Si vedono ancora cavalieri che al termine di un buon percorso di salto o una ripresa di dressage gratificano il loro compagno con delle entusiastiche pacche sul collo. Una sorta di “batti cinque! Siamo stati grandi!”. È una esultazione. È il modo per comunicare al cavallo che ha fatto bene. La pacca è sempre stata intesa come una sorta di premio, di rinforzo positivo. Ma da chi? Dai cavalieri, dagli addestratori che dal canto loro, con quel gesto, vogliono solo trasmettere al loro compagno tutto l’amore e la soddisfazione. Ma i cavalli, come le percepiscono? Di fatto sono degli schiaffi dati duramente sul collo, forti, seppur generati dall’entusiasmo e dall’eccitazione del momento. Probabilmente il cavallo si domanda cosa ha fatto di male sebbene abbia dato il meglio di sé e risposto a tutte le richieste.
I cavalli sono estremamente sensibili al tatto. Il dr. Robert Miller riferisce nel suo libro “I misteri del cavallo” che «la sensibilità che noi umani abbiamo solo nei polpastrelli, i cavalli la possiedono, invece, su tutto il corpo. […] i cavalli avvertono una mosca che si poggia sul pelo (non sulla pelle, ma sul pelo).» Forse, è difficile per le persone riconoscere la superiorità sensoriale tattile del cavallo. Per questo motivo, nel 2014 un team di ricercatori (Emily Hancock, Sarah Redgate e Carol Hall) della Nottingham Trent University ha deciso di studiare gli effetti delle pacche e delle carezze sul collo.
Hanno condotto uno studio diviso in due parti. Hanno osservato 16 binomi di dressage, 5 pony e 5 cavalli.
Nella prima parte dello studio, i ricercatori hanno analizzato le riprese di dressage di 16 concorrenti alle Olimpiadi di Londra 2012. Hanno osservato come e quando i cavalieri hanno accarezzato i loro cavalli. Quindici cavalieri hanno dato delle pacche. Dodici di loro hanno continuato per oltre un minuto. Una percentuale significativa di queste pacche ha indotto i cavalli a reagire. Nello specifico, alcuni cavalli hanno accelerato, altri hanno cambiato l’andatura dal passo al trotto. Ciò potrebbe indicare che i cavalli non hanno gradito il premio. Oppure, hanno colto l’occasione per accelerare dato che il cavaliere ha interrotto il contatto con le redini e / o si è piegato in avanti.
Nella seconda parte dello studio, sono stati osservati cinque pony da scuola ben addestrati e cinque cavalli relativamente addestrati. I soggetti sono stati accarezzati e ricevuto grattini quattro volte, per 30 secondi alla volta.
Alla conclusione dello studio le risposte comportamentali dei cavalli annotate hanno evidenziato il fatto che i cavalli gradiscono molto di più i graffi (o grattini). Infatti, alcuni hanno abbassato la testa, mosso il labbro superiore. Altri hanno cercato, addirittura, di ricambiare i grattini al conduttore – tutte risposte simili a quelle osservate nell’interazione positiva tra cavalli.
Quindi, la pacca le carezze sul collo causano disagio? I ricercatori hanno concluso che cavalieri e conduttori dovrebbero evitare le pacche e magari fare dei grattini piuttosto che accarezzare delicatamente il loro cavallo come ricompensa. Anche altre ricerche hanno dimostrato che i grattini sul garrese abbassano costantemente il battito cardiaco del cavallo e può quindi essere un utile aiuto per calmarlo in situazioni di ansia.
Se ci pensiamo, i cavalli non si scambiano pacche. Mentre, una carezza delicata è più simile al movimento fastidioso di una mosca, mentre il grattino è molto più simile ai morsetti che si scambiano in natura. Infatti, il mutual grooming che si fanno in branco prevede lo strofinare e il mordicchiare.
I misteri del cavallo
Robert M. Miller
Uno dei libri di etologia più letto negli ultimi anni. Un bestseller secondo le classifiche di IBS.IT
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Principi di apprendimento – il ruolo del rinforzo positivo
di Eleonora Dordoni
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La prefazione del prof. Antonio Lucio Catalano (già Presidente del Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Equine della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma) apre il volume. Nell’introduzione il dr. Angelo Telatin sottolinea che «questo libro contribuisce, grazie a molti esempi e a una filosofia di base, a ridurre il gap tra psicologia dell’apprendimento e addestramento […] Eleonora Dordoni è stata in grado, grazie alla sua abilità di tradurre in un linguaggio accessibile concetti complessi, di fare una sintesi accurata e intuitiva di cosa sia la psicologia dell’apprendimento».
Le splendide foto scattate da Giulia Basaglia impreziosiscono il volume e contribuiscono a rendere ancora più piacevole la sua lettura. Fotografa, grafica pubblicitaria e web designer, Giulia Basaglia è specializzata in fotografia equestre. Per lei riuscire a catturare il fascino dei cavalli ed esaltarne la bellezza è una vera e propria sfida con me stessa.
Questo libro permetterà al lettore di approfondire i concetti della psicologia dell’apprendimento e di acquisire nuove capacità per interagire in modo corretto con il proprio cavallo.
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