La posizione in sella dipende dall’andatura e dalla disciplina influenzando il controllo e il comfort. Vediamo quando si deve stare sollevati e quando si può stare seduti.
Nell’equitazione, si praticano due principali modi di montare a cavallo: la posizione sollevata e la posizione seduta. Ognuna di queste modalità trova applicazione in situazioni e andature specifiche. Esaminiamo ora le differenze tra queste due posizioni e quando è opportuno adottarle.
Cominciamo descrivendo quando stare sollevati. Normalmente si sta in questa posizione al passo nei primi momenti subito dopo essere saliti in sella al fine di permettere al cavallo di abituarsi al peso del cavaliere. Si resta sollevati quando si superano barriere a terra e cavalletti.
In questa posizione, il cavaliere dovrebbe mantenere lo sguardo alto, proiettato in avanti. Il busto rimane leggermente inclinato in avanti, con le spalle aperte e rilassate. L’angolo del bacino si chiude rispetto a quando il cavaliere è seduto, per assorbire meglio gli spostamenti verso l’alto del movimento del cavallo. Le ginocchia aderiscono senza irrigidirsi ai quartieri della sella. Il polpaccio arretra leggermente per controbilanciare l’inclinazione del busto in avanti.
Stare sollevati è un utile esercizio per potenziare la stabilità e l’equilibrio in sella.
Va notato che il termine “sollevato” ha significati diversi nel trotto e nel galoppo. Nel trotto, “sollevato” indica il movimento noto come “battere la sella”, in cui il cavaliere alterna tra alzarsi e sedersi in sella, seguendo il ritmo del cavallo. Questo è utilizzato per riscaldare il cavallo e rilassare la sua schiena senza il peso costante.
Stare sollevati sulle staffe, al trotto, è definito come “sull’inforcatura”, con una posizione in sella identica a quella descritta per restare sollevati al passo. Questa posizione è adottata durante esercizi su barriere e cavalletti.
Nel galoppo sollevato, simile al passo, il cavaliere rimane sollevato dalla sella per tutta la durata del galoppo. Ci si solleva all’inizio dell’andatura e quando si affrontano ostacoli o piccoli salti.
Passiamo ora a quando stare seduti. La posizione seduta è utilizzata in tutte e tre le andature: passo, trotto e galoppo. In questa postura, il cavaliere deve apprendere a rilassare il bacino per seguire il movimento del cavallo e assorbire le spinte verso l’alto. Il busto deve essere perpendicolare al terreno, le spalle devono essere aperte, e le gambe devono scendere lungo il fianco del cavallo. Questa posizione permette di mantenere una postura stabile e di evitare rimbalzi continui. La posizione seduta è ideale quando si desidera avere un maggiore controllo sul cavallo, ad esempio quando si eseguono circoli, volte, transizioni o per rallentare l’andatura.
È importante notare che il lavoro seduto viene solitamente eseguito dopo quello sollevato, quando cioè la muscolatura del cavallo è rilassata e pronta per impegnarsi ulteriormente.
Dunque, a cavallo è possibile adottare sia la posizione seduta che quella sollevata. Di solito, all’inizio di qualsiasi attività, si preferisce mantenere una posizione sollevata per consentire al dorso del cavallo di muoversi con maggiore libertà. Tuttavia, è importante notare che ogni disciplina richiede una posizione specifica, come osservato da Anthony Paalman nel suo manuale “Il nuovo libro dell’equitazione”.
Purtroppo però, fa notare Paalman, molti trascurano questo dettaglio.
Alcuni cavalieri ignorano il fatto che ciascuna disciplina equestre richiede la propria posizione in sella.
(Anthony Paalman, Il nuovo libro dell’equitazione, zoraide editore, p. 114)
In discipline come il dressage il cavaliere si trova in una posizione ben seduta in sella per ottenere un controllo preciso sul cavallo a tutte le andature e per rendere i comandi impercettibili. Le selle da dressage sono progettate appositamente per consentire tale scopo.
Nel salto ostacoli la posizione sollevata prevale nella maggior parte del tempo, in modo da permettere al dorso del cavallo di muoversi liberamente. Tuttavia, a volte, per riacquistare il controllo o regolare l’andatura, il cavaliere può doversi sedere profondamente in sella.
Durante le corse al galoppo i fantini mantengono una posizione ben sollevata e inclinata in avanti con il busto. Questo approccio consente da un lato al dorso del cavallo di rimanere libero per raggiungere la massima velocità, e dall’altro fornisce al cavaliere una postura più aerodinamica.
È importante che il cavaliere lavori e migliori il suo assetto in funzione dell’attività che svolge.
(Anthony Paalman, Il nuovo libro dell’equitazione, zoraide editore, p. 114)
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