaliere seduto storto, manifestando solo con il tempo il disagio psichico e fisico che hanno vissuto quotidianamente. I cavalieri che si siedono a sinistra, per esempio, di solito trovano i loro cavalli rigidi a destra. La maggior parte dei cavalli inizia a mostrare qualche forma di resistenza molto tempo prima.
Correggere il problema richiede letteralmente una stimolazione della nostra intelligenza motoria. Attraverso processi motori di consapevolezza il cervello è in grado di apprendere e “riformattare” e, quindi, prendere coscienza e conoscenza delle reali abilità del proprio corpo. Il Metodo Feldenkrais® applicato all’equitazione sviluppa ciò che in noi è innato e nella relazione con il nostro cavallo allena a sintonizzare e modulare il lavoro del nostro corpo.
Ecco cosa consiglia Antonella Lioce nel suo libro “Il Cavallo ed Io”.
«Cerca delicatamente e gradualmente, solo per azione del peso del tuo corpo, una minima tendenza per ancorarti alla tua sella con gli ischi, come per confermare una tua consapevolezza dell’esserci [… ]
Puoi prendere coscienza di un’asse nascosta che prende forma dentro di te, spingendoti generosamente e con decisione verso l’alto. Se vuoi sperimentare un sistema diverso di essere in sella con una verticalità organica, oltre ad avere una presenza dei tuoi ischi puoi giocare a immaginare di appoggiare i tuoi piedi a terra e andare alla ricerca dei punti di appoggio e stai nel respiro e del tuo peso a terra.
Individua un punto davanti a te, porta una mano sulla testa, quando scarichi il peso del tuo corpo sugli ischi e i piedi, la testa spinge leggermente verso la mano, segui il tuo respiro: “stai nel respiro” e lascia la tua bocca socchiusa, cambia la mano e ripeti. Fermati ed ascolta.»
Cosa è cambiato?
Davanti al tuo sguardo c’è lo stesso punto, quello che avevi individuato prima?
Il tuo sguardo l’ha superato, è andato più in alto?
Come senti il tuo cavallo?
Se hai provato questi semplici movimenti condividi le tue sensazioni scrivendo a: fisioterapiaebenessere@alice.it oppure sulla pagina Facebook Fisioterapia e Benessere.
Un viaggio nel metodo Feldenkrais®. “Il cavallo ed Io” di Antonella Lioce nasce dalla sua esperienza personale e fornisce esercizi pratici e consigli su come usare il tuo corpo e la tua mente per trovare armonia e leggerezza con il tuo cavallo. È un libro che spiega l’essenza, l’obiettivo finale dell’equitazione, la sensazione di armonia, di eleganza e di leggerezza che tutti noi cavalieri cerchiamo e agogniamo. Il lavoro di Antonella dà un’idea di come il Metodo Feldenkrais® possa essere una guida per sviluppare una migliore connessione tra l’uomo e il cavallo.
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Il Metodo Feldenkrais può essere insegnato esclusivamente da insegnanti diplomati a seguito di una formazione quadriennale.
Fisioterapista dal 1987 e insegnante del Metodo Feldenkrais® dal 2001. Il suo lavoro si sviluppa nell’educare all’approccio globale dell’intero organismo, una “fisioterapia biomodulare”. Negli ultimi anni ha sviluppato un attenzione specifica sul benessere e sui bisogni delle persone a 360°. Amante dei cavalli da sempre, si è avvicinata in maniera attiva e costruttiva al mondo dell’equitazione. Sperimenta in prima persona i benefici del Metodo Feldenkrais® a cavallo. Condivide le proprie competenze ed esperienze sia in ambito individuale che di gruppo con tutti i cavalieri/amazzoni principianti e avanzati. Attraverso lezioni individuali di gruppo ha aiutato cavalieri/amazzoni afflitti da dolori, cattive abitudini e ansie a migliorare le proprie abilità equestri. Tiene Lezioni in tutta Italia.
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