Scopri il progetto di Piero Santini: una gara di equitazione che unisce formazione, tecnica e armonia tra cavallo e cavaliere.
Piero Santini, nel suo manuale Principi fondamentali del sistema naturale, descrive un ambizioso progetto che unisce formazione e competizione equestre, rivolto soprattutto ai giovani cavalieri. Sebbene non sia mai stato realizzato, questo progetto offre una preziosa testimonianza della filosofia equestre di Santini e del suo metodo educativo, basato sull’armonia tra cavaliere e cavallo. Scopriamo i dettagli di questa proposta e il suo significato più profondo.
Un test completo per i giovani cavalieri
Un test ben strutturato deve valutare tutti gli aspetti fondamentali dell’equitazione, un’arte che richiede non solo abilità tecniche, ma anche una perfetta intesa con il cavallo. Secondo Santini, il livello di competenza di un cavaliere si misura attraverso quattro elementi essenziali.
Il primo è la mano, ossia la capacità di comunicare con il cavallo tramite le redini. Un buon cavaliere non si limita a impartire comandi, ma instaura un dialogo costante, mantenendo sensibilità e controllo. Una mano troppo rigida o incerta può compromettere la fiducia dell’animale, mentre una guida leggera ed equilibrata gli permette di muoversi in libertà.
Il secondo elemento è lo stile, che riguarda eleganza e postura in sella. Una posizione corretta non è solo estetica, ma riflette una formazione solida e una perfetta padronanza dell’assetto. Un cavaliere armonioso esegue movimenti fluidi e bilanciati, segno di un addestramento accurato.
Segue la tecnica, ovvero la capacità di gestire in modo preciso andature e movimenti. Controllare passo, trotto e galoppo con naturalezza e affrontare cambi di direzione e ostacoli senza esitazioni è indice di un’ottima preparazione.
Infine, c’è la capacità globale del cavaliere di adattarsi alle diverse situazioni. Non si tratta solo di eseguire esercizi, ma di dimostrare sicurezza, riflessi pronti e una gestione consapevole del cavallo anche in condizioni impreviste.
Questi quattro aspetti, se combinati, trasformano l’equitazione in una vera e propria arte della comunicazione tra cavaliere e cavallo.
Le prove: movimenti elementari e salti
Le prove ideate da Santini si articolavano in due fasi per testare a fondo le abilità dei partecipanti. La prima fase era dedicata agli esercizi di base, nei quali i cavalieri eseguivano movimenti fondamentali sotto la supervisione dei giudici. Volte, mezze volte, cambi di direzione a diverse andature e manovre di precisione, come l’arresto e la retromarcia, servivano a verificare il livello di controllo e padronanza del cavallo.
Questi esercizi derivavano direttamente dalla formazione militare e dal sistema naturale di Federico Caprilli, che enfatizzava equilibrio e libertà di movimento. L’obiettivo non era solo testare la tecnica, ma valutare la capacità del cavaliere di comunicare con il cavallo senza forzature.
Solo chi dimostrava un buon controllo accedeva alla seconda fase: la prova di salto, con sei ostacoli di altezza moderata. Il percorso non era pensato per spingere il cavallo al limite, ma per verificare la capacità del cavaliere di affrontare l’ostacolo con equilibrio, sicurezza e precisione, mantenendo sempre il controllo del proprio compagno di gara.
L’ispirazione dal metodo di Federico Caprilli
L’approccio di Santini si ispira al metodo naturale di Federico Caprilli, che rivoluzionò l’equitazione con l’assetto leggero. Questo sistema permetteva al cavallo di muoversi liberamente senza interferenze del cavaliere.
Anche nelle prove ideate da Santini ritroviamo i principi di Caprilli: il rispetto della naturalità del movimento, l’apprendimento progressivo, che prevedeva un controllo solido dei movimenti prima di affrontare i salti, e soprattutto la cura per il benessere del cavallo. La competizione non era una semplice sfida di abilità, ma un’opportunità per rafforzare l’intesa tra cavaliere e animale, evitando forzature e metodi coercitivi.
Questa visione moderna e rispettosa dell’equitazione rimane un modello per chi desidera sviluppare un legame autentico con il cavallo, migliorando la propria tecnica senza tradire la sua natura.
Il valore educativo del progetto
Sebbene il progetto di Santini non sia mai stato realizzato, i suoi principi, descritti nel suo libro, furono integrati in un corso di istruzione equestre. L’obiettivo era offrire ai principianti un metodo chiaro e strutturato per apprendere l’equitazione in modo consapevole e sicuro.
Per Santini, il vero premio non era una coppa, ma qualcosa di molto più prezioso: la possibilità di vivere l’equitazione come un’arte, in perfetta sintonia con il cavallo. Questa idea pone l’accento su un principio fondamentale: non si tratta di dominare, ma di costruire una relazione di fiducia e rispetto reciproco.
L’arte e lo scopo dell’equitazione
Il progetto di Santini va oltre la competizione: è una vera filosofia equestre. Ogni regola e ogni esercizio sono strumenti per formare cavalieri capaci di comunicare con il cavallo con sensibilità, precisione e rispetto.
In ultima analisi, Santini ci ricorda che il vero obiettivo dell’equitazione non è vincere trofei, ma creare un’esperienza unica, un dialogo perfetto tra cavallo e cavaliere. Questa visione, radicata nel metodo di Caprilli, continua a ispirare generazioni di cavalieri, offrendo loro un modello di eccellenza tecnica e armonia con il proprio animale.
Libri di cavalli: Piero Santini, Principi fondamentali del sistema naturale, zoraide editore, pp. 9-10
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Principi Fondamentali del Sistema Naturale
di Piero Santini
Principi Fondamentali del Sistema Naturale di Piero Santini, discepolo del capitano Federico Caprilli, maggiore della cavalleria italiana, è un manuale che promuove il rivoluzionario Sistema Naturale di Equitazione di Caprilli. In questo testo, un classico della letteratura equestre, Santini, con un linguaggio semplice e dettagliato, introduce, spiega e promuove il Metodo Italiano e l’assetto in avanti. Si rivolge sia ai cavalieri principianti che ai cavalieri esperti e agli istruttori. I primi saranno aiutati a fissare i principi di base prima di prendere qualsiasi parte attiva in un campo all’aperto o in una competizione. I cavalieri esperti troveranno in queste pagine molti contenuti e spunti di riflessione per migliorare la loro tecnica. Gli istruttori, che, a beneficio dei loro allievi, desiderano condensare e semplificare i concetti di base dell’equitazione all’aperto e del sistema naturale, ne trarranno una risorsa incredibile. Il testo è arricchito da numerose fotografie, disegni e diagrammi.
Piero Santini (1881-1960). Cavaliere di grande esperienza e reputazione internazionale, fu un autore molto rispettato. Espose per la prima volta in lingua inglese, il rivoluzionario “sistema di equitazione naturale”. Ciò gli portò una fama immediata. Di padre italiano e madre americana, Santini parlava e scriveva inglese come seconda lingua. Tra le sue opere si annoverano 5 libri, tra cui “Learning to Ride”, “The Forward Impulse” e “Riding Reflections”. Ha inoltre tradotto e curato gli articoli di Caprilli.
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