Il generale Francesco Amalfi nei suoi appunti “Scritti Equestri” offre uno sguardo intimo sulle innovazioni di Federico Caprilli.
Il Capitano Federico Caprilli, dotato di una passione sconfinata per l’equitazione e attitudini “cavalleristiche” eccezionali, è stato un vero innovatore nel campo dell’equitazione. Con la sua opera, ha radicalmente trasformato la pratica e l’istruzione dell’equitazione, indirizzando la Scuola Italiana di Cavalleria verso un approccio più naturale e efficace nel movimento del cavallo.
L’Origine del Cambiamento
Prima di Caprilli, l’equitazione era spesso limitata da convenzioni e pratiche superflue che non tenevano conto della naturalezza dei movimenti del cavallo. Caprilli, con una visione innovativa, ha eliminato questi ostacoli, facendo sì che il cavallo lavorasse in modo più naturale e, di conseguenza, più efficace. Questo approccio non solo ha migliorato le performance dei cavalli ma ha anche reso l’equitazione più sicura e piacevole per il cavaliere.
La Sfida e l’Accettazione
Nonostante l’innovatività del suo approccio, Caprilli incontrò inizialmente una forte opposizione da parte di coloro che erano ancorati ai metodi tradizionali. Tuttavia, la superiorità del suo metodo fu talmente evidente che anche i suoi più strenui oppositori furono costretti a riconoscere i suoi successi. Questo cambiamento di paradigma è stato dimostrato dal miglioramento delle prestazioni nella Scuola di Cavalleria, dove Caprilli assunse la direzione e fu affiancato da devoti allievi come il Tenente Giorgio Bianchetti.
Riconoscimento Internazionale
L’impatto del metodo Caprilli non si limitò solo all’equitazione italiana. Missioni estere provenienti dalle più reputate scuole di cavalleria mondiali visitarono la Nostra Scuola di Cavalleria, esprimendo ammirazione e riconoscimento per l’efficacia del metodo. Anche nazioni tradizionalmente all’avanguardia in campo equestre, come Francia, Germania e Austria, presero nota dell’avanzamento portato da Caprilli.
Pertanto, il metodo Caprilli, nato dalla visione e dalla dedizione di un uomo verso il rispetto della naturalezza del cavallo, segnò un’epoca nell’equitazione mondiale. La sua eredità persiste come testimonianza di come l’innovazione, anche quando inizialmente contrastata, possa guidare a miglioramenti significativi e duraturi. Ancora oggi, il metodo di Caprilli è considerato fondamentale nella formazione dei cavalieri.
Francesco Amalfi, Scritti equestri, a cura di Mario Gennero, zoraide editore, 2024, pp. 30-31
Francesco Amalfi
Scritti equestri
Nel panorama della cavalleria italiana del Novecento, la figura di Francesco Amalfi si distingue come emblema di coraggio e dedizione, incarnando l’evoluzione dello sport equestre. Senza lasciare opere firmate, la sua voce si è fatta strada attraverso le pagine della rivista “Il Cavallo Italiano” e una preziosa collezione di manoscritti, lettere e dattiloscritti che narrano di dedizione, innovazione e amore per l’equitazione. Mario Gennero, con instancabile cura filologica, porta alla luce queste testimonianze inedite, offrendoci un viaggio nelle profondità della storia dell’equitazione italiana.
Questi documenti offrono uno sguardo intimo sulle innovazioni e sul profondo amore di Amalfi per l’equitazione, seguendo l’insegnamento pionieristico di Federico Caprilli verso una concezione rinnovata dell’arte equestre. Arricchiscono l’opera fotografie d’epoca, che non solo catturano momenti personali ma anche il contesto storico, trasformando il libro in un prezioso documento visivo e un omaggio vibrante a un maestro dell’equitazione. Questo volume rappresenta non solo un omaggio a Francesco Amalfi ma anche un invito a riscoprire l’essenza dello sport equestre, lasciando che il suo spirito continui a ispirare le generazioni future. Un tesoro di sapienza e passione che, grazie a Gennero, rimarrà vivo nel tempo, perpetuando l’eredità di un maestro indimenticabile.
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