Il puledro appena nato di solito è molto attivo subito dopo la nascita: in poco tempo è in grado di mettersi in piedi, prendere il latte dalla mamma e seguirla tenendo il passo con lei. Per essere sicuri che il piccolo sia forte e sano è importante far effettuare tra le 12 e le 24 ore una valutazione dello stato di maturità del puledro da parte del veterinario (leggi anche: Lo stato di maturità del puledro neonato).
Il puledro può essere:
maturo: perfettamente sano.
prematuro: con evidenti caratteristiche di immaturità fisica.
immaturo: con evidenti segni di prematurità.
dismaturo: con caratteristiche intermedie tra maturità e immaturità.
non pronto a nascere: mostra segni di immaturità ed incapacità di adattamento dei suoi sistemi omeostatici all’ambiente extrauterino.
Alcuni autori hanno indicato una serie di criteri fisici, comportamentali, ematologici ed ormonali che permettono di distinguere tra un puledro maturo ed uno prematuro.
Criteri fisici
Criteri comportamentali
Criteri ematologici
Criteri ormonali
Nei puledri maturi il livello di ACTH è massimo alla nascita, 300 pg/ml e tende in seguito a diminuire; l’andamento opposto si osserva per il cortisolo che tende a crescere fino a circa 120 – 140 ng/ml dopo 30 – 60 minuti dalla nascita; nei neonati prematuri, a dispetto dell’andamento dell’ ACTH plasmatico che è elevato, pari a circa 650 pg/ml dopo 30 minuti dalla nascita e tende a declinare successivamente, la cortisolemia entro 2 h dal parto risulta essere minore di 30 ng/ml. Questo andamento può essere spiegato da una incapacità relativa della corteccia surrenale del puledro prematuro a secernere cortisolo (Silver et al., 1984). La prematurità appare essere associata a bassi livelli circolanti di adrenalina subito dopo il parto, e ci sarebbe una stretta correlazione tra i livelli di adrenalina e quelli di cortisolo. Il livello di catecolammine totali alla nascita è correlato al grado di acetosi, che prevale nel puledro prematuro; tuttavia la difficoltà nel rilevare le concentrazioni plasmatiche di catecolammine preclude l’applicazione clinica di questo test (Silver et al., 1984). Anche l’azione dell’ormone adrenocorticotropo sintetico sulla corticale del surrene è stata usata per distinguere tra un puledro prematuro e uno a termine; dopo stimolo con ACTH nel primo caso si osserva una risposta scarsa con un incremento del cortisolo plasmatico intorno al 28% e senza cambiamenti nel rapporto N/L; nel caso di un puledro maturo, invece, è visibile un incremento nel cortisolo plasmatico pari al 208% e una fluttuazione del rapporto N/L (Silver et al., 1984).
dott. Orazio Bray
Dott. Orazio Bray, medico veterinario, ippiatra, operante nel campo della riproduzione equina.
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