Vedere il puledro appena nato che si alza e prende il colostro dalla madre è il momento più atteso dai proprietari. Il dr. Brignolo spiega cosa aspettarsi.
Il puledro appena nato deve respirare con regolarità, dimostrarsi attento e assumere posizione sternale con il collo eretto. Il primo tentativo di alzarsi dovrebbe avvenire dopo circa 30 minuti dal parto. Entro 2 ore il puledro dovrebbe stare in piedi e cercare la mammella.
Il puledro alla nascita non ha difese immunitarie, ma dipende dalla madre per quanto riguarda l’acquisizione degli anticorpi (immunità passiva): per questo è di vitale importanza che il puledro ingerisca il colostro dalla madre, in modo da assumere, entro le prime 8-12 ore dalla nascita, un quantitativo adeguato di anticorpi. Se il puledro non ha poppato entro 3 ore o non presenta riflesso di suzione o non cerca la mammella, bisogna chiamare il veterinario perché potrebbe essere un puledro a rischio.
Dopo 18-24 ore il sangue del puledro può essere testato per avere la conferma che abbia assorbito il giusto quantitativo di anticorpi. Si consiglia sempre di somministrare al puledro il siero antitetanico.
Il meconio (le prime feci scure e di consistenza dura) dovrebbero passare entro circa 12 ore dalla nascita; una volta che il puledro ha cominciato a mangiare regolarmente e il meconio è stato completamente espulso, le feci diventano di colore più giallognolo e di consistenza più molle. Se il meconio tarda a passare si può intervenire con un clistere. Il veterinario deve essere sempre chiamato se il puledro mostra segni di colica.
È comunque consigliabile che il veterinario esamini dopo il parto fattrice, puledro e placenta per verificare la presenza di situazioni anomale e per la somministrazione del siero antitetanico al puledro ed eventuali trattamenti alla fattrice.
Se entrambi (madre e puledro) sono vivaci e tranquilli non c’è motivo di aspettare a metterli in un piccolo paddock per qualche ora il giorno dopo, purché il tempo lo permetta. L’esercizio fisico è utile per aiutare l’involuzione uterina e per rinforzare il puledro e fargli distendere bene le gambe.
Questa informative per i clienti/lettori è basata su materiale scritto da Deidre M Carson BVSc MRCVS e Sidney W Ricketts LVO BSc BVSc DESM Dip ECEIM FRCVS. Traduzione a cura di Gianmaria Postinger (Med. Vet. libero professionista) e Paola Gulden (Med. Vet. libero professionista) rielaborato dal Dr.Andrea M.Brignolo- Med.Vet:- Usato previo permesso secondo licenza.
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Dr. Andrea M. Brignolo, veterinario ippiatra con particolari competenze in medicina interna e sportiva e aspetti peritali medico legali ed assicurativi della medicina veterinaria.
Club Member and past president presso SIVE International, Resident assistant presso UCDavis Veterinary Medical Teaching Hospital e Vicepresidente con delega agli Equini presso ANMVI Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani. Nel 2007 ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze Cliniche Veterinarie alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino.
Ha scritto pubblicazioni sia scientifiche che divulgative pubblicate su riviste di settore e giornali a livello provinciale, nazionale ed internazionale. Effettua dal 1989 seminari, corsi ed incontri presso varie associazioni ed enti legati all’ambiente del cavallo sportivo.
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Dr.Andrea M. Brignolo
Medico Veterinario DVM-PhD
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