François Baucher, il maestro rivoluzionario dell’equitazione, protagonista della diretta Instagram con Alessandra Lavista e Massimo Basili.
L’equitazione classica è un’arte in continua evoluzione, plasmata da grandi maestri che hanno lasciato un’eredità indelebile. Tra questi, François Baucher si distingue come una delle figure più geniali e, allo stesso tempo, più controverse della storia dell’equitazione. Divisivo all’epoca, divisivo oggi: il suo metodo ha scosso le fondamenta dell’equitazione tradizionale, attirando critiche e consensi in egual misura.
Ma chi era davvero Baucher? E perché il suo nome continua a suscitare discussioni accese tra gli appassionati di equitazione? Lo spiega Massimo Basili nella prima diretta Instagram tenuta il 25 febbraio insieme ad Alessandra Lavista.
L’equitazione in cambiamento: un terreno fertile per un genio
Nato nel 1796, subito dopo la Rivoluzione Francese, Baucher si trovò a operare in un’epoca in cui il mondo equestre stava cambiando radicalmente. Dopo la caduta della monarchia, l’equitazione classica francese, che per secoli aveva dettato legge, rischiava di diventare obsoleta. Tuttavia, alcuni maestri come i fratelli d’Abzac continuarono a tramandare i principi della grande equitazione, e la Scuola di Versailles, sebbene destinata alla chiusura nel 1830, mantenne viva una tradizione secolare.
Ma il vento del cambiamento soffiava forte. L’equitazione era sempre più influenzata dalle esigenze militari, che richiedevano cavalli più agili, mobili e veloci. L’introduzione massiccia dei purosangue inglesi in Francia, con la loro natura più reattiva e difficile da gestire rispetto ai cavalli tradizionali dell’epoca, rese evidente la necessità di un approccio diverso. Fu in questo scenario che François Baucher emerse come una figura rivoluzionaria.
Un metodo fuori dagli schemi
L’equitazione del passato si basava su tecniche consolidate, spesso rigide, che non sempre si adattavano ai nuovi scenari e ai nuovi cavalli. Baucher, con il suo pensiero innovativo, capì che bisognava rompere gli schemi. Il suo obiettivo? Rendere il cavallo estremamente leggero e obbediente attraverso un controllo assoluto.
Ma “sottomissione”, è un concetto che va inteso come completa armonia tra cavallo e cavaliere, e non va frainteso attribuendogli un’accezione negativa. Se oggi si parla di horsemanship, etologia e psicologia del cavallo, Baucher fu in un certo senso un precursore di questa visione. Il suo metodo non mirava a spezzare il cavallo, ma a liberarlo da strumenti di tortura come i pilieri, utilizzati per “forzare” l’addestramento.
Nonostante i successi, il suo approccio suscitò polemiche. I sostenitori dell’equitazione di campagna, come il suo principale antagonista d’Aure, non accettavano il suo metodo, ritenendolo troppo tecnico e poco applicabile nella pratica quotidiana. Tuttavia, la sua capacità di addestrare anche i cavalli più difficili dimostrava l’efficacia della sua filosofia.
Perché Baucher è ancora un maestro controverso?
Come ogni vero innovatore, Baucher non fu compreso da tutti. Il suo approccio era così rivoluzionario da risultare destabilizzante, proprio come accadde negli anni ‘90 con l’arrivo in Europa dell’horsemanship, di Pat Parelli, di Monty Roberts e altri horseman. All’epoca, vedere cavalli lavorare liberi, senza imboccatura, era qualcosa di totalmente nuovo e, per alcuni, persino inquietante.
Allo stesso modo, nel XIX secolo, le tecniche di Baucher furono viste come un’eresia. Il suo metodo, che puntava a un controllo totale ma gentile del cavallo, sembrava impossibile da applicare su larga scala. Eppure, con il tempo, molti dei suoi insegnamenti sono entrati a far parte delle basi dell’equitazione moderna.
L’eredità di Baucher oggi
Oggi, Baucher viene finalmente rivalutato grazie a studi approfonditi e a iniziative editoriali che hanno riportato alla luce i suoi scritti. L’edizione italiana del Metodo di equitazione, pubblicata da Zoraide Editore, con un’introduzione di Massimo Basili, ha permesso di rileggere il suo pensiero con occhi nuovi. Inoltre, la pubblicazione della Seconda Maniera, con le note esplicative curate da Basili, rende finalmente accessibili le evoluzioni del suo metodo.
In un’epoca in cui si parla sempre più di comunicazione con il cavallo, il lavoro di Baucher appare incredibilmente attuale. Il suo genio bistrattato, che ha sfidato le convenzioni e aperto nuove strade, merita di essere riscoperto e studiato con attenzione.
Scopri di più su François Baucher!
Se vuoi approfondire la storia dell’equitazione e capire meglio il contributo di François Baucher, non perdere le dirette Instagram con Alessandra La Vista e Massimo Basili. Ogni due settimane, un viaggio nel passato per comprendere il presente dell’equitazione.
Guarda la registrazione della diretta qui: