Riceviamo e pubblichiamo.
La nostra scoperta del Salento è iniziata a cavallo. Presso il centro “Ippogrifo” o “maneggio di Lucio”, come lo conoscono tutti, è necessario prenotare l’escursione. Durante la telefonata, Lucio ci invita ad indossare il costume da bagno, avvisandoci che nel corso del tour potrebbero esserci delle sorprese. Arriviamo al maneggio con un’ora di anticipo. Lucio è un vero cowboy. Ci accoglie e ci mette subito a nostro agio offrendoci una ricca colazione con pasticciotti, cornetti con crema e amarena e mustazzoli. Il tempo passa e con il caldo che aumenterà, bisogna preparare i cavalli per il nostro trekking, anche se Lucio ha già fatto i primi preparativi all’alba: a Otranto la mattina comincia presto è la città più ad est d’Italia. Iniziamo la nostra escursione poche ore dopo l’alba e godiamo del silenzio e degli odori della mattina presto, e di quell’aria frizzantina da respirare a pieni polmoni che risveglia i sensi. Lucio sa bene che quando il sole si alzerà farà veramente caldo e vuole rientrare in scuderia per evitare un colpo di sole sia a cavalli che cavalieri. Ha assegnato ad ogni cavaliere il cavallo più adatto e lo aiutiamo nella preparazione del nostro compagno, un’accurata strigliata, qualche coccola e delle leccornie, che è sempre meglio tenere in tasca. Poi briglie e sella e siamo pronti a mettere il nostro piede nella staffa e cominciare un’avventura che ricorderemo per sempre.
La fila di cavalli guidata da Lucio in sella al suo stallone parte verso le zone più selvagge del Salento. Inizia così la nostra escursione, una passeggiata che ci porterà per diverse ore tra gli ulivi e le masserie, ad ammirare la costa di Sant’Andrea, e a inebriarci nei profumi della macchia mediterranea, fino a guadare il lago. Dopo aver ammirato alcuni esemplari di ulivi centenari, siamo arrivati in una località chiamata Sant’Andrea. Dall’alto della scogliera ammiriamo il mare cristallino, uno scenario incantevole reso ancora più affascinante dalla diversa percezione che si ha, stando ancora più in alto del normale, in sella al cavallo. Ci sembra di essere i personaggi di una fotografia. Lucio ferma il gruppo, ci fa smontare da cavallo: é questa la nostra sorpresa, un angolino si spiaggia, non a caso a forma di staffa. Qui abbiamo potuto togliere il caldo abbigliamento da cavalieri e trovare un po’ di refrigerio tuffandoci in quelle splendide acque dove abbiamo potuto ammirare anche il fondale. Il momento di euforia è invece occasione per Lucio per far riposare i cavalli e donare loro un po’ di frescura sistemandoli nella pineta vicina ma restando sempre vigile. Il tempo, si sa, quando ci si diverte trascorre troppo velocemente ed è ora di ripartire. Lucio richiama i cavalieri e ritorniamo in sella e procediamo verso Sant’Andrea, piccola località balneare. Lucio ci parla delle sue grotte, scavate nella roccia, un tempo ricovero per gli uomini e per gli animali e che successivamente sono state usate come ricovero dai pescatori che vi dimoravano stabilmente. Qui facciamo l’ultima sosta per un breve spuntino e riprendere il cammino verso il maneggio. Dopo aver attraversato la frastagliata costiera caratterizzata da meravigliose insenature ed anfratti, attraversiamo un tratto di fitta pineta per poi arrivare su un ponte dove si può ammirare il punto di unione tra il mare e il Lago grande degli Alimini. Ma ormai il rientro è vicino, siamo tutti emozionati per gli splendidi paesaggi ammirati, per le emozioni provate, vogliamo ritardare l’ingresso in scuderia ma Lucio ci parla del percorso che lui chiama “giro breve” perché si compie in circa un’ora. È un itinerario adatto anche ai principanti – spiega – ma non per questo meno bello e interessante. Quindi rincuorati che le emozioni non sono ancora finite torniamo in scuderia ansiosi di poter fare questa nuova avventura il giorno dopo. Quando qualcuno ti fa vivere esperienze uniche alla fine diventa un caro amico. È il caso di Lucio che con gioia lo aiutiamo in tutte le operazioni di scuderizzazione dei cavalli. Come potevamo non aver