Anatomia del cavallo: Piero Santini esplora i principi fondamentali del sistema naturale, rispettando struttura ed equilibrio equino.

Piero Santini, nel suo approccio all’equitazione naturale caprilliana, affronta in maniera dettagliata i principi fondamentali legati all’anatomia del cavallo e al suo utilizzo ottimale. Nel suo manuale “Principi fondamentali del sistema naturale”, Santini evidenzia come la comprensione della struttura anatomica del cavallo sia essenziale per montare in maniera efficace, rispettando l’animale e preservandone il benessere.

Le tre parti dell’anatomia del cavallo

Santini divide l’anatomia del cavallo in tre sezioni principali, ciascuna con un ruolo specifico nella dinamica del movimento:

1. Quarti posteriori (propulsione)
   I quarti posteriori sono il motore principale del cavallo. Sono responsabili della propulsione, generando la forza necessaria per spingere in avanti l’intero corpo. La potenza dei garretti e la capacità muscolare di questa regione sono fondamentali per il salto, il galoppo e altri movimenti impegnativi.
2. Arti anteriori e spalle (supporto)
   Gli arti anteriori e le spalle del cavallo svolgono una funzione di sostegno. Questa parte del corpo sostiene il peso sia del cavallo sia del cavaliere e ammortizza l’impatto con il terreno durante il movimento. Un cavallo con spalle libere e ben sviluppate sarà più agile e in grado di affrontare meglio i terreni irregolari.
3. Testa e collo (equilibrio)
   La testa e il collo sono cruciali per l’equilibrio del cavallo. Queste strutture agiscono come un contrappeso, aiutando il cavallo a mantenere la stabilità durante il movimento. Una gestione errata di questa parte del corpo, ad esempio attraverso un’eccessiva tensione nelle redini, può compromettere l’intero equilibrio dinamico del cavallo.

I lombi: una zona vulnerabile

Santini dedica particolare attenzione ai lombi, che definisce come la parte vulnerabile dell’anatomia del cavallo. Questa zona connette i quarti posteriori al resto dello scheletro tramite un “ponte” di vertebre lombari relativamente deboli. Ecco alcuni aspetti chiave:

• Punto debole strutturale: i lombi non hanno la stessa forza e resistenza delle altre parti della colonna vertebrale, rendendoli suscettibili a sovraccarichi e lesioni.
• Posizione dei reni: i reni, situati sotto i lombi, sono particolarmente esposti agli effetti negativi di un carico mal distribuito.
• Effetti del peso: qualsiasi peso aggiuntivo in questa zona, soprattutto se il cavaliere è sbilanciato o il cavallo è montato con un’errata postura, amplifica lo stress sui garretti e sull’intera struttura posteriore.

L’importanza della libertà di testa e collo

Santini sottolinea un aspetto fondamentale: per evitare un inutile stress sui lombi e sui garretti, il cavallo deve avere la testa e il collo liberi, soprattutto nei momenti di sforzo intenso. Questa libertà consente al cavallo di bilanciarsi autonomamente, ottimizzando la distribuzione del peso e preservando l’integrità delle sue strutture anatomiche.

Conseguenze della restrizione

Un sistema che impone una posizione rigida della testa e del collo può causare:

• Riduzione della capacità del cavallo di bilanciarsi.
• Sovraccarico della parte posteriore del corpo.
• Stress eccessivo sulle articolazioni, con conseguenze negative a lungo termine per la salute del cavallo.

Il rifiuto dei metodi innaturali

Santini critica apertamente i sistemi di equitazione che non rispettano questi principi anatomici e naturali. Secondo lui, tali metodi non solo sono inutili, ma possono risultare dannosi, portando a problemi fisici per il cavallo e rendendo meno efficace l’equitazione, specialmente nelle attività di campagna.

Il sistema naturale di equitazione

L’equitazione naturale, come spiegata da Santini, richiede:

1. Rispetto dell’anatomia del cavallo: le tecniche di monta devono assecondare la struttura e le capacità naturali del cavallo.
2. Movimento libero: la libertà di movimento, specialmente della testa e del collo, è essenziale per mantenere l’equilibrio e la salute del cavallo.
3. Adattamento al terreno: poiché l’equitazione di campagna si svolge su terreni variabili, è fondamentale che il cavallo non sia costretto in posizioni innaturali.

Una lezione importante per ogni cavaliere

Le osservazioni di Piero Santini sull’anatomia del cavallo offrono una lezione importante per ogni cavaliere. Montare in armonia con la struttura fisica e le esigenze naturali del cavallo non è solo una questione di efficienza, ma anche di rispetto per l’animale. I cavalieri che desiderano praticare l’equitazione di campagna devono adottare un approccio che favorisca il movimento naturale, minimizzi gli stress strutturali e promuova una relazione basata sulla fiducia e sull’equilibrio.

Seguire i principi esposti da Santini significa contribuire a un’equitazione più etica, sicura ed efficace, garantendo al cavallo le condizioni migliori per esprimere tutto il suo potenziale.

Libri di cavalli: Piero Santini, Principi fondamentali del sistema naturale, zoraide editore, pp. 7-8