Il nome Robert Miller è universalmente associato alla procedura “Imprint Training”. Il noto veterinario americano, scienziato e docente di elevato valore, ancora oggi si dedica alla formazione, alla divulgazione e a far progredire l’arte dell’equitazione.
Miller, nel 1951, ha conseguito la laurea in Zootecnia presso l’Università dell’Arizona. Nel 1956 ha avuto un dottorato in medicina veterinaria alla Colorado State University. È stato un veterinario generico dal 1956 al 1987. Nel 1958 è diventato fondatore e capo del personale della Clinica veterinaria di Conejo Valley in California. Ha ricoperto quella posizione fino alla sua pensione nel 1987.
La sua “pensione” ha previsto un programma ricco di attività. Ha pubblicato oltre 50 lavori scientifici, 350 articoli su riviste specializzate e importanti trattati di equitazione e medicina veterinaria. Ha tenuto oltre 400 conferenze e seminari in università, associazioni veterinarie e organizzazioni animaliste del Nord e del Sud America, Europa, Africa, Asia, Australia, Nuova Zelanda e Medio Oriente. Nel 2012 ha tenuto due convegni in occasione di Fieracavalli Verona, unica tappa in Europa. Ha anche creato centinaia di fumetti e prodotto video. È stato consulente per l’industria farmaceutica e per l’approvvigionamento dell’industria veterinaria, è stato consulente legale e perito tecnico.
Ha ricevuto numerosi riconoscimenti professionali tra cui il California Veterinary Medical Association Award of Merit (1973), l’American Animal Hospital Association Award of Merit (1978) e l’Award for Outstanding Service (1989), il Bustad Companion Animal Veterinarian of the Year (1995) e l’American Veterinary Medical Association President’s Award (1996).
Ha dedicato tutta la sua carriera professionale alla cura dei cavalli e dei muli, specie quest’ultima che ama particolarmente.
Il libro con cui molti cavalieri lo identificano è stato pubblicato nel 1991 dalla rivista Western Horseman. Il titolo è Imprint Training del puledro appena nato (in Italia dal 2011). Nel manuale, composto da 250 foto, Miller delinea un approccio graduale per la gestione di un puledro sin dalle prime ore dopo la sua nascita.
Il suo approccio era nuovo e innovativo per la maggior parte dei proprietari di cavalli dell’epoca. Negli anni ’60, racconta Miller, non si usava toccare i puledri appena nati. Quasi tutti temevano che la madre potesse rifiutare il piccolo a causa dell’odore dell’uomo. Molti credevano che si interferisse nel legame madre e figlio. Però il dr. Miller è stato spesso obbligato, per ragioni ostetriche, a maneggiare i puledri ancora prima che nascessero. Poi, una volta nati, ad asciugarli e prestare le prime cure.
Nelle visite seguenti notava che questi puledri, precocemente maneggiati, avevano un atteggiamento “strano” nei suoi confronti. I piccoli non lo temevano e non opponevano resistenze alla vaccinazione e alla sverminazione.
Queste osservazioni incuriosirono il dr. Miller. Così iniziò a dedicarsi allo studio di Konrad Lorenz e al processo di imprinting. Lo scienziato austriaco definì come il fenomeno si verificasse nelle oche. Così Miller Iniziò a pensare che, forse, questo processo, che si riteneva una peculiarità dei volatili, si verificasse anche nei cavalli.
Immediatamente dopo essere nato, il puledro può vedere, sentire e annusare quasi come un cavallo maturo.
Per questo motivo iniziò a osservare e a maneggiare tutti i puledri che poteva.
Miller è stato testimone di risposte comportamentali emesse da puledri in seguito alla loro esposizione ad oggetti che erano comparsi, casualmente, per brevi momenti, davanti ai loro occhi, subito dopo la nascita.
Ha osservato puledri che, oltre la madre, seguivano persone, animali di altre specie come cani o maiali e addirittura oggetti come un trattore. Il dr. Miller ha definito il suo approccio al puledro Imprint Training. Era consapevole del fatto che accostare il termine imprinting al termine training avrebbe potuto generare confusione e contraddizioni, come di fatto è accaduto.
Decise di utilizzare ugualmente tale ossimoro nonostante non avesse le prove scientifiche della sua teoria. Tuttavia era convinto che l’imprinting si verificasse, in qualche modo, anche nei puledri. Perciò il fenomeno lo si poteva sfruttare in modo decisivo nella formazione e nella creazione di un rapporto uomo-cavallo basato sulla fiducia e per gettare buone basi per l’addestramento futuro.
La pratica è minuziosamente descritta nel libro Imprint Training del puledro appena nato di Robert M. Miller. Il libro, pubblicato per la prima volta negli USA nel 1991, ha cambiato, in tutto il mondo, il modo di interagire con i puledri, migliorando la loro vita e quella dei loro cavalieri. Più di 200 foto vi guideranno nella formazione e nella crescita del vostro puledro.
imisteridelcavalloStore >>> ACQUISTA ON LINE
ElephantsBooks >>> in libreria oppure ACQUISTA ON LINE
More Than a Horse >>> ACQUISTA ON LINE
IBS.IT >>> ACQUISTA ON LINE
laFeltrinelli >>> ACQUISTA ON LINE
Il testo è ordinabile (fornendo il codice ISBN: 9788890529313) presso tutte le librerie in territorio nazionale.
La longia per cavalli è uno strumento fondamentale nel mondo dell'equitazione. Ne esistono diversi modelli:…
Storie di cavalli e di uomini: il ruolo dell’addestratore. Il legame indissolubile tra uomo e…
Qualità dell'aria nella scuderia: scopri come migliorarla per garantire salute e benessere ai tuoi cavalli.…
Perché François Baucher rappresenta un pioniere e un vero esempio di ricercatore moderno nell'ambito dell'equitazione?…
Il Dr. Robert M. Miller, pioniere nell’equitazione naturale e nell’Imprint Training, lascia un’eredità indelebile nel…
Fieracavalli 2024: emozioni, incontri e passione equestre in un evento unico che celebra cavalli, cultura…
This website uses cookies.