Il frustino è inutile, dannoso, confonde il cavallo e disturba l’assetto del cavaliere. Non è una novità! Lo spiegava Piero Santini nel 1940.
Ci sono molti punti di vista diversi sull’uso del frustino nelle competizioni equestri. Per molti, è crudele e una forma di abuso. Altri sostengono che può essere usato con moderazione. È illegale usare il frustino durante le corse di cavalli in California. Tuttavia la differenza legislativa che caratteerizza gi Usa non consente di trovare una linea comune tra gli stati.
In altri paesi, come la Gran Bretagna, i fantini oggi affrontano pene più severe per un uso eccessivo del frustino. In Svezia, da aprile 2022, l’uso del frustino non sarà consentito se non per difendersi in situazioni di evidente pericolo.
Le regole FEI per il salto ostacoli consentono l’uso del frustino. Tuttavia deve essere fortemente limitato. I cavalieri possono usarlo solo per “incoraggiare” il cavallo a superare un ostacolo, ma non per più di due volte (era tre) per ogni situazione. In nessun caso vi può essere un eccessivo e multiplo uso del frustino. Inoltre, non può essere usato dopo un’eliminazione o per sfogare la propria frustrazione. Tale comportamento è punito con sanzioni e penalizzato in modo appropriato.
Il valore del frustino, in allenamento e in gara, è sempre stato oggetto di grande dibattito. Già negli anni ’40 del secolo scorso Piero Santini esprimeva dubbi a riguardo. Soprattutto dissentiva su come veniva (e forse ancora viene) insegnato ai giovani come usarlo.
Santini nel suo manuale “Principi Fondamentali del Sistema Naturale” dedica un capitolo al frustino e racconta un simpatico aneddoto.
«In una città della quale non farò il nome, una volta, ho vinto una scommessa profetizzando che almeno i due terzi su una trentina di partecipanti a una competizione children a cui assistevo avrebbero montato i loro cavalli, o almeno tentato di farlo, tenendo i frustini nella mano sbagliata.
Si è rivelato un vero furto da parte mia. Quasi una facile vittoria. Alla maggior parte di quei ragazzini, a quanto pare, non era mai stato detto che mettere il piede sinistro nella staffa tenendo il frustino nella mano destra è il modo migliore per cercare guai.
Montare in quel modo significa letteralmente dare un colpetto, se non un vero e proprio colpo, sulla groppa del cavallo proprio nel momento in cui dovrebbe essere più tranquillo.
Cito questo incidente per evidenziare quanto possano essere importanti alcuni fattori apparentemente insignificanti e quanto spesso siano trascurati dai responsabili dell’istruzione dei giovani. […]
Il frustino, oltre a essere difficile da applicare scientificamente, sta rapidamente perdendo popolarità anche nelle corse. Come gli effetti dello sperone, è stato a lungo dibattuto che accorci o meno il passo del cavallo. Comunque rappresenta un’umiliazione che molti cavalli di razza altamente selezionata spesso non sopportano.
Raggiungere anche il più estenuante dei traguardi con mano e tallone sembra stia rapidamente sostituendo la brutale frustata così popolare tra alcuni dei migliori cavalieri dei tempi passati.
Ed è quasi un ricordo del passato come la sudorazione della coperta e i lunghi galoppi una volta considerati indispensabili per l’addestramento di un cavallo da corsa. Pertanto, nel nostro caso particolare, l’istruzione con la frusta dovrebbe mirare, come molti altri “grattacapi” dell’equitazione, a dimostrare principalmente cosa non fare […].
Pochi principianti dovrebbero usare il frustino, ed esclusivamente in presenza e sotto la guida di un istruttore. […]»
Infatti, un allievo che ha bisogno del frustino per mandare avanti il cavallo, per farlo muovere con ritmo e impulso dovrebbe lavorare di più sulla sua tecnica piuttosto che cercare soluzioni facili.
Santini conclude che è estremamente difficile usare il frustino senza disturbare la posizione e l’equilibrio in sella. Infatti, lo spostamento da un lato o dall’altro del peso del cavaliere, che è inevitabilmente una conseguenza, contribuisce alla unilateralità della sua azione e si aggiunge alla confusione generata nella mente del cavallo dalla sua applicazione.
Principi Fondamentali del Sistema Naturale
di Piero Santini
Principi Fondamentali del Sistema Naturale di Piero Santini, discepolo del capitano Federico Caprilli, maggiore della cavalleria italiana, è un manuale che promuove il rivoluzionario Sistema Naturale di Equitazione di Caprilli. In questo testo, un classico della letteratura equestre, Santini, con un linguaggio semplice e dettagliato, introduce, spiega e promuove il Metodo Italiano e l’assetto in avanti. Si rivolge sia ai cavalieri principianti che ai cavalieri esperti e agli istruttori. I primi saranno aiutati a fissare i principi di base prima di prendere qualsiasi parte attiva in un campo all’aperto o in una competizione. I cavalieri esperti troveranno in queste pagine molti contenuti e spunti di riflessione per migliorare la loro tecnica. Gli istruttori, che, a beneficio dei loro allievi, desiderano condensare e semplificare i concetti di base dell’equitazione all’aperto e del sistema naturale, ne trarranno una risorsa incredibile. Il testo è arricchito da numerose fotografie, disegni e diagrammi.
Piero Santini (1881-1960). Cavaliere di grande esperienza e reputazione internazionale, fu un autore molto rispettato. Espose per la prima volta in lingua inglese, il rivoluzionario “sistema di equitazione naturale”. Ciò gli portò una fama immediata. Di padre italiano e madre americana, Santini parlava e scriveva inglese come seconda lingua. Tra le sue opere si annoverano 5 libri, tra cui “Learning to Ride”, “The Forward Impulse” e “Riding Reflections”. Ha inoltre tradotto e curato gli articoli di Caprilli.
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