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I primi giorni di vita del puledro

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Crescere un puledro e interagire con lui significa introdurlo subito in un mondo in armonia con le persone ma rispettoso dei suoi tempi.

Crescere un puledro e interagire con lui sin da subito vuol dire essere la migliore “presenza umana” che una fattrice può sperare per il suo piccolo. Significa introdurlo subito in un mondo accogliente, sicuro e in armonia con le persone ma rispettando i suoi tempi.

A tal fine, la persona emette, insieme alla fattrice, dei segnali chiave che aiuteranno il puledro a categorizzare l’essere umano e determinati stimoli nella lista delle cose gradite e piacevoli e soprattutto non pericolose.

La fattrice gioca un ruolo centrale nell’intero processo. L’uomo non può pensare di poterla sostituire minimamente. In nessun modo.

Il dr. Miller, nel suo manuale (Imprint Training del puledro appena nato), dedica un intero capitolo all’importanza della fattrice e al ruolo che svolge nella procedura Imprint Training. Nel documentario, in cui spiega passo dopo passo come svolgere la sua procedura, maneggia tutti puledri di fattrici molto docili, affidabili, quasi indifferenti alla presenza umana. Lo stesso Miller ha affermato che il filmato ha contribuito notevolmente alla diffusione del suo metodo. Tuttavia queste immagini possono aver contribuito a diffondere un’idea troppo semplicistica della procedura […] (Alice Calmasini, “Imprinting e training precoce nel puledro”, pp. 48-49).

I primi giorni di vita, quando il puledro è stabile sulle gambe e ben coordinato nei movimenti, il dr. Miller gli insegna cinque risposte condizionate:

1/ alzare i piedi ogni volta che gli viene chiesto;
2/ portare la cavezza;
3/ spostare lateralmente i posteriori quando gli si dà il segnale;
4/ indietreggiare a comando, in risposta ad una pressione sul petto;
5/ andare in avanti in risposta ad una pressione sul posteriore. (Robert M. Miller, “Imprint Training del puledro appena nato”, pp. 29-31)

Non si pensi però che queste procedure possano essere insegnate a proprio piacimento. La nascita di un puledro rivoluziona la vita di ogni proprietario. Ogni attività deve essere adattata alle esigenze del piccolo e non ai propri impegni e necessità.

Pertanto, il proprietario deve sapere, e di conseguenza sapere come agire e reagire, che nei primi giorni di vita il puledro non lascia mai la madre. Passano il tempo a toccarsi, ad annusarsi a vicenda, per rafforzare il loro legame. Le poppate sono molto frequenti, per via di uno stomaco molto piccolo. Man mano che il puledro cresce, l’intervallo tra i pasti si allunga.

Con il trascorrere del tempo, l’attaccamento della madre al figlio si allenta. Il puledro impara ad allontanarsi gradatamente, sempre sotto la supervisione della madre. Se vive in branco il piccolo inizia a socializzare e a giocare con i suoi simili. Il puledro è molto curioso, ama giocare e adora esplorare il mondo che lo circonda. Il puledro dedica molto tempo anche al riposo. Inizialmente trascorre la maggior parte del suo tempo dormendo o sdraiato accanto a sua madre.

Ogni volta che vuoi interagire con il puledro, dovresti tenere conto di questi tempi e sapere che ogni sessione può durare solo pochi minuti, in modo da non alterare il naturale ritmo di alimentazione del piccolo e in generale la sua crescita.

Per informazioni più dettagliate sulle procedure di imprinting o la procedura Imprint Training, si suggeriscono i seguenti testi:

 

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Serena Cappello

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