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Il lavoro alla corda: un’attività semplice o complessa?

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Il lavoro alla corda è un’attività che può essere sorprendentemente rischiosa; impara a mantenere il tuo cavallo, e te stesso, al sicuro.

Il lavoro alla corda, comunemente conosciuto come “girare il cavallo”, è un’attività che molti considerano semplice. Tuttavia, questa percezione è lontana dalla realtà. Il lavoro alla corda, infatti, è un’attività che richiede competenza, attenzione e una comprensione approfondita del comportamento e della fisiologia equina.

Alla domanda “cos’è il lavoro alla corda?”, molti risponderebbero che si tratta semplicemente di far girare un cavallo attorno a sé tenendolo al termine di una lunga corda. Questa descrizione, seppur corretta nella sua essenza, non coglie la complessità e le sfide che questa pratica comporta.

La complessità del lavoro alla corda

 

A prima vista, il lavoro alla corda comporta la gestione di una lunga corda e, spesso, l’uso di una frusta di considerevole lunghezza. Un’impresa che può sembrare un vero e proprio intrigo per molti. All’estremità di questa lunga corda si trova un cavallo che, per molteplici motivi, motiva le persone a praticare questa attività, specialmente quando non si sentono abbastanza sicure per salire in sella. Questo può trasformare il lavoro alla corda in una pratica utilizzata per permettere al cavallo di “liberarsi delle tensioni” in un modo che può rapidamente diventare pericoloso.

Molti cavalli, “bisognosi di liberare energie”, durante il lavoro alla corda, sono lasciati a girare in cerchi ristretti, a velocità, e su superfici che possono non essere ideali, aumentando il rischio di infortuni sia per l’animale sia per la persona. La gestione di queste dinamiche richiede un’attenzione costante e una buona dose di esperienza.

Oltre la semplicità

Contrariamente alla percezione di semplicità, il lavoro alla corda dovrebbe essere considerato un attrezzo di addestramento serio. Esperti nel campo equestre sottolineano l’importanza di non trattare il questo lavoro come un’attività meccanica o disimpegnativa.

Frequentemente è un compito viene assegnato agli stallieri, incaricati di stancare il cavallo in pochi minuti. Non è insolito, in tali circostanze, assistere a scivoloni e cadute.

Invece, dovrebbe essere approcciato con la stessa serietà e attenzione che si riserva all’equitazione.

La percezione di semplicità legata al lavoro alla corda potrebbe derivare dal suo impiego nei giorni in cui cerchiamo un approccio meno impegnativo, magari a causa di limitazioni temporali o del desiderio di evitare l’allenamento in sella. Tuttavia, ciò che appare come un’opzione più comoda per noi può rivelarsi particolarmente gravoso per il cavallo, soprattutto in termini di sollecitazione sui tessuti molli di gambe e zoccoli.

La ragione di ciò risiede nel fatto che i cavalli, in natura, non sono abituati a muoversi in cerchi stretti. Le forze disuguali esercitate medialmente e lateralmente, unitamente alla torsione e alla forza centrifuga, possono effettivamente comportare un rischio di lesioni per tendini e legamenti.

Un attrezzo di addestramento serio

Il lavoro alla corda è un’attività che offre numerosi benefici quando eseguito correttamente, tra cui la possibilità di addestrare giovani cavalli a portare la sella e ad abituarsi all’imboccatura. È utile per insegnargli a rispondere a comandi di partenza, arresto e cambio di andature senza il peso di un cavaliere sulla schiena.

Un addestratore qualificato può esercitare un livello di controllo sul cavallo da terra paragonabile a quello di un cavaliere in sella. Non è raro che questi professionisti integrino nella routine esercizi con cavalletti e anche salti.

Il lavoro con la longia può fungere da introduzione ideale alla guida da terra per quei cavalli che, in futuro, saranno destinati agli attacchi. Inoltre, attraverso metodologie di addestramento avanzate, è possibile insegnare ai cavalli a compiere movimenti di dressage di alto livello, dimostrando così la versatilità e l’efficacia del lavoro da terra nell’educazione equestre.

