filetto baucher

Il filetto Baucher: l’evoluzione del Metodo

Il filetto Baucher e l’evoluzione del suo Metodo nell’addestramento dei cavalli: dal complesso alla perfezione pratica.

François Baucher si è sempre dedicato al fatto che la principale sfida per un cavaliere doveva consistere nel migliorare l’equilibrio naturale del cavallo. Per tutta la sua mia vita le sue ricerche si sono concentrate unicamente su questo obiettivo, ovvero rendere più agevole la soluzione di questa sfida. Ciascuna delle tredici edizioni del suo libro, riporta Baucher nella quattordicesima edizione del “Metodo”, introduce un nuovo progresso che semplifica il lavoro del cavaliere.

In realtà, spiega Massimo Basili, Baucher è riuscito a effettuare modifiche significative al suo libro, specificamente alla Seconda Maniera, solo nella dodicesima edizione del 1864, ossia ben 22 anni dopo la prima edizione. Infatti, il contratto prevedeva che l’editore potesse pubblicare nuove edizioni del libro senza richiedere l’autorizzazione dell’autore. Inoltre, fino al 1863, Baucher ha avuto difficoltà ad apportare molte modifiche al testo per motivi pratici, sebbene abbia aggiunto un nuovo paragrafo sull’effetto d’insieme nella quinta edizione. Quindi, nonostante Baucher fosse costantemente in evoluzione nei suoi insegnamenti orali e continuasse a introdurre nuove tecniche, ha lasciato che l’opera vedesse ben 11 nuove edizioni praticamente identiche in oltre vent’anni.

Così nella Seconda Maniera c’è un’evoluzione rispetto alla Prima che riguarda “gli strumenti di tortura impiegati in precedenza”. Baucher nel tempo modifica l’utilizzo e il tipo di morso. Modificò il tipo di imboccatura che utilizzava trovandola troppo severa, “diminuendo la lunghezza delle sue aste, e sostituendo il barbozzale con una cinghia semplicemente prendendo il suo punto di appoggio sotto la mandibola”. In seguito, usò un semplice filetto.

Una delle evoluzioni del Baucher Seconda Maniera. Una delle frasi del Maestro che sono rimaste nella storia, pronunciata in un dialogo fra Baucher sul letto di morte e il gen. L’Hotte (che riporta l’aneddoto nel suo “Un Officier de Cavalerie”) è «Le bridon! C’est si beau!» (“Il filetto! È così bello!”).

(François Baucher, La Seconda Maniera, a cura di Massimo Basili, zoraide editore, 2023, pag. 19

Baucher, però, mette in guardia contro un possibile fraintendimento riguardo al suo nuovo filetto. Egli afferma che questa nuova imboccatura, sebbene sia innovativa nella sua disposizione, non ha poteri magici che permettono di evitare lo studio della scienza dell’addestramento dei cavalli. L’autore sottolinea che sarebbe un grave errore pensare così. Invece, il nuovo filetto rappresenta la perfezione del suo metodo e dimostra l’efficacia dei principi che egli insegna. Con questo semplice strumento, afferma di essere in grado di domare anche il cavallo più irruento e di renderlo obbediente alla sua volontà. L’autore fa notare che, nonostante i mezzi che suggerisce possano sembrare semplici, la loro comprensione completa e dettagliata richiede l’esperienza e l’abilità di un cavallerizzo esperto. In altre parole, è necessario avere una conoscenza approfondita e una competenza nell’arte dell’addestramento dei cavalli per comprendere appieno l’efficacia di questi nuovi mezzi.

Il Baucher Prima Maniera, conclude Basili, sfidava il mondo equestre con le sue idee rivoluzionarie e aveva piena fiducia nella validità del suo metodo.

Tuttavia, non aveva considerato che un cavaliere medio che volesse adottare il suo metodo semplicemente leggendo il suo libro sarebbe stato destinato al fallimento, a causa della complessità dei procedimenti e della difficoltà nell’applicazione pratica dei suoi principi, se non avesse avuto una guida costante. Nel corso degli anni, Baucher si rese conto di questo problema e, sebbene il suo metodo fosse cambiato profondamente e fosse più accessibile a tutti, egli comunque sottolinea l’importanza di avere «un insegnante che è intriso di tutti i miei principi e che ha dimestichezza con la pratica del mio metodo».

(François Baucher, La Seconda Maniera, a cura di Massimo Basili, zoraide editore, 2023, pag. 20

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La Seconda Maniera
di François Baucher

“La Seconda Maniera” di François Baucher è, in Italia, un’assoluta novità. Il volume contiene la traduzione del manuale, che rappresenta l’evoluzione del Maestro francese finora conosciuta solo per mano di altri autori come Faverot de Kerbrech o Étienne Beudant, e delle note a fronte, curate da Massimo Basili che ne spiegano il significato e mettono in evidenza come si è evoluto il Metodo.
Basili ha lavorato sul testo con millimetrica precisione identificando le principali differenze tra la Prima Maniera (Metodo di equitazione) e la Seconda Maniera. I suoi approfondimenti, spiegazioni e curiosità ne rendono agevole e gradevole la lettura e chiariscono tutti quei punti che hanno reso spesso Baucher un autore controverso.
«Parlare della Seconda Maniera di Baucher – spiega Basili  – equivale a descrivere quelle che sono le origini di un’equitazione colta, raffinata, gentile, dove il Cavallo, qualsiasi Cavallo, anche non di buona conformazione o di pessimo carattere, può esprimere al massimo le sue qualità, e dove un’intelligente impiego degli aiuti rende estremamente comprensibile all’animale ogni richiesta, da quelle più semplici a quelle più complesse. Un’equitazione che trova la sua sintesi nella parola Leggerezza».

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Metodo di equitazione
di François Baucher

Il “Metodo di equitazione” di François Baucher è il testo che più di tutti ha caratterizzato la storia dell’equitazione nell’era moderna. Infatti ha portato innovazioni sostanziali nel modo di addestrare i cavalli e ha prodotto concetti equestri rivoluzionari. Questo volume riunisce l’edizione del 1854 e quella del 1843, è corredato dei “Documenti ufficiali a favore del metodo” riportati per la prima volta in Italia nella loro versione integrale. L’opera è impreziosita dall’introduzione di Massimo Basili che offre un ritratto completo del Maestro, del suo essere artista, scienziato, filosofo e scrittore; descrive ampiamente e dettagliatamente il periodo storico, l’ambiente che circondava il Maestro, lo spirito che lo animava e la sua stessa evoluzione tecnica.

 

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Esterno e Alta Scuola
Étienne Beudant

Esterno e alta scuola di É. Beudant: (1° nella classifica Bestseller di IBS Libri – Sport – Sport equestri e con gli animali – Equitazione e salto ostacoli) è la prima e unica edizione italiana della pubblicazione del grande cavaliere francese. Si tratta di un’edizione evento in quanto riunisce in un unico volume l’edizione del 1923, la versione inedita del 1948 e dei testi inediti sul generale Faverot de Kerbrech.

Uno dei classici più letti della letteratura equestre. Un bestseller secondo le classifiche di IBS.IT

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