Il cavallo che si impenna richiama alla mente immagini meravigliose ma occuparsi o montare un simile soggetto è tutt’altro che una cosa gradevole. L’impennata è solo una reazione perciò è necessario individuarne la causa ed avere le competenze adeguate per scegliere le strategie correttive più adatte.
L’immagine di un cavallo rampante nell’immaginario collettivo richiama le meravigliose statue equestri. Richiama la forza, la potenza e tutto lo splendore dell’animale. Ma qualsiasi proprietario o cavaliere sa che occuparsi di un soggetto che si impenna per difesa o per rifiuto è tutt’altro che una cosa gradevole. È una pratica che può mettere in pericolo sia il cavaliere che il cavallo.
Come è stato già detto in un precedente articolo ci sono diversi motivi per cui un cavallo mette in atto un simile comportamento. (leggi qui i motivi per cui un cavallo si impenna) Individuare la causa che induce l’impennata indirizzerà il cavaliere nella scelta delle azioni e strategie correttive più adatte. Ad esempio, se l’impennata è causata da dolore fisico, allora la situazione è facilmente risolvibile chiamando il veterinario e individuando il problema preciso. Se, invece, è causata da una sellatura inadeguata sarà sufficiente verificare l’attrezzatura che si utilizza, le eventuali fiaccature, ecc.
Se si ha a che fare con un cavallo rampante per altre cause, è necessario cominciare a prestare attenzione ai particolari. Si è notato che mette in atto il comportamento in un punto preciso? In un modo del tutto casuale oppure è possibile predire il suo comportamento?
Ad esempio, se il cavallo si impenna solo in un determinato punto del maneggio o del campo, è molto probabile che la sua reazione sia dovuta all’apprensione.Teme qualcosa in quell’area. Che si tratti di un tubo che giace nell’erba o una cartina luccicante fissata nel terreno o qualsiasi altro oggetto che ritiene strano. Se la paura è la causa, essa va affrontata alla radice. Non concentrarti sull’impennata poiché è solo una reazione. Una volta eliminata la paura, si elimina il cattivo comportamento.
Un altro esempio comune con alcuni cavalli più giovani o più indipendenti è dettato dalla durata del lavoro. Se noti che il tuo cavallo inizia a impennarsi sempre dopo un tot di minuti, potresti semplicemente ridurre la sezione di lavoro. Forse non è ancora pronto per il programma che hai pensato per lui. Analizza le tue richieste e cerca di determinare se stai chiedendo troppo, o se il tuo cavallo è semplicemente pigro e non rispetta la tua autorità.
I problemi insorgono, invece, se l’impennata diventa un comportamento consolidato soprattutto con il cavaliere in sella. Si tratta di una situazione decisamente più pericolosa rispetto alla conduzione a mano. Quando si conduce con la lunghina un cavallo che tende a impennarsi sarà sufficiente non porsi direttamente di fronte a lui perché si corre il rischio di essere colpito dagli anteriori. Invece, si deve mantenere una posizione laterale, piuttosto vicino alla spalla. Se dovesse impennarsi gli si concede tutta la lunghina di cui ha bisogno per alzarsi.
Di solito la prima reazione della maggior parte delle persone è quella “punirlo” urlandogli contro. Poi tirano o strattonano la lunghina. Un simile intervento gli darà solo la sensazione di essere “intrappolato” e la sua naturale reazione sarà quella di combattere contro la pressione. Inoltre, c’è una forte probabilità che si possa peggiorare la situazione dato che la paura e il dolore causati da una tale azione non faranno che aggravare le forti emozioni con cui è già alle prese.
Quando si conduce il cavallo a mano, l’ideale sarebbe riuscire ad evitare che si impenni. Il modo migliore è quello di mantenere in ogni momento la concentrazione del cavallo e contemporaneamente prestare attenzione alla sua postura (che ti dirà se è teso), alle sue orecchie (che ti diranno dov’è la sua attenzione), alle sue reazioni. Quindi se il cavallo si ferma, non vuole avanzare e fa dei passi indietro non serve urlargli contro o obbligarlo ad avanzare. Piuttosto sarà più utile riconquistare la sua attenzione e indurlo a “cambiare idea”. A volte è sufficiente cambiare direzione altre volte cambiare il tipo di lavoro. La cosa fondamentale è riuscire a prevedere il suo comportamento.
L’impennata con il cavaliere in sella, come si accennava all’inizio, è una situazione più pericolosa. A meno che non si è un cavaliere molto esperto è meglio evitare di montare “impennatori seriali”. Prima di tutto, se si monta un cavallo con questa attitudine è imperativo aver acquisito in sella il giusto equilibrio e un buon assetto. Inoltre, si deve essere in grado di “sentire” il linguaggio del corpo del cavallo e capire il movimento retrogrado unito a certo grado di leggerezza nei suoi anteriori quando sta pensando di impennarsi.
Quando un cavallo inizia a comportarsi in questo modo, il primo istinto di molti cavalieri è quella di tirare le redini ma così facendo non si farà altro che incentivare l’intezione dell’impennata. Inoltre, tiranto indietro un cavallo sbilanciato, si aumenta drasticamente la possibilità di farlo ribaltare.
Quando un cavallo si impenna, ci si deve immediatamente piegare in avanti, se necessario reggersi al suo collo e allentare completamente le redini. Il cavallo avrà bisogno di tutto il suo equilibrio per evitare di cadere. L’ideale sarebbe riuscire ad anticipare quale sarà la mossa del cavallo in modo da poterlo neutralizzare prima che possa eseguirla. Infine, mantieni la mente del cavallo impegnata, perché la noia è una delle cause che provoca l’impennata. Prova a variare la sessione di lavoro. Varia le andature. Varia le direzioni. Aggiungi percorsi, barriere. Se senti che perde concentrazione, dagli un ordine per riconquistare la sua attenzione. Un cavallo felice e concentrato è improbabile che metta in atto comportamenti indesiderati.
I proprietari inesperti o i principianti non dovrebbero provare a risolvere questo problema da soli, la cosa migliore è sempre chiedere aiuto a persone esperte e competenti.
se comprendi la mente del cavallo, riuscirai a prevedere il suo comportamento.
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