Giulia Orsatti, amazzone e fotografa equestre. Racconta della sua passione per la fotografia equestre e di come i cavalli sono per lei fonte di ispirazione.
Giulia Orsatti, classe 1998, nata e cresciuta in provincia di Frosinone, a Fiuggi. Abbiamo avuto il piacere di farci raccontare un po’ di lei, della sua vita e della passione per la fotografia equestre.
Ciao Giulia!
Chi sei? Quanti anni hai? Cosa fai nella vita?
Ciao! Ho 23 anni e mi sono laureata da poco in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione a Roma. Studio nello specifico l’inglese e il norvegese e amo tutto ciò che riguardi le letterature nordiche, ho infatti vissuto e studiato diversi mesi in Norvegia e mi piacerebbe tornare lì in futuro. Per il resto sono una fotografa autodidatta e da tre anni sono entrata anche nel mondo cinofilo partecipando alle esposizioni canine con il mio Welsh Corgi Pembroke e collaborando con un allevamento. Al momento mi godo un po’ di pace tra la fine della triennale e l’inizio della magistrale.
Ho potuto notare dei tuoi scatti equestri. Come è nata la passione del binomio fotografia e cavalli?
Sono sempre stata affascinata dall’idea di “congelare il tempo” attraverso le foto. Ricordo di aver iniziato a fare foto già da piccolissima, ma la mia prima fotocamera (tutt’altro che professionale) è arrivata più o meno quando avevo nove anni. Alla stessa età ho iniziato anche a fotografare i cavalli, per me grandissima fonte di ispirazione artistica. Da piccolina portavo sempre con me matita e quaderno, mi piaceva osservare e disegnare i cavalli prendendo spunto dalle immagini che trovavo sulle riviste, che non erano mai abbastanza, così appena ho potuto iniziare a fotografarli l’ho fatto! La mia prima macchina fotografica professionale è arrivata invece solo qualche anno fa. Nel frattempo, ho imparato ad usare Photoshop e ho preso parte ad un paio di workshop fotografici. Dal 2018 organizzo “photo-tour” a tema equestre con la mia collega e grande amica Minh Dan Vu, olandese.
Da quanti anni pratichi equitazione?
Sono salita la prima volta su un cavallo quando avevo solo quattro o cinque anni, ma è solo dai nove in poi che ho iniziato a praticare l’equitazione come sport. Ho sempre e solo montato all’inglese facendo prevalentemente salto ostacoli ma mi piacerebbe provare un po’ di monta americana appena ne avrò l’occasione. In diverse fasi della mia vita ho dovuto interrompere per motivi di studio o altro, ma non ho mai smesso definitivamente e mai lo farò.
Consiglieresti questa passione magari da praticare per ricavare benessere?
Assolutamente sì. Amo tutto ciò che circonda i cavalli e per me non esiste fatica se si tratta di loro. Nei giorni tristi mi piace scendere in maneggio, portare qualche carota ai cavalli e montare se posso. Andare in maneggio significa chiudere tutto il resto del mondo fuori e godermi un po’ di natura e aria pulita. Ho infatti la fortuna di frequentare un maneggio immerso nella natura e bagnato dalle rive di un bellissimo lago e già solo questo mi rende felice. Non ho un mio cavallo, ma spero che questo sogno un giorno si avveri.
Quali sono i tuoi programmi televisivi preferiti dal tema equestre?
In realtà non ho programmi televisivi preferiti perché non ho mai tempo di guardare la televisione. Quando posso mi piace piuttosto vedere qualche film o qualche serie. Fino a qualche anno fa ero abbonata a diverse riviste equestri, poi ho cambiato diverse residenze e ho disdetto. Quando si tratta di apprendere qualcosa preferisco il cartaceo a qualsiasi altra cosa.
Quali sono gli strumenti fotografici che utilizzi, e di cui non puoi farne a meno?
Del mio corredo fanno parte una Canon 5D Mark II come corpo macchina, un Canon EF 70-200mm f/2.8L IS II USM e un Canon EF 50mm f/1.8 STM. Non farei mai assolutamente a meno del mio “biancone”, il 70-200 è importantissimo per il genere di foto che mi piace realizzare e penso mi accompagnerà finché morte non ci separi! Quando si tratta di fotografare cavalli è importante utilizzare una lente che ci permetta di avere abbastanza spazio tra noi e il soggetto e che non ne distorca l’aspetto.
Ho notato uno stile distintivo, un’eleganza caratterizzante nelle tue fotografie. Che consigli daresti ai nostri lettori se volessero realizzare uno scatto simile?
Prima di iniziare uno shooting mi piace prendermi del tempo con il proprietario del cavallo per capire cosa posso chiedere al cavallo e cosa no. Alcuni cavalli sanno impennare a comando, alcuni rendono molto bene in movimento mentre altri invece sono molto calmi e possono essere fotografati anche in contesti urbani. Conoscere l’animale che ho di fronte mi aiuta a raggiungere il mio obiettivo nel minor tempo possibile e senza farlo innervosire. È molto importante per me interrompere la sessione prima del momento in cui il cavallo inizia a stancarsi o a perdere la pazienza. Il loro benessere viene prima di tutto!
In generale invece consiglio di allenare l’occhio guardando molti cavalli in movimento, di diverse razze e colori. Trovo sia molto importante bilanciare ogni elemento all’interno dello scatto, tutto deve essere in armonia: il cavallo (o più di uno), i colori e la luce, lo sfondo.
Raccontaci uno dei tanti sogni nel cassetto che custodisci:
Al momento il mio sogno sarebbe finire gli studi e avere un lavoro tale che mi permetta di viaggiare e fotografare i cavalli nei luoghi più belli e insoliti del pianeta. Mi piacerebbe volare in India a fotografare i famosi cavalli Marwari, andare tra i fiordi norvegesi e incontrare i cavalli Fjord e i Døle, camminare tra le paludi della Camargue francese e fotografarne i suoi abitanti equini.
La situazione pandemica ha alterato il tuo stile di vita? Le tue abitudini sono rimaste tali o anche tu senti di aver perseguito una fase di cambiamento durante il lockdown?
Purtroppo sì. Quando più di un anno fa il corona virus è arrivato in Europa io mi trovavo in Norvegia, lontana da casa. Lì la situazione non è peggiorata velocemente come in Italia ma il cambio di abitudini è stato comunque drastico e repentino. La vita oggi sembra scorrere più lentamente, con ritmi completamente diversi e insoliti. Sembra che tutto sia stato messo in pausa. In tutto questo caos ho però trovato il tempo di dedicarmi di più a me stessa e ai miei studi. Spero comunque che questa situazione migliori il prima possibile, per tutti quanti, e che si torni alla vita normale di tutti i giorni!
Grazie Giulia per esserti raccontata. È stato veramente un piacere per me scovarti su Facebook e poter condividere uno specchio della tua vita con nostri lettori.
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Cristina De Luca, grande appassionata di cavalli e amazzone. Nel 2009 consegue il Diploma di Maestro D’Arte, nel 2011 la Maturità in Arte di Grafica Pubblicitaria, Fotografia e Cinematografia. Nel 2019 si laurea in Beni Culturali presso l’Università del Salento. Ha unito le sue due grandi passioni (l’arte e la natura).