La Sindrome “Headshaking”: il cavallo scuote la testa

La sindrome “Headshaking” è un problema relativamente comune nei cavalli ed è riferita a ripetitivi movimenti involontari della testa.

La sindrome denominata “headshaking” è un problema relativamente comune nei cavalli ed è riferita a ripetitivi movimenti involontari orizzontali, verticali o rotatori della testa, in apparente assenza di stimoli esterni.
L’agitazione occasionale della testa è un normale comportamento equino. Tuttavia, dove l’headshaking è frequente o violento, accompagnato da colpi o strappi della testa, da segni di irritazione nasale (come sbuffare, starnutire, sfregare il naso, colpire il naso), da segni di angoscia e influisce sull’attività o la manipolazione del cavallo, deve essere considerato un processo patologico. La condizione può interessare circa l’1% della popolazione equina a un livello di gravità sufficiente a richiedere cure veterinarie.
Come condizione di dolore, questo rappresenta un problema di benessere significativo. I cavalli di solito sono più gravemente colpiti durante l’esercizio che può renderli incapaci di eseguire o persino pericolosi da montare e da maneggiare
Circa il 60% dei cavalli con sindrome Headshaking manifesta la sintomatologia durante la stagione primaverile/estiva, in compresenza di fattori scatenanti come la luce, il polline e la polvere che aggravano la sintomatologia.

CAUSE
Le cause sono sconosciute, ma si pensa che siano implicati stimoli sensoriali che si originano dai rami del nervo trigemino, alcuni dei quali decorrono all’interno del canale infraorbitario.
Il trigemino è un nervo cranico voluminoso che si chiama tri-gemino perché ha tre rami principali (il n. oftalmico, il n. mascellare, n. mandibolare). Innerva con fibre sensitive la maggior parte della cute e delle mucose della testa (bocca e cavità nasali) e le radici dei denti. Mentre le fibre motrici innervano solo la muscolatura masticatoria.
La ragione della sensibilizzazione del nervo trigemino rimane sconosciuta: le cause primarie potrebbero essere diverse: disordini della cavità nasale, disordini dell’orecchio, disordini oculari, disordini del sistema nervoso, disordini scheletrici, disordini dei tessuti molli, parziale asfissia. Potrebbe essere presente anche una forma idiopatica (ovvero senza causa conosciuta).

DIAGNOSI
La diagnosi da parte del veterinario si basa su una visita clinica con osservazione specifica dei sintomi, integrata da un esame neurologico quanto meno della regione della testa. Sarebbe utile ricorrere a indagini supplementari quali proiezioni radiografiche, endoscopia delle vie aeree superiori ed endoscopia delle tasche gutturali per escludere un coinvolgimento della bolla timpanica e un’eziopatogenesi della regione auricolare.

TRATTAMENTI
Per quanto riguarda la terapia possiamo distinguere trattamenti gestionali, trattamenti farmacologici e infine, qualora questi ultimi si dimostrassero inefficaci, si può preventivare un approccio chirurgico. Il controllo della pressione di capezze, testiere e imboccature insieme all’utilizzo di maschere, retine, mascherine nasali, colliri, riduce la sintomatologia. Il trattamento farmacologico con analgesici, antistaminici, antiinfiammatori e anticonvulsivi somministrati con aerosol o per via sistemica da risposte controverse. Il trattamento chirurgico è generalmente sconsigliato e prevede una nevrectomia del trigemino a livello del forame infraorbitale e ne consegue una mancata sensibilità della zona innervata, spesso senza miglioramento clinico.
La valutazione della risposta al trattamento può essere quindi molto impegnativa. La misura più oggettiva attualmente disponibile è la classificazione del successo come ritorno al lavoro al livello precedente.

CONCLUSIONI
I progressi nel trattamento dell’headhaking mediato dal trigemino rimarranno limitati fino a quando non si comprenderà meglio l’eziopatogenesi della condizione. Potrebbe esserci più di una causa con la stessa manifestazione clinica, portando a tassi di risposta diversi al trattamento. È noto nella medicina umana che la risposta al trattamento del dolore neuropatico varia da individuo a individuo, anche con la stessa diagnosi. Pertanto, anche se tutti gli headhakers mediati dal trigemino avessero le stesse condizioni di base, la risposta allo stesso trattamento potrebbe variare.

Dr. Andrea M. Brignolo


Dr. Andrea M. Brignolo, veterinario ippiatra con particolari competenze in medicina interna e sportiva e aspetti peritali medico legali ed assicurativi della medicina veterinaria.
Club Member and past president presso SIVE International, Resident assistant presso UCDavis Veterinary Medical Teaching Hospital e Vicepresidente con delega agli Equini presso ANMVI Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani. Nel 2007 ha conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze Cliniche Veterinarie alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Torino.
Ha scritto pubblicazioni sia scientifiche che divulgative pubblicate su riviste di settore e giornali a livello provinciale, nazionale ed internazionale ed effettua dal 1989 seminari, corsi ed incontri presso varie associazioni ed enti legati all’ambiente del cavallo sportivo.

Per maggiori informazioni sul Dr. Andrea M. Brignolo potete visitare il sito: www.andreabrignolo.com oppure la pagina Facebook: @andreabrignoloveterinario

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