voglia di dissellare e rinfrescare queste splendide creature che per tutto il percorso, con tanta pazienza e con tanto buon cuore, hanno tollerato le nostre risa, il nostro agitarci sulla sella per scattare le foto. Al termine del lavoro ci aspetta una tavolata con piatti tipici: puccie, friseddhre col pomodoro, formaggi e buon vino. Ed eccoci il giorno dopo, questa volta nel tardo pomeriggio, pronti a partire per un nuovo percorso. Al segnale di Lucio la fila di cavalli inizia a muoversi e ogni tanto si torce sulla sella per guardare verso di noi con uno sguardo che lascia intendere che ce ne vedremo delle belle. Gli ulivi, nella loro maestosità, fanno da cornice al nostro gruppo e intorno a noi echeggia solo il canto delle cicale. Da lontano abbiamo scorto una volpe che guarda curiosa la nostra fila camminare con calma. Nel corso della nostra passeggiata siamo fortunati e scorgiamo anche una lepre che saltella vicino ad un muretto a secco. Ancora una volta Lucio si volta a guardarci e ci dice che stiamo per attraversare un tratto di pineta che lui ama chiamare “Amazzonia”. Subito ci rendiamo conto del perché: strettissimi sentieri che solo a cavallo o a piedi si possono intraprendere, una galleria di tronchi e rami di pino. Veniamo avvolti da un inebriante profumo di alloro, di pino domestico, di timo e di tante altre piante che contribuiscono a creare un habitat di incomparabile bellezza. Usciti da questi sentieri si intravedono le incantevoli insenature del lago. Lucio ci sorprende sempre più, al suo avvertimento “spalle indietro”, senza renderci conto, i cavalli affondano gli zoccoli in una fanghiglia e pochi passi più avanti ci ritroviamo a guadare il lago conosciuto come la “Rotonda”, quel famoso lago salmastro che il giorno prima vedevamo legarsi la mare. Ci spiega la ricca presenza di una fauna avicola particolare come il martin pescatore, il barbagianni, il pettirosso. Lo attraversiamo a qualche metro dalla riva e l’acqua ci arriva sino agli stivali. I pesci nuotano tra le gambe dei cavalli. Di fronte vi è anche una torre di avvistamento che consente di ammirare l’habitat circostante nel suo complesso splendore e carpire tutti i particolari della vita lacustre. Il maneggio di Lucio è a pochi metri, usciti dal lago sappiamo che la nostra escursione sta volgendo al termine, ma le sorprese non sono finite. Lucio sa bene che i cavalieri sono dei buongustai. Ci invita a restare e ad assaporare altri piatti tipici. La serata è allietata da musiche e danze popolari.
Abbiamo visitato dei paesaggi incredibili che resteranno per sempre impressi nella nostra memoria, sarà impossibile tornare nel Salento senza passare a salutare Lucio e i suoi cavalli e rivivere ancora una volta tutte quelle emozioni.
Arrivederci all’anno prossimo
Elena B.
Per saperne di più:
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Con il cavallo alla scoperta del Salento più segreto
Per info e prenotazioni: Lucio Cetra – 368.7773871
Ciao a tutti, ho appena fatto anche io un’escursione a cavallo con quella persona fantastica socievole,professionalissima e molto accogliente di nome Lucio. Abbiamo fatto un percorso che a me che ho i cavalli da anni e faccio trekking a cavallo da 15 anni ha lasciato a bocca aperta . Tra il posto bellissimo la sua esperienza e l’immersione nel lago è piaciuta tantissimo, perciò ringrazio di cuore il sig. Lucio ci vedremo presto un saluto
Se venite in Salento, non potete non visitare il Lago Alimini Grande, ma soprattutto il maneggio di Lucio e’ una tappa obbligatoria se vuoi provare un’esperienza unica: escursione a cavallo tra i sentieri della pineta del lago e attraversamento delle acque…. Lucio e’ un “addestratore” unico di cavalli, lui ci fara’ sentire a vostro agio anche se e’ la prima volta che cavalcate.!!!! Grazie anche alla mia cavallina Desy che e’ stata brava ed ubbidiente 🙂 Se ritornerò’ in Salento andro’ di sicuro di nuovo all’ippogrifo di Lucio… P.s. attendiamo le foto ricordo scattate…. Non vediamo l’ora di rivivere quei momenti. Un saluto da Eleonora&Jonathan da Catania