Può servire come una forma di esercizio controllato, particolarmente utile nella riabilitazione o nel mantenimento della forma fisica dei cavalli con condizioni continue.

La sicurezza prima di tutto

La sicurezza è fondamentale nel lavoro alla corda, sia per il cavallo che per la persona. Una comprensione delle migliori pratiche e delle potenziali insidie è essenziale.

Una pratica sicura del lavoro alla corda presuppone, innanzitutto, la scelta di uno spazio adeguato. L’ambiente ideale è rappresentato da un tondino o un’area recintata, che sia sufficientemente spaziosa per permettere al cavallo di muoversi liberamente e in sicurezza, con un diametro minimo consigliato di almeno 15 metri. Allo stesso tempo, tale area deve essere delimitata in modo efficace, per prevenire che il cavallo possa iniziare a correre incontrollatamente nel caso in cui sfugga al controllo dell’addestratore.

È cruciale anche la selezione di un terreno appropriato per l’attività. È importante evitare superfici che possano presentare rischi di scivolamento, come terreni eccessivamente duri, strade di terra battuta, terreni troppo soffici, erba bagnata o ricoperta di rugiada, e aree fangose. La sicurezza del cavallo dipende in larga misura dalla stabilità e dall’affidabilità del suolo su cui si muove.

La sicurezza del cavaliere, invece, dipende anche da come gestisce il lavoro. La longia va impugnata con cura, evitando di lasciare che l’estremità strisci sul terreno dove potrebbe essere accidentalmente calpestata. È fondamentale non avvolgere la corda attorno alla mano o al polso per prevenire incidenti. È preferibile l’uso di una longia in cotone o iuta, materiali meno scivolosi rispetto al nylon.

Ci si posiziona di fronte alla spalla del cavallo, mantenendo una posizione strategica a V, con la longia in una mano e la frusta nell’altra. Evita di lasciare che la frusta si trascini per terra o di piantare la sua estremità nel suolo. Utilizza la tua voce e la frusta per motivare il cavallo a muoversi, ma evita movimenti bruschi con la frusta che potrebbero spaventarlo o provocare reazioni indesiderate. Idealmente, utilizza un capezzone dotato di un anello sul nasale al quale agganciare la longia. Se il cavallo è sellato, rimuovi o solleva e assicura gli staffili per evitare che possano interferire.

Rimuovi gli speroni per prevenire rischi di inciampo. Indossa calzature robuste sotate di di una suola che garantisca massima aderenza al terreno, un casco di protezione e guanti per una presa sicura. Proteggi le gambe e i piedi del cavallo con apposite protezioni per prevenire urti e abrasioni.

 

La durata della sessione

Limita la durata del lavoro alla corda a un massimo di 20-30 minuti. Nel caso in cui il lavoro sia utilizzato come fase di riscaldamento prima di montare, un periodo di 5-10 minuti dovrebbe risultare adeguato. È importante alleviare lo stress fisico sul tuo cavallo variando le andature frequentemente. Questa pratica non solo riduce il rischio di affaticamento muscolare, ma offre anche il vantaggio di mantenere l’attenzione del cavallo focalizzata su di te, incrementando il suo interesse verso l’attività. Assicurati di cambiare direzione almeno una volta durante la sessione, in modo da esercitare il cavallo equamente in entrambe le direzioni per periodi di tempo simili. Tuttavia, in presenza di determinati infortuni, potrebbe essere consigliabile lavorare il cavallo in una sola direzione, secondo le specifiche indicazioni veterinarie.

Uno strumento prezioso

In definitiva, il lavoro alla corda è tutt’altro che un’attività semplice. Richiede conoscenza, abilità e una cura attenta per essere eseguito in modo sicuro ed efficace. Trattarlo con il rispetto che merita non solo migliorerà la salute e il benessere del cavallo ma rafforzerà anche il legame tra cavallo e cavaliere, rendendo questa pratica una componente preziosa dell’addestramento.

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Serena Cappello

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