“Un pony, un pony… venite a vedere, c’è un pony!” urlava una ragazza per attirare l’attenzione dei suoi amici su una cavalla e il suo puledro condotti a mano nella loro passeggiata quotidiana.
Mi sono chiesta perché lo chiamasse pony. La mamma era decisamente una cavalla, quindi il suo piccolo era un puledro.
Una piccola e semplice ricerca mi ha permesso di scoprire che il pony, cavallo che per convenzione non supera i 148 cm al garrese, viene talvolta confuso con il puledro. Forse perché la parola pony deriva dal francese antico poulenet, che significa puledro, cavallo giovane e immaturo. Pertanto, hanno generalizzato il termine utilizzandolo per qualunque tipo di cavallo dalle dimensioni ridotte, indipendentemente dalla sua taglia, razza o età.
In realtà, il cavallo appena nato è comunemente un puledro. Tuttavia, chi non è esperto di cavalli chiama puledri, erroneamente, tutti i cavalli neonati. Ma non è del tutto corretto. I puledri hanno nomi diversi in base all’età e al sesso.
Nel linguaggio equestre comune, e in particolare nel mondo dei cavalli da corsa, esiste una terminologia, divenuta internazionale, che definisce il puledro dalla nascita sino ai 5 anni.
Il puledro appena nato e fino al compimento di un anno è un “foal”. Il termine inglese si riferisce a un puledro di entrambi i sessi. Questo termine non è specifico per i cavalli, infatti lo si può usare anche per gli asini.
Nell’arco di tempo in cui il puledro prende ancora il latte dalla madre, si definisce “suckling”. Dopo lo svezzamento, si può definire “weanling”.
Quando il cavallo ha compiuto un anno, non è più “foal” ma “yearling“. La parola si riferisce a un puledro di entrambi i sessi fino ai due anni di età. Il termine è un anglicismo e deriva dala parola “year” (anno). Nell’ippica, yearling si riferisce al puledro di un anno, età che viene calcolata non in rapporto alla data di nascita ma in rapporto all’anno civile. Cioè già dal 1° gennaio successivo alla sua nascita fino al 1° gennaio dell’anno che segue.
In Italiano per definire il cavallo di un anno esiste il termine equivalente “vannino” che deriva dal latino hōcque ănno cioè “nato in questo anno”.
A tre anni il maschio prende il nome di “colt”. Il termine deriva dal proto-germanico *kultaz (“grumo, fascio, prole”) ed è etimologicamente legato a “child” (bambino).
All’età di tre anni la femmina è una“filly”. Ci sono due definizioni specifiche in uso:
Secondo il dizionario Merriam-Webster, la parola Filly è comparasa nella lingua inglese a partire dal XV secolo. Le sue radici sono nella parola che deriva dall’antico nordico, meglio conosciuto come Old Norse, “fylja” per puledro femmina, che si è evoluta in inglese medio (Middle English) nella parola “filli” ed è anche simile alla parola “foal” in inglese antico. La parola francese “fille” ha radici simili.
Cavallo e arte letteraria: un invito poetico e appassionato a vivere la libertà, la bellezza…
La longia per cavalli è uno strumento fondamentale nel mondo dell'equitazione. Ne esistono diversi modelli:…
Storie di cavalli e di uomini: il ruolo dell’addestratore. Il legame indissolubile tra uomo e…
Qualità dell'aria nella scuderia: scopri come migliorarla per garantire salute e benessere ai tuoi cavalli.…
Perché François Baucher rappresenta un pioniere e un vero esempio di ricercatore moderno nell'ambito dell'equitazione?…
Il Dr. Robert M. Miller, pioniere nell’equitazione naturale e nell’Imprint Training, lascia un’eredità indelebile nel…
This website uses cookies.