Arte equestre: l’equitazione come dialogo profondo tra cavallo e cavaliere, oltre la tecnica e le regole rigide.
Nel suo Manuale d’equitazione per un’amata, Rudolf G. Binding offre una prospettiva unica e affascinante sull’equitazione, trasformandola da mera disciplina tecnica a una forma d’arte nobile e raffinata. Attraverso il brano “Regole equestri”, l’autore si oppone fermamente a un approccio rigido e meccanicistico, che riduce l’equitazione a un insieme di istruzioni e movimenti predefiniti. Al contrario, Binding invita il lettore a esplorare l’essenza più profonda di questa pratica, che risiede in un dialogo vivo, rispettoso e armonioso tra cavallo e cavaliere. Questo rapporto non è governato solo dalla padronanza di regole o dalla forza fisica, ma dalla sensibilità, dalla comprensione reciproca e dalla capacità di percepire il cavallo come un partner, piuttosto che come un mezzo. Binding ci conduce così in un viaggio alla riscoperta di un’equitazione che parla all’anima, celebrando la sinergia tra uomo e animale come una forma d’espressione artistica.
Il brano: una critica alla meccanica dell’equitazione
Binding inizia con una provocazione:
“Non leggere manuali e non imparare dagli addestratori. Non capiscono altro che la meccanica del mestiere.”
Con queste parole, l’autore critica l’idea che l’equitazione possa essere ridotta a una serie di regole o tecniche meccaniche. I manuali e gli addestratori che seguono un approccio troppo schematico, secondo Binding, rischiano di privare l’equitazione della sua dimensione artistica e spirituale. Andare a cavallo, infatti, non è solo una questione di movimenti precisi o posture corrette: è una forma d’arte che richiede sensibilità, intuito e ascolto.
L’equitazione come arte
“Montare a cavallo, però, non è meccanica, ma arte.”
Questa affermazione racchiude il cuore del messaggio di Binding. L’equitazione, come la musica o la pittura, non può essere appresa semplicemente seguendo regole standard. È un’esperienza unica e personale, che richiede empatia e connessione con il cavallo. L’arte dell’equitazione non si limita a “fare le cose giuste”, ma consiste nel creare un dialogo armonioso tra cavaliere e cavallo.
Un paragone con la musica
Binding prosegue con una metafora che illumina la profondità del suo pensiero:
“Manuali di equitazione comuni sono come scuole di pianoforte; insegnano l’equitazione come fosse un’abilità che tutti possono imparare: come il cucito o il rammendo.”
L’autore paragona i manuali di equitazione alle scuole di pianoforte che si concentrano esclusivamente sulla tecnica. Così facendo, si perde la vera essenza della musica, che non è solo il risultato di movimenti esatti, ma un’espressione creativa e individuale. Allo stesso modo, ridurre l’equitazione a un insieme di abilità tecniche ne annulla la magia e l’intensità.
L’ascolto del cavallo: una lezione unica
“Tuffati nell’ascolto del tuo cavallo come in un instrumento prezioso: come Elly Ney nel suo pianoforte a coda, come Busch nel suo violino, come Barjansky nel suo violoncello.”
Binding invita la sua amata a vedere il cavallo come uno strumento prezioso, che richiede cura e dedizione per esprimere la sua vera voce. Come i grandi musicisti entrano in sintonia con i loro strumenti per creare un’armonia unica, così il cavaliere deve “ascoltare” il cavallo con attenzione e rispetto.
Il riferimento a celebri musicisti – Elly Ney (pianista), Adolf Busch (violinista) e Alexandre Barjansky (violoncellista) – sottolinea quanto sia importante trattare il cavallo come un partner unico e insostituibile, capace di insegnare lezioni che vanno oltre qualsiasi manuale o scuola.
Il messaggio: L’equitazione come esperienza personale
“Questo ti insegnerà cose particolari, delle quali scuole e insegnanti di equitazione non hanno neanche idea.”
Con questa frase, Binding conclude il suo pensiero, ribadendo che la vera conoscenza dell’equitazione non si trova nei libri o nelle scuole, ma nel rapporto diretto e personale con il cavallo. Ogni cavaliere e ogni cavallo sono unici, e il loro legame può rivelare segreti e intuizioni che nessuna teoria standardizzata potrebbe mai trasmettere.
Rudolf G. Binding, quindi, ci offre una visione illuminante dell’equitazione: non come un mestiere meccanico, ma come un’arte profonda e raffinata. L’invito a “tuffarsi nell’ascolto del cavallo” ci ricorda che cavalcare è molto più che seguire regole; è un’esperienza di connessione, sensibilità e creatività.
L’equitazione, come la musica, è un’arte che richiede cuore e intuito. Chi accetta di apprendere dal proprio cavallo, trattandolo come un compagno unico e prezioso, scoprirà lezioni che nessun manuale potrebbe mai insegnare. Una riflessione che rende il rapporto tra cavallo e cavaliere una fonte inesauribile di crescita e armonia.
Libri di cavalli: Rudolf G. Binding, Manuale d’equitazione per un’amata, zoraide editore, p.14
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Manuale d’equitazione per un’amata
di Rudolf G. Binding
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L’immagine che accompagna questo contenuto è stata realizzata con l’ausilio della IA
Tag: connessione tra cavallo e cavaliere, cavalcare con sensibilità, arte e intuizione nell’equitazione, lezioni di equitazione