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Giumente, castroni e stalloni: pregiudizi di genere

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Si crede che le giumente, come i castroni, siano soggetti più “facili” degli stalloni. Molti esperti addestatori sanno che è solo un pregiudizio di genere.

La maggior parte delle persone credono che il cavallo castrone siano il soggetto più “affidabile” perché gli manca quella carica nervosa tipica del cavallo intero e si dimostra, in generale, più affidabile e di umore più costante.
Il comportamento di una femmina, in generale, non è molto aggressivo però i cicli estrali (i calori) riversando nel sangue delle scariche di ormoni, tenderanno a renderne instabile il comportamento; tuttavia sono considerate, al pari dei castroni, più sicure degli stalloni. Ne siamo sicuri? Lo stallone è tendenzialmente indocile e aggressivo: esso è esuberante; da lui ci si dovrebbe attendere, a intervalli più o meno regolari, atti di insubordinazione di vario genere che possono andare dal tirare indietro le orecchie fino ad aggressioni più o meno violente. Qualsiasi esperto addestratore, però, può confermare che uno stallone metterà sempre il cavaliere nella condizione di poter prevedere il suo comportamento dando così modo di interrompere i “suoi pensieri” e ri-focalizzare la sua attenzione sul lavoro. Da questo punto di vista, le giumente sono più imprevedibili in quanto non permettono, eventualmente, di interrompere ciò che stanno facendo ed è molto difficile ricatturare la loro attenzione. Tale atteggiamento è estremamente variabile da soggetto a soggetto ed è alla base di comportamenti che si manifestano con nervosismo, insofferenza al lavoro, irritabilità o, a volte, anche apparente apatia. La chiave per gestire in modo adeguato le giumente è capire cosa c’è dietro i loro atteggiamenti e lavorare con loro a partire da quella comprensione piuttosto che intraprendere una lotta per stabilire chi “ha ragione”.
Le fattrici sono per natura territoriali e molto protettive del loro spazio individuale. Se si sentono minacciate, il loro primo istinto è quello di mettersi in posizione per colpire con entrambi i posteriori. Spesso quando si entra nella loro stalla, molte cavalle si girano e danno il posteriore. È il modo della giumenta di dire che quello è il suo territorio e che nessun’altro, in quell’area, può vantare diritti. In tal caso è meglio aspettare sulla porta fino a quando ti volge lo sguardo e ti riconosce, momento in cui è utile fare un passo indietro per farle capire che hai colto il messaggio e che rispetti il suo spazio. A questo punto lei si girerà, ti permetterà di entrare e ti verrà incontro per farsi prendere. Se, invece, punisci il suo atteggiamento o cerchi di costringerla ad affrontarti per venire da te, si aspetterà questo tuo atteggiamento “scortese” tutte le volte che proverai a entrare nella sua stalla e reagirà mettendosi in difesa o mostrando il posteriore.
Se si osservano dei giovani cavalli in un campo si potrà notare che spesso danno avvio a delle grandi corse. Castroni e puledri corrono e si esibiscono con l’atteggiamento tipico di chi vuole “pavoneggiarsi”. Le cavalle, invece, soprattutto quelle con una forte personalità, corrono a grande velocità spesso tirando anche dei calci con l’atteggiamento di chi vuole “mostrare i muscoli”. Si potrà notare che dopo una loro simile performance si guardano indietro come per assicurarsi che gli spettatori (umani o equini) abbiano visto ciò che sono in grado di fare.
I cavalli sono animali abitudinari e non amano modifiche nei loro schemi di comportamento, ma soggetti di sesso diverso sembrano percepire lo stesso comportamento secondo schemi diversi. Ad esempio, se una cavalla è abituata a interagire con una determinata persona in un determinato modo, questo schema di comportamento non deve subire modifiche, mai. Se quella persona appena arriva in scuderia ha abituato la cavalla a ricevere subito carezze e leccornie, la volta che non si fermerà davanti al suo box e proseguirà oltre potrà notare la sua espressione accigliata e indignata perché è stata trascurata.
I castroni e gli stalloni, invece, guardano arrivare il loro cavaliere e lo osservano per capire se ha intenzione di fermarsi per dare loro qualche carezza o qualche prelibatezza. Se procede oltre, lo ignorano e tornano a mangiare.
Non discutere mai con una cavalla perché altrimenti lei inizierà una battaglia contro di te. Il modo migliore per lavorare con le cavalle è dedicare loro molto tempo, accudirle soprattutto al di fuori del piano di allenamento, strigliarle, spazzolarle e dare loro tutta la tua attenzione e costanti sensazioni di benessere.

 

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Serena Cappello

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