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François Baucher: il Maestro dell’equitazione tra genio ed evoluzione

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François Baucher, il rivoluzionario dell’equitazione, diviso tra Prima e Seconda Maniera. La sua evoluzione spiegata nella diretta Instagram.

L’equitazione classica è costellata di figure che hanno lasciato un segno indelebile, ma poche sono state controverse quanto François Baucher. Spesso bistrattato, il suo insegnamento è stato fonte di ammirazione e critiche, con un metodo che si è evoluto nel tempo, sfidando le convenzioni della sua epoca.

Ma cosa distingue il Baucher della Prima Maniera da quello della Seconda Maniera? E perché ancora oggi il suo nome suscita così tante discussioni?

Baucher e il contesto storico: un maestro in evoluzione

Nel XIX secolo, l’equitazione subì profonde trasformazioni. Queste furono influenzate dall’evoluzione delle esigenze militari e dall’introduzione massiccia dei purosangue inglesi, cavalli più reattivi e meno adatti agli schemi tradizionali dell’alta scuola.

In questo contesto, Baucher propose un nuovo metodo di addestramento. Tuttavia la sua evoluzione fu divisa in due fasi principali:

  • La Prima Maniera (1842): un approccio radicale e controverso. Era basato su un controllo assoluto del cavallo, con tecniche che solo lui e i suoi allievi diretti riuscivano ad applicare con successo.
  • La Seconda Maniera (1864): dopo oltre 20 anni, Baucher maturò un nuovo approccio, più morbido e progressivo, adattandosi alle necessità dell’epoca e affinando il suo metodo.

La Prima Maniera: rivoluzionaria ma controversa

La Prima Maniera di Baucher, esposta nel Metodo di equitazione del 1842, si basava su un controllo totale del cavallo, ottenuto attraverso tecniche avanzate di flessioni e sottomissione. Il suo metodo, sebbene efficace nelle mani giuste, risultava difficile da applicare per i cavalieri meno esperti.

In un’epoca in cui l’equitazione era ancora fortemente legata alla tradizione militare, il suo approccio fece scalpore. Baucher riusciva a eseguire esercizi spettacolari, come il galoppo all’indietro e la piroetta su tre gambe, portando l’equitazione artistica a livelli mai visti prima. Tuttavia, proprio questa spettacolarità alimentò le critiche, con molti detrattori che lo accusarono di essere più un circense che un maestro di equitazione.

La Seconda Maniera: l’evoluzione di un metodo

Nel 1864, con la pubblicazione della dodicesima edizione del suo metodo, Baucher presentò una visione completamente diversa dell’addestramento. La Seconda Maniera abbandonava gli eccessi della Prima, puntando su un approccio più naturale e progressivo.

Questa evoluzione, tuttavia, non venne subito riconosciuta, per diverse ragioni:

  1. Contratto editoriale: per decenni Baucher fu vincolato da un contratto che gli impediva di modificare il suo primo libro, quindi l’equilibrio tra le due fasi del suo metodo non fu mai chiaro al pubblico.
  2. Dominanza dell’equitazione tedesca: con la nascita della FEI (Federazione Equestre Internazionale) nel ‘900, l’equitazione francese di stampo artistico fu accantonata in favore della scuola tedesca, più strutturata e orientata all’agonismo.
  3. Mancata diffusione della Seconda Maniera: sebbene fosse la più utilizzata dai post-baucheristi nel ‘900, la Prima Maniera rimase più famosa perché legata agli spettacoli e agli insegnamenti più noti.

L’eredità di Baucher oggi

Nonostante le critiche e l’oblio a cui fu condannato per gran parte del XX secolo, Baucher continua a influenzare l’equitazione moderna. Oggi, grazie a un rinnovato interesse per la sua opera e alla recente pubblicazione della Seconda Maniera (curata da Massimo Basili per Zoraide Editore), il suo metodo viene finalmente riscoperto nella sua totalità.

Baucher non è stato solo un rivoluzionario, ma un maestro capace di mettere in discussione se stesso, evolvendo il proprio metodo per adattarlo alle nuove esigenze dell’equitazione.

Genio o eretico? La storia ha dimostrato che i grandi innovatori vengono spesso compresi solo con il tempo.

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Se vuoi approfondire la storia dell’equitazione e capire meglio il contributo di François Baucher, non perdere le dirette Instagram con Alessandra Lavista e Massimo Basili. Ogni due settimane, un viaggio nel passato per comprendere il presente dell’equitazione.

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Serena Cappello

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