Il mantello del cavallo, oltre a rappresentare un aspetto estetico fondamentale, è carico di significati storici e culturali che hanno affascinato l’umanità per secoli. Ogni colore, ogni sfumatura, porta con sé una ricca eredità di miti, leggende e credenze popolari che, sebbene prive di basi scientifiche, aggiungono un fascino misterioso e intrigante a questi nobili animali.
Le antiche civiltà e le tradizioni popolari hanno attribuito caratteristiche particolari ai cavalli in base al colore del loro mantello, influenzando il modo in cui venivano percepiti e utilizzati in vari contesti. Ad esempio, A lungo, gli europei hanno creduto che attraversare la strada di un cavallo grigio portasse sfortuna, mentre negli Stati Uniti, i cowboy reputavano che una cavalla saura fosse propensa a comportarsi in modo irrazionale o malvagio. Anche il cavallo morello aveva le sue specifiche associazioni, contribuendo a un complesso sistema di simbolismo e significato.
Questo intreccio di estetica e tradizione non solo ha plasmato la storia e la cultura equestre, ma continua a influenzare la percezione e l’apprezzamento dei cavalli nel mondo moderno. Esplorare il mantello dei cavalli significa quindi immergersi in una storia millenaria, scoprendo come l’uomo ha sempre visto in questi animali non solo dei compagni di lavoro e avventura, ma anche simboli viventi di qualità e virtù.
Il mantello del cavallo può presentarsi in vari colori, ma quelli base sono principalmente quattro:
Gli ippologi hanno elaborato diverse varianti di questi colori per descrivere le sfumature specifiche di ogni cavallo.
Nell’antichità, si credeva che il mondo fosse composto da quattro elementi fondamentali: fuoco, aria, acqua e terra. A questi elementi corrispondevano quattro “umori” nel corpo umano e animale: collera (o bile), sangue, flemma (o pituita) e malinconia (o atrabile). La combinazione di questi umori determinava le caratteristiche fisiche e morali di ogni individuo. Analogamente nei cavalli, il temperamento degli umori si manifestava principalmente attraverso il mantello.
Secondo la tradizione popolare:
Queste credenze, sebbene prive di fondamento scientifico, influenzavano profondamente il modo in cui i cavalli venivano valutati e scelti per vari compiti.
Un cavallo che non presenta segni bianchi sul corpo è definito zàino [dallo spagn. zaino], con l’accento sulla “a”. Questo termine indica un mantello uniforme, privo di qualsiasi marcatura bianca, e può riferirsi a qualsiasi colore di base.
Oggi, mentre la scienza ha chiarito che il mantello non influisce sul carattere del cavallo, l’aspetto estetico continua a giocare un ruolo cruciale nelle competizioni e nell’allevamento. I colori del mantello sono apprezzati non solo per la loro bellezza, ma anche per la loro unicità, contribuendo a distinguere un cavallo dagli altri.
Il mantello dei cavalli, con i suoi colori e le sue sfumature, porta con sé una ricca eredità di miti e leggende. Sebbene le credenze antiche non abbiano basi scientifiche, esse aggiungono un fascino misterioso a questi nobili animali. Oggi, il mantello continua a essere un elemento distintivo e affascinante del cavallo, simbolo di bellezza e unicità.
Esplorare il mantello dei cavalli significa immergersi in una storia millenaria di credenze e tradizioni che hanno modellato il nostro rapporto con questi magnifici animali. Che tu sia un appassionato di equitazione o semplicemente un amante degli animali, conoscere i segreti del mantello dei cavalli può arricchire la tua comprensione e apprezzamento di queste creature straordinarie.
Fonte principale:
Libri di cavalli: Mario Gennero, Cronache del cavallo, luna edizioni, 2023, pp.56-57
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