La postura rispecchia il nostro stato fisico e mentale, ma influenza anche la salute del nostro cavallo. Migliorarla risolve molti problemi.
Sappiamo che la nostra postura è un po’ come un “biglietto da visita”. Dice subito tutto di noi. È un riflesso immediato dell’opinione che abbiamo di noi stessi. Inoltre, manifesta la sofferenza per qualche malessere fisico o emotivo. Pertanto, la postura che adottiamo influisce sulla la vita quotidiana e sulle nostre relazioni. Ma, noi cavalieri, ci domandiamo se la nostra postura influisce anche sul nostro cavallo?
Di solito, la stragrande maggioranza dei cavalieri, nel prendersi cura del proprio cavallo, dà la priorità a tutto ciò che lo riguarda direttamente. Così, quando insorgono problemi, mentali o fisici, passa in rassegna una lunga lista di controllo per determinarne la causa. Un elenco che include: ferratura, attrezzatura, alimentazione, denti. E poi anvora, visite veterinarie per diagnosticare eventuali disturbi o lesioni, metodi di addestramento, lettiera, stalla, fattori ambientali. E la lista potrebbe continuare ma raramente comparirebbe una riflessione su sé stessi.
Proviamo a chiederci: “come influisco sul mio cavallo come cavaliere?”
Oltre alla passione, lo stesso fattore che è presente in ogni cavaliere, indipendentemente dal sesso o dall’età, è l’impatto del suo corpo su quello del cavallo.
Il corpo del tuo cavallo riflette sempre ciò che accade nel tuo corpo. Infatti, il cavallo deve adattarsi in modo massiccio al corpo del suo cavaliere per far funzionare il suo, e quindi cercare di eseguire in modo efficace e volenteroso qualsiasi compito chiediamo loro.
Molti dei problemi che i cavalli potrebbero in realtà derivare dai vostri stessi problemi. L’elenco include:
– Rigidità.
– Squilibrio.
– Disconnessione.
– Blocco della schiena e dell’anca. (Particolarmente doloroso nel trotto seduto sia per il cavallo che per il cavaliere).
– Incapacità o difficoltà a muovere la schiena indipendentemente dall’assetto. Le ossa ischiatiche si staccano dalla sella quando si ruota il corpo e a loro volta possono influenzare il posizionamento delle gambe, causando rigidità e confusione nel cavallo.
– La debolezza di alcune aree del vostro corpo vi porta a compensare e magari a inclinarvi da un lato, il che sbilancia immediatamente il vostro assetto. Questo può essere rappresentato dal fatto che il cavallo “si appoggia” su una amba piuttosto che sull’altra… e così via!
Molti cavalli continueranno a lavorare indipendentemente dal loro cavaliere grazie al loro talento, al temperamento e alla loro generosità. Ma per quanto devono compensare anche i nostri problemi anatomici? E per quanto tempo possono sopportare tutto ciò volontariamente e senza dolore ed effetti negativi a lungo termine?
Esiste una soluzione per insegnare al nostro corpo a mantenere l’equilibrio. Forse anche questo è un modo empatico per prendersi cura del benessere dei nostri cavalli, oltre che del nostro, e per mantenere il forte legame e la collaborazione con i nostri amati animali.
Ma correggere la propria postura non significa “stare dritti” rigidamente, perché in questo modo si favoriscono proprio tensioni e contrazioni.
Al contrario, la nostra postura è qualcosa di dinamico, flessibile e “interattivo” nei confronti degli stimoli esterni. Ricercare questo tipo di atteggiamento corporeo, anche grazie al metodo Feldenkrais e ai suggerimenti riportati dalla dott.sa Antonella Lioce nel suo libro “Il cavallo ed Io”, permette di prevenire disturbi dolorosi a carico di muscoli e articolazioni, e di evitare affaticamenti articolari e tensioni croniche (pensiamo per esempio alla cosiddetta sindrome di “Text Neck”, la postura tipica dei giovanissimi che porta a inclinare la testa in avanti di 60 gradi per controllare, spesso continuamente, lo smartphone o il tablet).
Nel libro trovate una serie di lezioni che vi aiuteranno ad acquisire maggiore sicurezza in voi stessi, sentirvi ben radicati al terreno ed eliminare tutte le tensioni, sia quelle fisiche che quelle emotive. Ciò vi aiuterà a prendere coscienza dei vostri squilibri e a ritrovare anche un buon rapporto con il proprio corpo oltre che la giusta posizione nel mondo.
Non si tratta solo di riuscire a ottenere successo nelle competizioni e in allenamento. È molto di più. Si tratta del miglioramento generale del rapporto del cavaliere con il proprio cavallo e della fiducia in sé stessi.
Impara a conoscere il tuo corpo e ad autoeducarti al movimento. Feldenkrais ed equitazione.
Un viaggio nel metodo Feldenkrais®. Un manuale che ti prende per mano e ti fa capire che imparare ad «eseguire un movimento (in sella) è relativamente semplice» ma imparare a «sentire ciò che quel movimento genera in noi e per riflesso nel cavallo … è tutta un’altra storia.»
Il Metodo Feldenkrais® sviluppa ciò che in noi è innato, stimola la nostra intelligenza motoria unita alla plasticità del nostro cervello in grado di apprendere a qualsiasi età e in qualsiasi condizione.
Il testo è composto da due parti. Nella prima, l’autrice racconta il suo incontro con il metodo feldenkrais e poi con i cavalli. Spiega quindi come ha coniugato le due cose insieme. Nella seconda parte l’autrice fa entrare il lettore nel mondo feldenkrais proponendo una serie di movimenti volti a migliorare la propria postura a cavallo.
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